INDICE DI DOCTOR-NDELA SCIENZA E IL PARANORMALE

SOMMARIO   Pag.12 

LA GUARIGIONE A DISTANZA FUNZIONA!!

NDE: A CHE PUNTO SIAMO?

Nuovo esperimento SULLA telepatia: OK! 

FANTASMA D.O.C.

IL NOSTRO INFLUENZABILE DNA

AWARE INDAGHERA' SULLE NDE

SCETTICI A VITA!

OGGI SPIEGHIAMO LA RELATIVITà AGLI SCETTICI!

FOTO PARA? CUM GRANO SALIS...!

Il Medico Che VIssE LA SUA MORTE

IL CERVELLO OLOGRAFICO

FOTO DALL'ALDILA'

TRAPIANTO D'ANIMA

LA GUARIGIONE A DISTANZA FUNZIONA!! (30-03-09)
Studio del Dr. Dean Radin & Altri

Molto è stato scritto su come le nostre buone intenzioni  aiutano gli altri a guarire, ma si può veramente raggiungere col pensiero e le preghiere qualcuno che non è fisicamente presente, e come si fa a saperlo?
In quest'articolo vi presenteremo le prove che abbiamo sulla realtà di questo fenomeno e vi forniremo alcune spiegazioni sui motivi per cui la guarigione a distanza ha oggi un posto nel pensiero scientifico moderno.

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Un ben progettato studio svolto nel 2008 ha esaminato 36 coppie nel cui contesto 22 persone erano malate di cancro. Vennero creati tre gruppi: nel primo, costituito da dodici coppie, la persona sana fu addestrata ad inviare pensieri di guarigione verso il paziente e fu invitato a farlo per i tre mesi precedenti l'esperimento. Questa fase è stata denominata "formazione" del gruppo.
Nelle altre 10 coppie in cui uno dei partner era colpito dal cancro, il test veniva effettuato prima che il soggetto sano fosse stato addestrato e queste coppie furono inserite nel "gruppo di attesa".
I restanti quattordici individui sani non ricevettero nessuna formazione, sì da poter fungere da "gruppo di controllo" dell'esperimento . In che cosa consisteva tale formazione?
In entrambi i membri della coppia veniva misurata la conduttanza della pelle e poi veniva loro chiesto di 'sentire' la presenza dell'altro.
La conduttanza della pelle è la misurazione della capacità del sudore di condurre l'elettricità, ovvero indica che il sistema nervoso autonomo è stato attivato. Il sistema nervoso autonomo è una parte del nostro cervello che regola l'equilibrio del corpo e si occupa di funzioni "automatiche", ovvero inconsce, come il controllo del battito cardiaco, della respirazione e di molte altre, compresa la sudorazione. 
Misurando la conduttività della pelle (
che viene alterata dal sudore, ricco di sali minerali che sono buoni conduttori dell'elettricità), i ricercatori erano in grado di sapere se questa importante funzione del nostro corpo era stata attivata o meno,
Durante i tests i partner erano tenuti separati in stanze schermate in stato di rilassamento per 30 minuti. Il mittente della intenzione inviava il "segnale" per periodi di 10-secondi seguiti da altrettante pause e la conduttanza cutanea veniva  misurata sia durante la trasmissione che durante le pause.
I ricercatori volevano controllare se si potevano rilevare differenze nei valori della conduttanza quando i partners inviavano le loro intenzioni positive, al fine di dimostrare che esse avevano effettivamente un impatto sul sistema nervoso del ricevente.
E' doveroso ricordare che in qualsiasi ricerca scientifica,
se vi è meno del 5% di probabilità che un evento sia dovuta al caso, si assume che molto probabilmente l'evento stesso non é casuale e persino percentuali intorno al 10% possono essere abbastanza significative.

Ebbene, ogni volta che venivano inviate le intenzioni positive verso i partners, che vi ricordiamo si trovavano in una camera schermata, si creavano cambiamenti nella conduttanza della pelle molto significativi rispetto alle fasi di pausa, quando tali modifiche non erano presenti.
La probabilità che questi risultati siano dovuti al caso è risultata pari allo 0,09%, quindi ben al di sotto del fatidico 5%.

Tali modificazioni elettriche sono state riscontrate in tutti e tre i gruppi, ma i picchi maggiori erano molto evidenti nel gruppo sottoposto a precedente allenamento, meno nel gruppo d'attesa ed ancora meno nel gruppo di controllo.

Questo esperimento ha dimostrato che i pensieri positivi possono influenzare a distanza il corpo d'un partner ignaro e che, se l'intenzione è compassionevole, l'effetto è maggiore, infatti anche altri studi hanno indicato che le preghiere possono far guarire persino da tumori di piccole dimensioni.
Tuttavia, i risultati degli studi sugli effetti della guarigione a distanza non sono stati univoci, per esempio non sono riusciti a dimostrare che la guarigione a distanza può migliorare la stanchezza cronica, o l'andamento della malattia nei pazienti HIV positivi. In realtà, i due studi hanno anche dimostrato che la guarigione a distanza può avere effetti negativi.

All'interno della comunità scientifica, ci sono un gruppo di scienziati che credono nella guarigione a distanza ed un gruppo che la nega.
I primi non credono che si tratti solo di fenomeni illusori. Ci sono quattro principi della fisica di base descritti in letteratura per spiegare il fenomeno:

(1) che l'intenzione sia trasmessa da un  segnale energetico ancora sconosciuto,
(2) che l'intenzione "arrotoli" lo spazio-tempo, come la gravità, creando
dei percorsi per la connessione fra le menti;
(3) che le persone, come le particelle descritte dalla fisica quantistica,
hanno istantanee correlazioni a distanza (vedi Esperimento di Parigi);
(4) che l'intenzione è molto simile alle misurazioni della fisica quantistica.
Essa organizza le possibilità casuali nello stesso modo in cui più funzioni d'onda possono essere collassate in una singola funzione.
Così, fin d'ora, sembra che la guarigione a distanza funzioni in alcune situazioni, ma non in altre,
ma cosa significa questo? Credo che la guarigione non è sempre efficace per diversi motivi:
(1) la qualità della nostra intenzione potrebbe non essere sufficientemente elevata;
(2) non tutti i soggetti hanno le stesse capacità;
(3) alcune malattie potrebbero richiedere livelli più elevati di intenzione;
(4) ci possono essere anche intenzioni provenienti da altre fonti che inficiano l'intenzione positiva.
Io sono meno incline a credere che "la guarigione a distanza" è un'assurdità, perché i dati che abbiamo ottenuto finora dimostrano che vi è sicuramente la possibilità che l'effetto è avvertibile, ma
potrebbe non essere uniforme e/o onnipresente.

Vorrei poi sottolineare il fatto che non tutti gli uomini sarebbero ugualmente capaci di eseguire la guarigione a distanza, perchè solo chi possiede speranza e fede ha le possibilità di successo più elevate e forse questo significa che l'intenzione funziona meglio quando crediamo fermamente nelle nostre capacità personali. In fondo anche per la visione a distanza, varrebbe lo stesso principio.

Webmaster -da: Institute of Noetic Sciences, Petaluma, CA, USA dal Dr. Dean Radin  & altri su Publimed -

 

NDE: A CHE PUNTO SIAMO?
(01-02-09)

State morendo. Venti minuti fa il cuore ed il respiro si sono fermati e le vostre pupille sono diventate fisse e dilatate.
Le cellule del cervello sono in uno stato di panico, cercando di mettere in atto ogni trucco per ricevere ossigeno e glucosio. L'elettroencefalogramma (EEG) non mostra attività elettrica della corteccia -il sottile strato esterno del cervello-, la linea piatta sul monitor indica la morte cerebrale.
Come di consueto, un giovane medico inesperto è il primo a giungere sulla scena il più velocemente possibile e gli basta un attimo per capire che non c'è respirazione spontanea, prima di iniziare a comprimervi il petto per 30 volte e poi respirarvi in bocca per due volte.
Un carrello arriva con un defibrillatore ed un altro medico...
La macchina non è, purtroppo, una di quelle molto telegeniche usate da George Clooney nel serial E. R.
Niente. Un campione di sangue è prelevato per le analisi più immediate. State ricevendo ripetute iniezioni di adrenalina, atropina, amiodarone e magnesio. Ancora nulla....
I medici e gli infermieri lavoro furiosamente per, diciamo 10 minuti se siete una vecchia signora con la polmonite o una mezz'ora in più, se siete un giovane uomo che è caduto in uno stagno gelato....
Niente. Infine, qualcuno più esperto annuncia ufficialmente che non esistete più.
 "E' finito". La confusa Babele conosciuta come "la vostra vita" si è conclusa. O no?
Vedete, la cosa strana è che si può essere "clinicamente morti", ma siete stati a guardare tutta la scena appena descritta dall'alto del soffitto. Non appena il cuore si è fermato, si è scivolati fuori dal proprio corpo e ci si può trovare ovunque, a galleggiare.
Ci si sente incredibilmente bene, immersi nella luce soffusa, con un profondo senso di pace, sapendo che, finalmente, tutto ha un senso. Alcuni dei vostri parenti defunti vi sono innanzi, e dietro di voi vi è un tunnel da cui la luce diffonde verso il basso.
Forse si può vedere Gesù alla fine di esso, o Maometto o Krishna. Il caos che si è scatenato intorno a quel lettino operatorio è interessante, anche divertente, ma banale.
La morte, ora lo sapete con assoluta certezza, è un'illusione:
state vivendo un' esperienza di quasi morte (NDE). Esse accadono in ogni momento e possono capitare a tutti, sebbene siano morti e sappiamo che esperienze simili sono state segnalate nel corso della storia da tutte le culture.
Ovviamente, la maggior parte di esse vanno perdute, perché la NDE è di solito l'immediato preludio ad essere morto per sempre, ma proprio perché l'alta tecnologia ospedaliera è così efficace nelle resuscitazioni - circa il 15% delle vittime di arresto cardiaco vengono salvate - oggi possiamo conoscere qualcosa di più dell'Oltretomba.
Le NDEs sono così comuni, così vivide e capaci di trasformare la vita (i superstiti spesso diventano più compassionevoli, religiosi e sereni) che scienziati, filosofi, sacerdoti, psicologi, tutti vogliono studiarle.
Il loro problema è che la mente umana non è raggiungibile, dato che non siamo in grado di vedere che cosa c'è dentro di essa. Anche se si potesse con uno scanner per la risonanza magnetica guardare al cervello dei pazienti in arresto cardiaco, vedremmo solo luci e noi non sappiamo che cosa significano.
Ma ora le NDEs stanno per essere scientificamente studiate in un "trial" che coinvolge 25 ospedali degli Stati Uniti e del Regno Unito e, come abbiamo precedentemente anticipato (vedi
) è coordinato dal dottor Sam Parnia della Southampton University. Tale ricerca è destinata ad arruolare 1500 pazienti sopravvissuti ad un arresto cardiaco che racconteranno le loro storie.
"Non vedo alcun motivo per cui un sacerdote dovrebbe parlarci della morte, quando abbiamo a disposizione questa tecnologia", dice il dott Parnia. "La morte è un processo biologico e non vi è alcun motivo per cui non dovremmo studiarla in Medicina".
Come gestire, da un punto di vista scientifico questo fenomeno, è francamente molto difficile.
I morti non raccontano, ed è molto difficile valutare la credibilità di tali racconti: sono solo allucinazioni che si verificano prima della crisi, o subito dopo? E se non fossero altro che un modo con cui il cervello cerca di farci scordare che stiamo per annichilirci?
Gli arresti cardiaci sono un buon punto di partenza, perché forniscono un chiaro momento in cui il processo della morte inizia e quando, clinicamente parlando, si può dire di essere davvero morti.
"Si potrebbe infatti dire che le esperienze che avvengono a seguito d'un arresto cardiaco sono vere e proprie esperienze di morte, piuttosto che esperienze in prossimità della morte".
Dato che gli arresti cardiaci accadono molto spesso negli ospedali, le condizioni sperimentali per uno studio sono ragionevolmente molto più controllabili, sebbene dettagli come luci, gallerie e sentimenti di pace non possono essere facilmente quantificati sperimentalmente.
Un aspetto interessante dal punto di vista scientifico delle NDE, tuttavia, può essere l'esperienza fuori dal corpo
(OBE), ovvero vedere se stessi e l'ambiente circostante dall'esterno.
 Quando si guarda dal soffitto, che cosa, esattamente, si vede? Molti superstiti raccontano con notevole precisione che cosa sia successo loro quando, in teoria, avrebbero dovuto essere del tutto incoscienti
e questa sembra essere una prova difficile da testare .
Ci sono migliaia di segnalazioni di OBEs, ma i due casi più noti sono quello di Pam Reynolds e la famosa scarpa da tennis di Maria. Della Reynolds ne abbiamo già parlato (VEDI),
 Maria invece, durante un arresto cardiaco occorsole nel 1977, raccontò che mentre galleggiava fuori dal corpo all'esterno dell'ospedale, aveva notato una scarpa da tennis abbandonata sul davanzale di una finestra. Più tardi si scoprì che la scarpa era esattamente dove Maria l'aveva vista e non era visibile da terra nè da altri luoghi in cui Maria l'avrebbe potuta notare se non che dall'alto.
Queste storie suggeriscono che le OBE dovrebbero essere scientificamente verificabili.
Lo studio di Parnia è interessato unicamente alle OBEs avvenute in caso di arresto cardiaco e si  utilizza una tecnica nota come "bersaglio nascosto".
Vediamo in cosa consiste.
In ospedali aderenti al progetto si stanno collocando immagini sopra scaffali ed armadi in modo che siano invisibili, sia per i pazienti che per il personale, ma non per chi si trovasse a flottare vicino al soffitto.  Un numero ingente di pazienti che riferisse della presenza di schermi che mostravano diversi fotogrammi potrebbe quindi verificare l'avvenuta uscita dal corpo. Ci sono però numerosi problemi: Parnia non ha abbastanza soldi per mettere sufficienti  monitors sugli scaffali dei Pronto Soccorso in grado di generare immagini casuali per assicurarsi che è impossibile barare, inoltre nei precedenti studi condotti da Parnia e Penny Sartori al Morriston Hospital di Swansea non si è riusciti a produrre un unico risultato positivo.
 Per essere onesti, questo può essere dovuto al fatto che l'ultima cosa a cui farebbe caso una persona morente, che magari vede Gesù mentre il suo corpo viene maltrattato dai medici, sarebbero delle immagini su un monitor posto sopra ad un armadio!
Ci sarebbero poi un sacco di scettici pronti a balzare sui risultati negativi o positivi che fossero, affermando che qualsiasi interpretazione sarebbe ambigua e di non facile lettura.
Il Dr Peter Fenwick, un Neuro-psichiatra che ha supervisionato i test preliminari di Parnia e della Sartori, ammette che, qualunque sia l'esito, vi sarà sempre spazio per le critiche degli scettici.
"La gente parlerebbe di inganni, ma, se avessimo 50 o 60 casi su cento in cui i pazienti vedono alcune immagini nel momento esatto in cui sono state proiettate, allora dovremmo accettare che questo fenomeno si verifica davvero", dice Fenwick .
La tecnica usata è la migliore idea possibile per capire la vera natura del NDEs; se Parnia otterrà risultati positivi quindi, anche i più scettici gli dovranno prestare attenzione ed attuare un serio ripensamento su tutto ciò che la Scienza oggi sa sul cervello e la coscienza.

"Questa è certamente un'indagine scientifica legittima", dichiara il francese Chris, professore di psicologia al Goldsmiths College di Londra, e co-editore della rivista Skeptic.
 "Proposte di questo tipo hanno il mio pieno sostegno. Non c'è dubbio che le persone abbiano queste esperienze, e vi è qualcosa di grande interesse psicologico che deve essere spiegato in merito ad esse."

La posizione dello studioso francese è importante: egli è specializzato nella ricerca sul paranormale, anche se, in alcuni casi, il suo giudizio è di totale scetticismo, come quando parla di rapimenti alieni, testimonianze raccolte quasi tutte sotto ipnosi.
Ma si sa che i racconti di NDE sono stati ampiamente riportati addirittura prima che il fenomeno divenisse divenne noto al pubblico attraverso i libri di Raymond Moody e che l'ipnosi non è mai stata usata nel recupero dei racconti. La coerenza e la chiarezza di tali relazioni tra culture ed epoche diverse convincono il francese che, anche se non si può provare l'aldilà tramite le NDE, di certo esse fanno luce sulla coscienza umana.

"Vi è un nucleo di esperienze che è essenzialmente lo stessa in tutte le culture. I cristiani non vedono divinità indù e gli Indù non vedono Gesù, per cui vi è in tali esperienze una sorta di sovrapposizione culturale, ma abbiamo a che fare con persone che tentano di raccontare con parole terrene un'esperienza ineffabile . Dato che abbiamo tutti dei cervelli molto simili, è probabile che quando le cose vanno male si possano avere esperienze simili ".

Se siamo in grado di galleggiare fuori del nostro corpo vorrebbe dire che la mente è separabile da esso e che forse non dipende, dal cervello, ma è una cosa scientificamente concepibile?
La risposta è sì, per cui, sarà necessario immergerci in concetti filosofici e mescolarli con la meccanica quantistica. Non vi spaventate e seguitemi attentamente: sarò il più chiaro possibile.

Il mondo, a prima vista, è fatto di due ingredienti: pensieri e cose. Un mattone é, per esempio, da un lato un dato di fatto nel mondo e, dall'altro, una combinazione di tutte le mie idee sui mattoni in generale, ed in particolare su quel preciso mattone. Questo concetto è piuttosto singolare.
I miei pensieri e sentimenti sono per me reali come il mattone, ma essi non sembrano essere fatti dello stesso materiale, infatti sono totalmente immateriali.
Il mondo è dunque composto di due diverse sostanze
- mattoni e pensieri di mattoni - e ciò è chiamato dualismo ovvero il ragionamento umano tipico, abbracciato da tutte le religioni, dalle filosofie e, di fatto, da tutti noi nella vita. Se così non fosse, si sarebbe costantemente preoccupati di andare a sbattere con l'auto contro i pensieri di altre persone.
Dualismo significa che la mente ed il cervello non sono di fatto la stessa cosa, e che quindi, almeno in teoria, possono essere separati, come avviene nelle NDEs.
Gran parte della scienza moderna può essere vista come un tentativo di confutare il dualismo.
Dal punto di vista strettamente scientifico vi è un'unica sostanza con cui mattoni e cervello sono costruiti. I miei pensieri ed i miei sentimenti sono solo ciò che produce il cervello che genera pensieri e ci illude di aver tutto sotto controllo. E' in gran parte un'illusione il fatto che la mente abbia effetti sul mondo, visto che siamo tutti imprigionati nella catena di causa ed effetto iniziata con il Big Bang.
Ma a dispetto di numerose indicazioni, questo non è che un puro atto di fede, infatti i Neuroscienziati sono in grado di mostrare ciò che accade nel cervello quando pensiamo o quando esercitiamo il "libero arbitrio", sebbene questa non sia la prova che il dualismo è sbagliato.
"Guarda," dicono, "abbiamo dimostrato che..... si tratta solo di neuroni che sparano impulsi elettrici fra loro e niente di più!".
Beh.... no! Quei segnali elettrici non sono il pensiero vero e proprio, semmai indizi di pensiero, dato che nonostante tutta la nostra tecnologia, nessuno ha ancora visto un pensiero, nessuno ha mostrato come la materia diventa coscienza.
Come ciò avvenga è uno dei più profondi interrogativi che un essere umano possa formulare a se stesso.
Prendiamo ora in considerazione la meccanica quantistica: è nata come lo studio di cose molto piccole, le particelle subatomiche. E' la più valida idea scientifica mai partorita dalla mente dell'uomo, che permette il funzionamento di computer, TV, e tutto quel che dipende dall'elettronica.
Sappiamo che è vera abbastanza per funzionare, ma anche che è un'idea strana che sfida le nostre convinzioni. Tutte le scoperte in questo settore sembrano essere un insulto alla razionalità. Fondamentalmente, due cose sono state scoperte: in primo luogo, le particelle possono continuare ad essere collegate le une alle altre, anche se separate da lunghe distanze - persino miliardi di anni luce-, un fenomeno noto come
non località, cosa impossibile nel nostro grande mondo.
In secondo luogo, l
a teoria quantistica ha dimostrato che la mente può influenzare il mondo.
Se, per esempio, si dice che la luce è fatta di particelle, la luce sarà costituita proprio da particelle, ma se la si studia come onde, sarà onde; praticamente, le domande che facciamo sulla sua natura determinano le risposte che riceviamo. Chi pretende di capire il motivo per cui queste cose devono andare proprio così, ci sta mentendo.
Henry Stapp, un illustre Fisico presso l'Università di California a Berkeley, è convinto che la meccanica quantistica si applica alle grandi così come alle piccole cose.
Il mondo intero è strano come lo è il funzionamento interno dell'atomo. La verità sul mondo e su noi stessi è che la materia è una caotica girandola di energia e di particelle. Ma noi non lo vediamo, perché creiamo la nostra realtà, la nostra verità, solo facendo alcune domande. Il mattone è un prodotto della nostra mente, ma non per occhi non-umani, per i quali è solo un turbinìo ,fatto quasi di nulla.

"
L'osservatore", dice Stapp , "occupa un posto essenziale nella dinamica quantistica non solo come soggetto passivo, ma anche come parte attiva. Egli fa alcune scelte non specificate dalle dinamiche che sembrano provenire più da un mondo psicologico che fisico.
Che cosa succede quando una persona muore? Questa parte psicologica è destinata a svanire?
Questo è ciò che pensa la maggioranza degli scienziati, ma d'altro canto, ci sono questi esperimenti fatti da medici sulle NDEs che sembrano essere la prova che la morte cerebrale o la totale inattività del cervello non possono completamente spegnere l'aspetto psicologico.
Il rapporto tra il cervello e l'esperienza psichica, non è così semplice come ci si potrebbe aspettare. "


Per di più, la non-località quantistica potrebbe significare che la mente è capace di essere non-locale rispetto al cervello, mentre galleggia vicino al soffitto della stanza.
Essa può diventare, come la definisce Stapp,
"scollata".  Questa idea, se ampiamente accettata, porrebbe fine al materialismo scientifico, sostituendolo con un nuovo dualismo. Ciò significherebbe che l'universo non è un sistema "chiuso causalmente ", bloccato dai tempi del Big Bang, come la scienza ufficiale ha sempre affermato, ma un sistema aperto alla libertà di scelte autonome della mente in grado di cambiare la materia... e così avremmo riacquistato le nostre anime!
Risultati positivi del lavoro di Parnia potrebbero rimettere in campo l'esistenza dell'anima e gli effetti sarebbero un vero e proprio terremoto culturale.
In primo luogo, dovremmo abituarci all'idea che la nostra mente non è solo il piccolo uomo che sta dentro al cranio ma che è veramente là fuori, nel mondo.
In secondo luogo, accettare il fatto che un sacco di cose che ora sembrano roba da ciarlatani - telepatia, spiritismo, psicocinesi - diventeranno improvvisamente molto più credibili.
In terzo luogo, non aspettarsi l'oblio con la morte, ma una serie di
esperienze molto strane e molto illuminanti.

Questa sarebbe una rivoluzione, ma sarebbe anche un ritorno al passato. Fino al diffondersi del materialismo laico nel corso degli ultimi 200 anni, l'uomo era sempre vissuto con la convinzione che il mondo fosse costituito da cose ben al di là dei mattoni, ed era anche vissuto con una precisa coscienza della presenza dei Defunti, ma a questo punto è necessaria una bella doccia ghiacciata.
Pochi scienziati pensano che ciò succederà. I credenti in un nuovo dualismo, o chi pensa che le NDEs non siano solo allucinazioni psicologicamente interessanti - sono ancora una piccola minoranza. Il problema è che tutte le prove sono aneddotiche ed anche le storie più impressionanti, come quella della Reynolds, appaiono meno convincente ad un esame più approfondito.
"
Ci sono molte storie di questo tipo", scrive l'eminente psicologa Susan Blackmore, "ma nei miei lunghi decenni di ricerca sulle NDEs non ho mai incontrato alcuna prova convincente che sono vere."
Scettici come Blackmore e Chris potrebbero dare il benvenuto allo studio di Parnia, ma altri sono meno tolleranti e duri attacchi sono stati lanciati da diversi scettici nei confronti di tutti i più ambiziosi progetti di ricerca sulle NDEs.
In The Skeptic Magazine, Jason Braithwaite dell'Università di Birmingham ha scritto un'aspra critica contro una delle più famose pubblicazioni scientifiche che affermano che la mente sopravvive dopo la morte, uno studio olandese del 2001 pubblicato da Van Lommel ed altri (vedi).
"
Essi non hanno fornito alcuna prova definitiva che la mente o coscienza è separata dai processi del cervello", conclude Braithwaite. "I risultati sono pienamente coerenti con le conoscenze contemporanee ed in linea con l'ipotesi del cosidetto 'cervello morente'.
Mi pare che la posizione di costoro è ancora basata sulla fede ".

Ciò significa semplicemente che le NDEs sono solo ciò che succede quando il cervello inizia a spegnersi e possono quindi essere un meccanismo evoluto messo in atto per consolare la psiche, distraendola dalla inimmaginabile ed intollerabile prospettiva della sua estinzione.
 Le NDE non possono accadere quando il paziente è in arresto cardiaco ma quando sta entrando o uscendo da quello stato. Come con i sogni, spesso è difficile dire quando effettivamente accadono, oppure, anche se le NDEs dovessero accadere durante l'arresto circolatorio, questo potrebbe essere dovuto ad attività cerebrale profonda non rilevata dall' elettroencefalogramma, che misura solo l'attività della superficie cerebrale.  Recenti elementi di prova raccolti da un team di Cambridge, che ha utilizzato la risonanza magnetica per studiare il cervello di pazienti in coma profondo o "stato vegetativo persistente", suggeriscono che l'attività cerebrale profonda potrebbe rendere tali pazienti relativamente consapevoli dell'ambiente che li circonda.
 In altre parole, il soggetto clinicamente morto, non sarebbe così morto, come si pensa
.

Inoltre, esperienze tipo NDE non sono eventi così insoliti. I piloti da caccia, talvolta hanno esperienza della cosidetta "G-Loc", perdite transitorie di coscienza indotta da violente accelerazioni (Vedi).
Presso l 'University College di Londra, il neuroscienziato Henrik Ehrsson ha recentemente indotto OBEs nelle persone grazie ad un ingegnoso sistema costituito da mini-schermi video inseriti in speciali occhiali e Susan Blackmore sostiene che abbiamo OBE's molto frequentemente.
Pensate alla vostra ultima vacanza. Immaginate una scena di quella vacanza. Molti riescono a vedere quella scena, come se fossero al di fuori di sé stessi, dipingendosi come il personaggio d'una foto, proprio come viene riportate nei racconti di OBEs ed NDE.
E 'solo quello che i nostri cervelli sanno fare -dicono gli scettici- essi secernono coscienza in tutte le sue varianti favolose, e con tutti i possibili inganni. Non c'è nulla di strano in noi. L'anima non è anima, il mattone è un mattone e il cervello è solo un sacchetto composto di 1,3 kg di acqua, grassi e carboidrati, sottilmente organizzato per fornirci illusioni di libertà e di pensiero.

Ma ci sono, come dice Peter Fenwick, abbastanza "cannucce nel vento" per continure a porsi certi interrogativi. Nonostante il feroce attacco degli scettici, il fascino delle NDE non è stato sminuito.
I sopravvissuti sono spesso radicalmente trasformati da esse, convinti che sono stati in contatto con un altro mondo, facendo così assurgere le NDEs a prova della veridicità delle religioni.
Elisabeth Kübler-Ross, psichiatra e consulente dei morenti, divulgò questa idea e la sua convinzione che la Luce delle NDE è proprio quello che sembra essere, cioè la rivelazione di un piano divino.
"
In questa luce", ha scritto, "é possibile provare per la prima volta ciò che l'uomo avrebbe potuto essere. Davanti a quella presenza, che molte persone identificano con Cristo, o con Dio, con l'amore o la luce, si verrà a sapere che tutta la vita sulla Terra non è stata altro che una scuola che si doveva frequentare per imparare certe lezioni ben precise".
Le NDEs hanno acceso l'immaginazione dei religiosi, ma anche la fantasia dei ricercatori.
 Tutti coloro che hanno un interesse in questo settore sono stati ispirati da una personale esperienza di confronto con la morte, dal sorprendente potere di trasformazione indotta dalle NDEs.
Qualsivoglia sia la loro natura, le NDE's sono un fenomeno importante
Gli scettici convinti diranno che si tratta di sciocchezze, che qualunque cosa accada nella tua testa quando Clooney grida 'LIBERA!' è solo un'illusione generata dal funzionamento di quel 1,3 kg di materia, tuttavia,
allo stato attuale delle nostre conoscenze, tali conclusioni sono rozze e premature. Non dobbiamo solo aspettare i risultati del Dr. Parnia, si devono anche considerare le stranezze del mondo che ci viene descritto da Stapp e dalla teoria quantistica.
Il rigido materialismo è solo una posizione filosofica, e la reazione degli scettici non dovrebbe essere una risata beffarda, ma un'umile accettazione del fatto che ci sono più cose in cielo e in terra di quanto una qualsiasi delle nostre filosofie abbia mai sognato.

Webmaster da Internet

 

Nuovo esperimento SULLA telepatia: OK!  (08-12-08)

Un nuovo esperimento scientifico, che sembra aver provato che la telepatia sia prodotta dal cervello umano o che almeno succede qualcosa di strano a livello neuronale, è stata pubblicata sulla Gazzetta Internazionale dello Yoga, da un gruppo di Ricercatori che lavorano presso l'Istituto Nazionale di Salute Mentale e Neuroscienze, a Bangalore, in India.
Gli sperimentatori hanno utilizzato uno scanner fMRI per misurare l'attività cerebrale di due soggetti durante l'esperimento. Con tale apparecchiatura, si visualizza la risposta emodinamica (ovvero dei flussi di sangue evocati da uno sforzo mentale) legata all'attività neurale del cervello o del midollo spinale ed è uno dei più recenti sviluppi delle apparecchiature per la  neuro-imaging, un'evoluzione dei normali scanner per Risonanza Magnetica, ormai di uso comune nei più grandi Ospedali del mondo.
Nell'esperimento indiano, il gruppo d'indagine ha esaminato un famoso Telepate mentre era intento  nell'esecuzione di un compito telepatico. Un soggetto di controllo, senza capacità extrasensoriali, è stato successivamente esaminato in condizioni simili.
Il signor Gerard Senehi (il telepate), ha dimostrato "una significativa attivazione del gyrus paraippocampale destro" dopo l'invio d'un messaggio telepatico, mentre  il soggetto utilizzato come controllo non ha mostrato alcuna significativa attivazione della stessa zona cerebrale, in quanto i flussi sanguigni si verificavano in un'altra regione cerebrale, appartenente all'emisfero sinistro".
CONCLUSIONI
"Questo è il primo studio teso ad esaminare le correlazioni fra attività cerebrale e telepatia utilizzando la fMRI. Precedenti studi avevano utilizzato altre tecniche.
 
Il risultato emerso è che la telepatia é associata ad una significativa attivazione del giro para-ippocampale destro.
E' rilevante il fatto che il soggetto di controllo, privo di capacità telepatiche, ha mostrato un'attivazione del
giro frontale inferiore sinistro durante il tentativo d'inviare anch'egli un messaggio telepatico. I risultati  suggeriscono l'esistenza di una base diencefalica per la telepatia e garantiscono un'ulteriore ricerca sistematica in tal campo".
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Abbiamo dunque dimostrato con certezza che la Telepatia (e quindi presumibilmente, anche tutti gli altri fenomeni ESP) esistono davvero? Non ancora, ma di certo questo è un bel passo avanti (ignorato come al solito dai Mass-Media) verso la comprensione del Paranormale, se non altro perchè, oltre ad aver messo in luce le differenze funzionali fra un cervello "normale" ed uno "para-normale", ci ha permesso di confermare quanto ci vien detto da secoli in merito alle diverse specializzazioni del lobo destro (che sarebbe sede delle esperienze PSI, vedi anche l'articolo sulle ricerche del Dr. Morse) e di quello sinistro, deputato alla razionalità, al calcolo ed al ragionamento logico.
Solo mettendo in sintonia questi due emisferi possiamo avere certe esperienze extra-cognitive ed è quanto avviene se ci si sottopone ad intensa meditazione, o se si ascoltano suoni a particolari frequenze come l'OM, quello prodotto dalle campane tibetane o, più modernamente, dal metodo Hemy-sync del Monroe Institute (vedi ns. articolo precedente).  Naturalmente vi aggiorneremo sui futuri sviluppi di questo interessante e coraggioso studio che è stato possibile concepire e realizzare -senza alcuna téma del ridicolo- solo da parte di un'equipe di Ricercatori
non Occidentali!

(Traduzione: WM)

FANTASMA D.O.C.Clic per il filmato della TV Israeliana    (19-10-08)

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L' 11 aprile 1996,  ad una signora di Haifa moriva improvvisamente il marito che, mentre si recava al suo luogo di lavoro, veniva colto da un infarto cardiaco fulminante. Impossibilitata a garantire finanziariamente i suoi 4 figli ed angosciata dalla prematura scomparsa, ella cominciò a cercare assistenza in ambienti mistici, nella speranza di contattare il defunto per chiedergli consigli.
L'ufficio del marito, un'agenzia di spedizioni situata nel centro di Haifa, era stato intanto rilevato da un nuovo proprietario e condotto con successo, anche se inaspettate intrusioni si verificavano nell'ufficio durante la chiusura notturna, sicchè quest'ultimo decideva d'installare un moderno sistema di rilevazione a infrarossi, collegato in modo permanente attraverso il Web col PC di casa sua.
Le telecamere ad infrarossi sono sufficientemente sensibili per la cattura in pieno buio di qualsiasi movimento che si verifichi in uno spazio controllato e attivano un sistema di allarme per l'intervento della Polizia. Il sistema inizia a lavorare solo se un cambiamento dinamico (ovvero un movimento o un cambio di temperatura) avviene nell'ambiente e  le informazioni sono documentate in modo dettagliato (data ed ora esatte della manifestazione) ogni 3 secondi, in alta risoluzione.
I filmati vengono poi inviati al proprietario nella sala di controllo e salvate su disco rigido per diversi mesi, prima di essere cancellate.
Con enorme stupore del proprietario dell'Agenzia, uno stranissimo fenomeno veniva subito evidenziato
all'interno dell' ufficio (CLIC per vedere il filmato): durante la notte e nelle prime ore del mattino, una forma fluttuante, inspiegabile, biancastra, era stata catturata  ad una distanza di circa 2 metri dalla fotocamera ad infrarossi. Tale apparizione sembrava essere interessata principalmente alla scrivania dell'ufficio. Gila Buium - leader della Israeli Association for study of paranormal phenomena, chiedeva consiglio a Victor Zammit, che ha  così sottoposto il caso ai nostri amici bolognesi de "Il Laboratorio", ormai conosciuti ed apprezzati in tutto il mondo.
Ecco le autorevoli conclusioni di Daniele Gullà:

>
Il filmato da noi esaminato sembra essere genuino e non manipolato, anche se, per dare informazioni più attendibili, sarebbe opportuna un'inchiesta completa sul materiale originale. L'intensa luminosità e le caratteristiche spettrali del fenomeno rivelano la presenza di una più ampia fascia di radiazioni di maggiore intensità situata tra il visibile l' infrarosso.
La tipologia è assimilabile ad una radiazione simile a quella di sincrotrone, anche se probabilmente non  della stessa natura.
Casi analoghi, ma che presentano diverse caratteristiche spettrali, sono menzionati nella letteratura e già studiati nel nostro
Laboratorio.<
------------------------------------

Davanti all'estesa documentazione prodotta da così illustri Ricercatori (vedi il sito di Zammit per esaminare i grafici), non c'è molto da dire: si tratta di una manifestazione obiettiva di un fenomeno che la Scienza si rifiuta di esaminare in modo sistematico, di un VERO fantasma e non di un volgare trucco digitale, a conferma che quel che i Medium ci dicono sugli "Spiriti Bloccati" è vero.
In questo caso, il poveretto, essendo morto all'improvviso, è rimasto legato alla Terra e cerca disperatamente qualche importante documento nel suo ex ufficio, perchè non sa che con la morte tutto diventa insignificante e che dobbiamo essere sempre pronti a lasciare la terra ed i suoi affanni, ben sapendo che così doveva essere, se non vogliamo correre il rischio
di rimanere sospesi fra i due mondi.....

Webmaster dal sito dell'Avv.Zammit

IL NOSTRO INFLUENZABILE DNA (15-09-08)

E' sempre più evidente che non solo la coscienza umana non è limitata al cervello ed in grado di comunicazione istantanea con tutte le altre menti, ma anche che è capace di modificare la realtà fisica, in modi che possiamo a malapena immaginare. Una delle prove è emersa dalla ricerca condotta dal fisico quantistico John Hagelin (foto a dx) che ha dimostrato una correlazione diretta tra un gruppo di meditazione trascendentale ed una riduzione del tasso di criminalità in una determinata zona della Capitale Americana. Dobbiamo anche considerare l'evidente impatto che la mente ha sul nostro corpo, ben lungi dall'essere semplicemente "teorico o "aneddotico". Per esempio, è ampiamente documentato che appropriati suggerimenti ipnotici possono portare alla formazione di ustioni cutanee, fatto ben noto da decenni e che non dovrebbe sorprendere più nessuno.  In base ad almeno uno studio controllato risalente agli anni '60- il corpo umano produce fenomeni simili a radiazioni elettromagnetiche quando la coscienza è in uno stato di intensa eccitazione psico-sensoriale, come è riportato in ricerche sulla guerra psicologica condotte dall'Esercito USA.

Ad un livello più profondo, il Biologo Cellulare, Dr Bruce Lipton, sostiene nel suo libro 'The Biology of Belief' (
La Biologia della fede) che le nostre convinzioni, vere o false, positive o negative, incidono sull'attività genetica e possono effettivamente modificare il nostro DNA.
Piuttosto che vedere l'uomo come vittima indifesa della sua struttura genetica ereditaria, Lipton ha sollevato la possibilità che '
...i geni non controllano il nostro comportamento, ma sono attivati e disattivati da influenze esterne alla cellula.'
Nel corso di una presentazione pubblica tenutasi a  Phoenix, (Arizona), il Dr Lipton e Gregg Braden hanno presentato un raro video
in cui si vedeva un tumore delle dimensioni di una palla da baseball che , seguito ecograficamente, é letteralmente scomparso sotto gli occhi esterrefatti dei medici, mentre alcuni monaci Qigong cantavano una semplice nenia!
 (N.B: Da Medico il WM è abbastanza scettico  su questo fatto!)

(Qi Gong (o Ch'i Kung) è l'insieme di quelle tecniche tradizionali cinesi, fisiche e mentali, compiute al fine di migliorare e mantenere in buona condizione l'intero apparato psico-fisico umano. Spesso si basa su esercizi di respirazione profonda.

Sebbene non sia possibile stabilire subito con certezza se tali esperimenti siano validi o meno, nel lungo termine, superati accurati controlli, la scienza non avrebbe altra scelta che tenerli in debito conto.
Nel libro di Braden La Divina Matrice, si cita una ricerca sperimentale che, se mai pienamente compresa, potrebbe trasformare profondamente ogni aspetto della vita umana. Braden scrive:
'In un studio del 1993 nella rivista Advances, si cita il fatto che l'esercito ha effettuato alcuni esperimenti per determinare con precisione se esistano connessioni fra emozioni e DNA a seguito di una separazione e, in caso affermativo, fino a quale distanza questo effetto sarebbe riscontrabile.
I ricercatori hanno inizialmente raccolto su un batuffolo di cotone un campione di tessuto della bocca d'un volontario. Questo campione è stato isolato e posto in un'altra stanza nello stesso edificio, ed hanno quindi iniziato ad indagare su un fenomeno che la scienza moderna dice che non dovrebbe esistere. In una camera appositamente progettata, il DNA è stato misurato elettricamente per vedere se rispondeva o meno alle emozioni della persona a cui apparteneva e che si trovava in un'altro luogo, a diverse centinaia di metri di distanza dal primo.
Quando il donatore provava una forte emozione, le sue cellule -cioè il DNA- , nello stesso, preciso istante evidenziarono una potente risposta elettrica. Anche se centinaia di metri di distanza separavano il donatore ed i campioni tissutali, il DNA ha agito come se fosse ancora fisicamente collegato al suo corpo.  La questione è :perché?'
Tutte le prove di cui sopra parlano di un universo in cui la vita è collegato da forze invisibili.
Sembra strano che tanti 'apologeti della Scienza' esprimano il loro disprezzo per un'idea che vedrebbe la vita meno limitata, più significativa e con molto più spazio per la bellezza e la grandezza. Nessuno è obbligato ad accettare questa idea come un'illusione, perchè i fatti parlano chiaro a favore di una realtà olistica, e questa è l'unica realtà che ogni persona sana di mente dovrebbe preferire.

WM da Internet

 

AWARE INDAGHERA' SULLE NDE (11-09-08)

Lo studio AWARE  sulla coscienza umana è stato avviato dall'Università di Southampton e vede la collaborazione internazionale di scienziati e medici che hanno unito le loro forze per studiare il cervello umano, la coscienza e la morte clinica.
Lo studio è guidato dal Dr Sam Parnia, un esperto nel campo della coscienza durante la morte clinica, in collaborazione con il Dr Peter Fenwick ed i professori Stephen Holgate e Robert Peveler dell 'Università di Southampton. A seguito dei risultati positivi della fase pilota durata 18 mesi in  ospedali selezionati nel Regno Unito, lo studio viene ora ampliato fino ad includere altri centri Inglesi, oltre che  in Europa e Nord America.
"Contrariamente alla percezione popolare," spiega il dottor Parnia, "la morte non avviene in un dato momento. Si tratta di un processo che inizia quando il cuore smette di battere, i polmoni  cessano di  respirare ed il funzionamento del cervello si azzera - una condizione medica denominato arresto cardiaco, che da un punto di vista biologico è sinonimo di morte clinica.
Nel corso di un arresto cardiaco, tutti e tre i criteri di morte sono presenti. Segue poi un periodo di tempo, che può durare da pochi secondi ad un'ora o più, in cui gli sforzi dei medici possono riuscire a riavviare il cuore ed invertire la tendenza al processo del morire. Ciò che il paziente prova durante questo periodo di arresto cardiaco fornisce una finestra per comprendere ciò che noi tutti saremo in grado di provare durante il processo del morire "
.
Un certo numero di recenti studi scientifici effettuati da ricercatori indipendenti hanno dimostrato che il 10-20 per cento delle persone che passano attraverso l' arresto cardiaco e la morte clinica raccontano esperienze lucide e ben strutturate nei loro processi di pensiero, con ragionamenti e ricordi talvolta dettagliati di eventi accaduti durante il loro incontro con la morte.
Durante lo  studio AWARE, i medici potranno utilizzare sofisticate tecnologie per studiare il cervello e la coscienza durante un arresto cardiaco. Allo stesso tempo, si proverà la validità delle esperienze e la possibilità di essere in grado di 'vedere' e 'sentire' durante la morte clinica.  Lo studio sarà completato da uno sul  cervello in cui il team di ricerca condurrà una serie di test fisiologici su pazienti in arresto, così come le tecniche di controllo cerebrale che mirano a individuare metodi per migliorare l'assistenza medica e psicologica dei pazienti che hanno subito un arresto cardiaco.

Webmaster da Internet

 

SCETTICI A VITA! 04-09-08

In questo articolo, ricco di spunti bibliografici per chi volesse approfondire, l'Autore (M. Tymn, su Metgatblog) si chiede perchè gli scettici restino tali e sia praticamente impossibile far cambiar loro opinione, nonostante menti brillanti e paludati Ricercatori sostengano l'esatto contrario .

Nel suo discorso presidenziale del 1989 presso la Società per la ricerca psichica (SPR), il compianto Professor Ian Stevenson ebbe a rilevare che tra il 1910 e il 1980 almeno sei presidenti dell' SPR hanno affermato che la telepatia é stata dimostrata... o quasi.
Egli si chiedeva perchè, se la telepatia era già stata provata dal 1910, i successivi presidenti hanno ritenuto necessario ribadire la richiesta di ulteriori studi.,
Il Dr Stevenson ha speculato che ogni generazione di ricercatori tende a ritenere che i suoi metodi sono superiori a quelli dei suoi predecessori e quindi, potrebbero ritenere che le prove precedenti non fossero abbastanza convincenti.
Egli ipotizzò anche che la scienza ufficiale ed il mondo in generale non tengono in gran considerazione le affermazioni precedenti, e pertanto è necessario ripetere gli esperimenti di continuo.
Adesso, quasi tre decenni dopo le affermazione fatte nel 1980 ed a quasi un secolo da quando è stata annunciato che la telepatia è stata dimostrata, non sembra proprio che la scienza sia più vicino a qualsiasi ammissione più di quanto non fosse allora. Nella prefazione a 'La Parapsicologia e gli scettici', il Dr Rupert Sheldrake cita il professor Peter Atkins, un Chimico di Oxford, che disse:
'
non vi è alcun motivo di supporre che la telepatia non sia nulla di più che fantasia da ciarlatani'.
Sheldrake, in un dibattito televisivo trasmesso dalla BBC, ha chiesto a Carter se avesse effettivamente esaminato le diverse prove. La sua risposta fu:
'No, nutrirei molti sospetti su di esse.'
Nel suo sito Web, Sheldrake, uno dei pochi scienziati che oggi parla favorevolmente dei fenomeni paranormali, fa riferimento ad un dibattito televisione dell'Agosto 2007 con Richard Dawkins, un genetista e autore del libro. 'L illusione di Dio'.  Sheldrake riferisce che Dawkins ha detto che vorrebbe credere nella telepatia, ma che non vi sono prove perchè, se davvero se ne verificasse l'esistenza, significherebbe
'mettere sottosopra le leggi della fisica' e che 'affermazioni straordinarie richiedono prove straordinarie'.
Dawkins ha, in pratica, ripreso il concetto d' inizio secolo formulato dell'Astronomo e Matematico Pierre-Simon Laplace, quando affermava che:
 
'il rigore della prova deve essere proporzionato alla gravità delle conclusioni'.
Apparentemente, gli esperimenti sul 'Ganzfeld', considerati i migliori nel settore della telepatia, non lo hanno impressionato abbastanza e così è anche con gli elementi di prova per la sopravvivenza della coscienza alla morte, che va al di là della telepatia nello sfidare le leggi di un universo meccanicistico, l'unico accettato dalla scienza. Quasi tutti i ricercatori ESP hanno concluso che gli elementi di prova sulla sopravvivenza della coscienza
SONO conclusivi.

Sulla base delle conclusioni di quei primi ricercatori -da Sir W. Crooke a Sir Oliver Lodge, passando per il Dr. James H. Hyslop e varie decine di altri scienziati e studiosi molto credibili, non dovrebbe essere più necessario fare ricerca sulla sopravvivenza della coscienza, poichè dovremmo essere in grado di usare la formula giuridica della Res Judicata che afferma
' E' stato deciso: viviamo! Il caso é chiuso! '
Eppure gli studi di quei primi pionieri sono stati abbandonati in polverose librerie e poi dimenticati del tutto, ripudiati, respinti, confutati, ridicolizzati, definendoli roba superata e pseudoscienza.
In un articolo intitolato Il mistero della coscienza (Time Magazine, 29 gennaio 2007), Steven Pinker, un professore di Psicologia all'Università di Harvard, afferma che:
 
'I tentativi di contattare le anime dei morti (una ricerca condotta da illustri scienziati di un secolo fa) si rivelarono essere solo trucchi magici di bassa lega'.
Il 27 dicembre 2007 in un articolo pubblicato dall' Arizona Daily Star, David Sbarra, un assistente professore di Psicologia presso l'Università dell' Arizona, afferma:
'
Posso dire col 100 percento di certezza che non vi è alcuna prova scientifica che singoli individui sono in grado di comunicare con i morti ... '
Autori recenti, tra cui Dawkins, Christopher Hitchens (Dio non è grande), Sam Harris (La fine della fede: Religione, il terrore e il futuro della ragione), Victor J. Stenger (Dio: il fallimento dell' ipotesi) e Michel Onfray (Atheist Manifesto), sventolando il vessillo della scienza indirettamente respingono gli elementi di prova sulla sopravvivenza negando l'esistenza di Dio.
 Tutti sembrano assumere un approccio deduttivo, partono cioè dal presupposto che,in prima istanza, Dio deve essere identificato o scoperto e che solo dopo la sopravvivenza può essere presa in considerazione:
niente Dio, niente sopravvivenza.
Nessuno sembra aver preso seriamente in considerazione la possibilità inversa, cioè trovare Dio esaminando tutti gli elementi di prova in favore della sopravvivenza.
Contrariamente a quanto sostenuto dagli pseudoscettici, ovvero che tutte le vecchie ricerche non sono più valide, noi pensiamo che le teorie moderne della meccanica quantistica hanno dato ad esse maggiore rilievo, sebbene ciò non è compreso da costoro perché non sono disposti a prendersi la briga di esaminarle seriamente,
dimostrando così un vero e proprio atteggiamento da miscredenti.
Mentre gli studi sulle comunicazioni dall'Aldilà, ed indirettamente sulla sopravvivenza della coscienza umana sono stati condotti un secolo fa, abbiamo prove più recenti su quest'ultima grazie alla ricerca condotta nei settori della reincarnazione, NDE, chiaroveggenza, e contatti post-mortem (ADC). Tuttavia, i fondamentalisti hanno trovato il modo di smentire anche queste prove.
In effetti, sembra che coloro che sono coinvolti nel ricerca per sapere se la coscienza sopravvive alla morte fisica devono continuamente, come dicono gli Ingegneri, 'reinventare la ruota quadrata', il che significa ottenere un risultato peggiore di quello già raggiunto ed ampiamente accettato.
Spesso ci sembra che la ricerca ESP stia facendo proprio questo.
Si potrebbe supporre che gli elementi di prova sull'Aldilà sarebbero stati accolti con favore, come una buona notizia, dal momento che il totale annullamento della personalità non è un pensiero particolarmente invitante per la maggior parte delle persone.
'La domanda fondamentale per l'umanità é: siamo connessi a qualcosa di infinito, o no?', ha scritto Carl Jung, il pionieristico psichiatra svizzero. 'Solo se sapessimo che ciò che veramente importa è l'infinito si potrebbe evitare di focalizzare i nostri interessi su futilità e su tutti gli altri obiettivi che non sono di reale importanza.'
E così il Paranormale è visto con scherno e disprezzo dalla scienza e dalle religioni ortodosse, mentre invece i Media ridicolizzano qualsiasi fenomeno buttando tutto in chiave 'horror'.
Perché allora la società é riluttante ad accettare qualsiasi prova sui fenomeni spirituali e di sopravvivenza? Perché tali evidenze non hanno superato la prova del tempo?
E' abbastanza chiaro il motivo per cui la religione ortodossa li respinge, visto che pur essendo la maggior parte delle comunicazioni medianiche e derivanti dalle NDE coerente con i loro dogmi e le loro dottrine,
una piccola parte di esse è in conflitto coi loro credi fideistici, pertanto pongono una grave minaccia all'autorità dei leaders religiosi, che ribadiscono che il libro delle rivelazioni è ormai chiuso. Essi citano vari passi del Vecchio Testamento che sembrano suggerire che si tratti di manifestazioni demoniache, ignorando o interpretando personalmente altri passi della Bibbia che sembrano essere in contrasto con altre citazioni del Vangelo. Il Canonico Dr. Michael Perry della Chiesa d'Inghilterra afferma che molti divieti Biblici non hanno più alcun valore per i Cristiani e ricorda che nel 19 ° capitolo del Levitico, dove viene vietato di dare ascolto ai Mediums, si dice pure di non indossare un abito tessuto con due tipi di stoffa diversa o di radersi i bordi della barba.
Egli ritiene che tali divieti siano stati parte di un tentativo per mantenere la purezza della religione israelita in un momento in cui le credenze di altre nazioni circostanti iniziavano a propagarsi.
 In pratica, i fondamentalisti religiosi restano aggrappati ai vecchi insegnamenti solo per paura.

I fondamentalisti Scientifici, inclusa la maggior parte dei rappresentanti del mondo dei Media, sostengono di respingere gli elementi di prova perché non soddisfano la rigorosa metodologia scientifica o le sue norme, tra cui la ripetibilità di ogni esperimento, eppure hanno accettato molte altre cose in questa categoria, tra cui l'evoluzione biologica, dato che pochissime cose nel campo della scienza sono state dimostrate con assoluta certezza.

In un articolo che apparve nell' inverno del 2002 sul Journal of Near-Death Studies, il Dr Arthur Hastings, professore e direttore del Centro William James per gli Studi sulla Coscienza ha osservato:
'La paura di essere irrazionali nella cultura occidentale razionalista è molto forte per cui l'accusa di essere irrazionali è considerata infamante'.
Hastings ha inoltre insinuato che molti scienziati che agiscono per paura, arrivano alla determinazione di non credere. Questo, ha concluso, è spesso un prodotto dei meccanismi di difesa dell'ego, come ad esempio la razionalizzazione, la proiezione, e la dissociazione. Discutendo sulla NDE di Pam Reynolds, ritenuta una delle più probatorie, ha affermato che, se il caso fosse stato preso sul serio, avrebbe sfidato molte credenze scientifiche, nonché alimentato i timori di giungere a conclusioni che richiederebbero profondi cambiamenti in diversi sistemi fideistici.
Il Dr. John O'M. Bockris, un professore di Fisica in pensione, vede le cose in modo simile:

'Si tratta semplicemente di arroganza, di esagerato orgoglio nelle proprie idee, il che significa - e questo vale in particolare per i docenti presso le università - che  coloro la cui carriera è stata costruita su teorie esistenti e che hanno insegnato una scienza basata su quest'ultime, sono inorriditi di sapere che potrebbero aver insegnato il falso',
spiegando così la loro resistenza alle idee al di fuori del paradigma scientifico esistente.
Egli accusa queste persone chiuse di mente di portare molti scienziati occidentali ad un approccio senza speranza nei confronti della morte, contribuendo così alla visione d'un mondo sempre più materialistico ed edonistico.  L'opposizione provocata da costoro sembra essere dovuta principalmente al fatto che il Mondo Spirituale è, ed è sempre stato, sostenuto dai religiosi, dagli ignoranti e dai superstiziosi di tutte le età, mentre una totale incredulità è da sempre il distintivo dello scetticismo scientifico moderno.  Recentemente ho discusso sui motivi dell'opposizione del mondo accademico contro le prove sulla sopravvivenza con Betty Stafford, professore di studi religiosi presso la California State University a Bakersfield. Le sue osservazioni sono state più o meno simili a quelle di Wallace.
'I miei amici atei non tollerano nemmeno il minimo accenno ad argomenti sull'oltretomba', mi ha detto Betty. 'Non ho mai visto menti più chiuse. Perchè è così? Perché rifiutare tali buone notizie, fortemente sostenute da seri ricercatori sulle NDE, per esempio? Credo di saperlo. Non è che i miei testardi amici rifiutino di pensare di vivere al di là della morte, quello che odiano è la religione, poichè associano la religione con l'oltretomba.  Per quanti sforzi tu faccia nel tentativo di convincerli che la ricerca attuale sull'Aldilà non si basa sui testi sacri, ma su studi empirici condotti da stimati scienziati o medici, non c'è nulla a fare: le loro menti restano rigide. Inoltre, la vecchia generazione (attuali settanta/ ottantenni) è cresciuta nella convinzione che esiste solo la realtà materiale.
 Cambiare la loro mentalità minaccerebbe le loro stesse identità. Così vanno coraggiosamente verso la morte, cercando di non pensarci, e digrignando i denti quando non hanno altre alternative. Credo che i giovani siano meno presi nella rete del materialismo degli anziani, perchè le loro menti sono leggermente più aperte, se non altro per essere state sottoposte al fuoco di fila dei films Hollywoodiani ambientati nell'Oltretomba, ma niente può esser dato per certo'.
Nel 1850, Victor Hugo, l'illustre scrittore francese, ebbe una seduta con un Medium e comunicò con uno spirito che sosteneva di essere Martin Lutero. Hugo gli chiese perché Dio non si rivela agli umani e lo spirito di Lutero gli rispose:
'Perché il dubbio è l'atto che forgia lo spirito umano. Se giorno verrà in cui lo spirito umano non sarà più in dubbio, l'anima potrebbe volare via e lasciarsi l'aratro dietro di sè, perché avrebbe acquistato le ali. La terra diverrebbe incolta. Ora, Dio è il seminatore e l'uomo è l'aratro.
Le celesti sementi esigono che l'uomo-aratro rimanga nel solco della vita. '
Se la prova assoluta non è né auspicabile né possibile e la fede cieca nella religione non soddisfa le esigenze della mente razionale, sembrerebbe che il meglio che possiamo sperare è la convinzione, o la vera fede, che è stata data a coloro che sono stati in grado di provare correttamente, riconoscere, ed accettare i fenomeni paranormali.

(Traduzione a cura del Webmaster)

 

OGGI SPIEGHIAMO LA RELATIVITà AGLI SCETTICI!
(08-08-08)
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Secondo gli Atei e gli Scettici, tutta la Creazione è frutto del caso.......
Se siamo qui a scrivere questo articolo dunque, è perchè casualmente miliardi di miliardi di miliardi di atomi si sono casualmente agganciati l'un l'altro in modo da formare miliardi di molecole che a loro volta hanno creato casualmente enzimi, cellule nervose, muscolari, etc, che permettono a chi vi scrive di essere un organismo umano in grado di generare "software" (pensieri) e di tradurli in un testo intelligibile da chiunque lo legga, anch'egli frutto di una fortuita e casuale combinazione molecolare. Ma è davvero così?
 Fede in Dio a parte, non credo proprio che sia andata così.... a meno che non vogliamo chiamare
"Caso" un Ente Supremo terribilmente razionale che ha scritto e diretto la complessa sinfonia dell'Universo a cui apparteniamo. Il che corrisponde al concetto stesso di Dio!
Da medico, ho pensato di farvi dare un'occhiata ad una delle sostanze più efficienti che gli organismi viventi avrebbero sintetizzato, grazie al "Signor Caso":
gli Enzimi.
No, non si tratta di bimbi piccoli di nome Enzo come potrebbe suggerire il burlone di turno, ma di prodigiose molecole che operano silenziosamente all'interno del nostro corpo (e di quello di tutti gli esseri viventi), in grado di produrre e mantenere in efficienza quel miracolo quotidiano che noi chiamiamo "Vita".
La produzione di enzimi, (
si, proprio quelli che si trovano anche nei detersivi che "lavano più bianco"! ) si svolge  ogni giorno, milioni di volte in cento trilioni di cellule del nostro corpo
, dove  oltre tre miliardi di geni sono impiegati più e più volte all'interno del nucleo di ogni cellula per permettere ad esse di sintetizzare le proteine di cui sono composti i nostri corpi mortali...
 
(...alla faccia del bicarbonato di sodio, per dirla alla Toto'!).
Il nucleo è circondato da una membrana che lo protegge da eventuali agenti nocivi che potrebbero penetrare attraverso il citoplasma della cellula, ma non è inaccessibile agli enzimi, poichè, quando la cellula ha bisogno della loro opera, un altro enzima si sposta nell'esatta posizione sulla membrana nucleare e si apre un varco nella membrana stessa. Quindi, più enzimi separano la sezione di DNA che contiene il codice genetico, in modo che esso possa essere esposto attraverso il  foro appena creato.
Poi un' altra molecola -l' RNA- 'copia' la sezione di DNA necessaria.
E' come se un bibliotecario trovasse l'esatta pagina di un libro che ci interessa, ne facesse le fotocopie e ce le consegnasse nel giro di pochi attimi.
Successivamente, altri enzimi chiudono il buco della membrana ed aiutano il DNA a ricollegarsi al resto del genoma, (ovvero il bibliotecario rimette a posto il volume nello stesso scaffale dove era precedentemente conservato). L' RNA, copiato il pezzo di codice specifico, viaggia attraverso il citoplasma fino ad un ribosoma che 'legge' le istruzioni copiate dal codice genetico e produce le proteine necessarie. Questo processo va avanti milioni di volte, ogni giorno, nel nostro corpo e non c'è da preoccuparsi di possibili sbagli durante tutto questo processo di lettura e trascrizione: ci sono altri enzimi di controllo, addetti a correggere gli eventuali errori avvenuti durante tutti questi processi biochimici. Attualmente solo alcuni di questi processi sono stati capiti, ovvero molti degli enzimi sono stati identificati ed altri no.
Ammettiamo però che tutto il processo di sintesi delle proteine sia stato completamente capito e supponiamo di poter appaiare ogni enzima con ogni molecola utilizzata nei singoli passaggi.
Ci sarebbe quindi da capire come gli enzimi e le proteine siano assemblati, come funziona in ogni determinato istante ogni cellula, per sapere -per esempio-  cosa serve quando siamo affamati o vogliamo dormire,
ma.... come fa la cellula a sapere esattamente di quale enzima ha bisogno fra migliaia di possibilità a disposizione, se non è dotata d'intelligenza come l'organismo di cui fa parte?
Tornando all'esempio della Biblioteca, è facile trovare un articolo particolare con l'aiuto di un bibliotecario ed un computer, dato che siamo esseri umani dotati d'un certo grado d'intelligenza e di sofisticazione ma, anche in tal caso, la domanda è identica:  come fanno microscopiche gocce di enzima a sapere esattamente dove individuare i dati necessari nel nucleosoma che, per inciso, contiene più informazioni di qualsiasi Libreria del mondo?  Questo è un grande interrogativo, la cui risposta non ho ancora trovato nè nei libri di Biologia nè nei tanti articoli che ho letto da quando sono diventato medico. Un conto è dire che il tale enzima X fa questo e quest'altro, e che l'Y  fa un'altra cosa ancora, ma nessuno sa dirmi
COME queste molecole "sanno" esattamente che cosa fare e quando farlo!
Quale segnale viene inviato per attivare l'enzima giusto al momento giusto, e
chi è ad inviare il segnale?
Da chi tutto questo processo è coordinato ed elaborato? Chi è l'Autore del progetto?

Nessun Biologo, Medico, Fisiologo, salvo alcuni ricercatori del Paranormale, si pone seriamente quesiti di tal fatta, e così la  Scienza é incapace di dare delle risposte valide quando si fanno domande come quelle da noi testè formulate.
Rifiutando di ammettere l'esistenza di un'Entità incredibilmente superiore a noi, gli Atei e gli Scettici non possono far altro che descrivere in modo riduttivo ciò che studiano, senza rendersi conto che dietro a tutta questa perfezione ci deve essere per forza  un Disegno ben preciso e non il caso.
Tanto per fare un esempio, utilizzando la stessa logica usata dai Razionalisti che studiano la biochimica cellulare, ne verrebbe fuori che la Teoria della Relatività sarebbe nata in questo modo:

Einstein ha prima disegnato una linea verticale con tre linee orizzontali ad essa collegata, e ne è risultata una "E". Quindi,  ha tirato altre due linee orizzontali, una sotto e l'altra sopra, che hanno formato il segno "=" e poi altre due linee verticali con in mezzo due linee inclinate per formare la "M"; una linea curva che ha dato la "C" e, finalmente un'altra con alla base una linea orizzontale, cioè: E = MC2.

Ora avrete completamente capito anche voi la Teoria Della Relatività!

Webmaster

 

FOTO PARA? CUM GRANO SALIS...! (27-07-08)

Sembra che non passi giorno senza che sempre più foto di fantasmi appaiano su Internet. Potete vedere Libellule in volo intorno a Gesù? NO! PARAEIDOLIA!diversi siti web dedicati al paranormale che costantemente urlano al "fantasma" in ogni immagine che mostrano ed anche il nostro non fa eccezione, sebbene cerchiamo sempre di proporvi quelle da noi ritenute più attendibili. Dal momento che le fotocamere cellulari sono molto facili da portar dietro e gestire, oggi sono diventate molto popolari. Parole e frasi come bassa risoluzione, o lenta velocità di ripresa e persino l'avviso di "tenere la macchina ben ferma" non significano nulla per questi intrepidi fotografi che sparano a destra e a manca e che, se vedono un'insignificante anomalia, dicono subito che si tratta di un fantasma.

Sono ignari del fenomeno chiamato pareidolia (vedi foto) e non riescono
 a capire neanche le più semplici regole di base della fotografia.

Il termine
'pareidolia' fu creato nel 1994 da Steven Goldstein; descrive un fenomeno psicologico che, partendo da uno stimolo vago e casuale (spesso un'immagine o un suono), viene percepito come significativo dal nostro cervello. Comuni esempi includono immagini di animali o di volti nelle nubi, il viso umano della luna, ed i messaggi nascosti nelle canzoni ascoltate in senso inverso.
Carl Sagan ha ipotizzato che si tratti d'una tecnica di sopravvivenza, perchè gli esseri umani sono fin dalla nascita, spinti ad individuare un volto, principalmente quello della madre.
Questo permette alle persone di utilizzare solo un minimo di dettagli al fine di riconoscere un viso a distanza e con scarsa visibilità, ma può anche portare ad interpretare immagini casuali o pattern di luce e di ombra come facce ". (Definizione tratta da Wikipedia)
Molto recentemente abbiamo condotto un esperimento. Alcune persone sono state invitate a far foto a casaccio con le fotocamere dei cellulari, agitandole durante lo scatto per vedere che cosa ne venisse fuori. Con grande sorpresa, non solo le immagini si sono rivelate strane, ma sembrava di vedere alcuni volti in esse... e se avessimo involontariamente catturato l'immagine di un fantasma?
Dopo ulteriori indagini, siamo arrivati a capire che quando una fotocamera viene fatta muovere durante lo scatto, si possono vedere "visi" nelle foto, ma questi non sono veri volti, né tantomeno fantasmi:
 
sono solo i nostri cervelli che tendendo a dare un senso all'anomalia che vediamo.
Così, il ritaglio di una piccola porzione della foto, o una zoomata, ci fanno unire e collegare i puntini e formare un volto -o più facce a seconda dei casi- ed il fenomeno è maggiore se cerchiamo di migliorare l'immagine, grazie ad alcuni programmi specifici.
Infatti, Photoshop è il più potente programma per la creazione di immagini fantasma.
Mediante l'applicazione di alcuni filtri si possono ottenere risultati sbalorditivi.
Se poi si combinano queste immagini con -per esempio- quella di un cimitero è possibile ottenere una favolosa foto con fantasma!
Molti non sembrano rendersi conto che la luce gioca un ruolo molto importante nelle foto scattate col videofonino, perchè non si curano se vi è poca o scarsissima luce nella stanza, altro metodo sicuro per ottenere false immagini "paranormali".
Essi giurano di vedere una figura ed illuminano l'immagine con Photoshop fino a credere di aver ottenuto qualcosa, anche se a ben guardare ci si rende conto che l'apparizione é la sagoma di un familiare. Tuttavia, essi si spingono lontano col pensiero e, quanto più guardano, tanto più si convincono di vedere un'anomalia.
Un altro fattore che molte persone non riescono a prendere in considerazione è l'uso dello zoom che rende le immagini granulose, determinando ancor più anomalie, che possono essere scambiate per volti umani. Se a ciò si aggiunge una mano traballante, i risultati saranno sempre più confusi.
Un consiglio a tutti per la vostra ricerca di immagini fantasma in rete: quando si va su un sito che dice d'aver ripreso un fantasma o immagini di demoni usando un videofonino, fate voi stessi un primo esame critico sul vostro PC. Leggete le caratteristiche della macchina utilizza e usate il vostro buon senso quando guardate le immagini. Non tutto è come sembra, e certamente non tutto è reale!
Ci sono molte foto che i nostri soci hanno catturato, per dimostrare
quanto sia facile ottenere risultati anomali, potete vederne alcune cliccando QUI.

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Il Medico Che VIssE LA SUA MORTE (28-06-08)

Nel suo libro "La Personalità Umana e la Sua Sopravvivenza Alla Morte Fisica"  (
pubblicato nel 1903 due anni dopo la sua morte), Frederic W. H. Myers, (vedi precedente articolo sulle "Corrispondenze Incrociate") il ricercatore della fase pionieristica del Paranormale, ci racconta una storia che oggi non avremmo dubbi a definire una NDE, di cui fu testimone nel lontano 1889, quasi un secolo prima che la ricerca su tali esperienze fosse condotta dal Dr. Moody.
Gli era stata riferita dal Dott. A. S. Wiltse, un medico del Kansas, noto sia a Myers che al Dott. Richard Hodsgon, come un "testimone accurato e coscienzioso".
In una lettera inviata a Myers, il Dr. Wiltse scriveva di aver sofferto di febbre tifoidea e di essere morto per un certo tempo:
"
Ho passato quattro ore in tutto senza pulsazioni o battito cardiaco percettibile, come mi ha riferito il Collega Raynes, il solo medico presente al mio capezzale. Durante una parte di questo tempo molti degli astanti hanno pensato che fossi deceduto, tanto che quando si é diffusa la notizia, la chiesa del villaggio ha suonato le campane a morto. Il Dott. Raynes mi ha detto che avvicinandosi alla mia faccia, poteva percepire un occasionale, corto boccheggiare, appena udibile, e che per molte volte era stato sul punto di dire: 'é morto' per essere poi subito smentito da un nuovo rantolo."
Raynes punse Wiltse con un ago in vari punti del suo corpo, senza ottenere risposta. E' stato valutato più tardi che egli  era rimasto senza polso per quattro ore, mentre il suo stato di "morte apparente" era durato solo mezzora. Wiltse continua a ricordare:
 "
Ho perso tutta la forza del pensiero scivolando nell' incoscienza assoluta e sono tornato nuovamente in un stato di esistenza consapevole quando ho scoperto che ero ancora nel mio corpo, ma io e quel corpo non avevamo più nessun interesse in comune.
Ho guardato con stupore e gioia per la prima volta me stesso- l'io, il vero Ego, quando il non-me si era chiuso da ogni lato come un sepolcro di creta. Con tutto l'interesse di un medico, ho potuto osservare le meraviglie della mia anatomia, intimamente integrato con essa: tessuto per tessuto, ero io, l'anima vivente di quel corpo morto. Ho imparato che l'epidermide é il confine estremo dei tessuti estremi, ovvero, dell'anima. Ho compreso il mio stato e con calma ho fatto le mie considerazioni.
Sono morto, per come gli uomini definiscono la morte, ma nonostante ciò sono uomo come non mai.
Sto per uscire fuori del corpo, ho osservato l'interessante processo della separazione dell'anima dal corpo. Da qualche potere apparentemente non mio, l'Ego é stato cullato avanti, indietro e lateralmente, come un neonato e da questo processo il suo collegamento coi tessuti del corpo é stato reciso. Dopo  un breve tempo il moto laterale era cessato, e lungo le piante dei piedi, ad iniziare dalle dita, passando rapidamente alle calcagna, ho sentito, o mi é sembrato di sentire, il rumore di innumerevoli piccole corde spezzarsi con uno schiocco. Poi, ho cominciato lentamente a ritrarmi dai piedi, verso la testa, come una corda di gomma che si accorcia. Ricordo che quando ho raggiungo le anche ho detto a me stesso:
'Non, c'é più vita al di sotto dei miei femori...'  "
Il Dott. Wiltse non ricorda il passaggio attraverso l'addome o il torace, ma ricorda che 'tutto se stesso' si era raccolto nella testa e che si vedeva come una sorta di essere gelatinoso, che pensava che sarebbe stato presto libero.
Come 'lui' emerse dal capo, vide due donne sedute accanto alla testa del suo guscio fisico e si chiese se c'era abbastanza posto per mettersi in piedi.
"
Come sono emerso dalla testa, ho iniziato a galleggiare su e giù e lateralmente come una bolla di sapone ancora attaccata alla cannuccia, finché finalmente ho rotto ogni legame col corpo e con leggerezza, son caduto sul pavimento, da dove lentamente mi sono rialzato ed ho ripreso pienamente la forma di un essere umano.
Mi é sembrato di essere traslucido, di un colorito bluastro e completamente nudo. Con un senso di fastidioso imbarazzo, sono corso verso la porta socchiusa per sfuggire agli occhi delle due signore e di altre persone che avevo di fronte, ma nel raggiungere la porta mi sono ritrovato vestito, sicché tornai subito indietro"

Con gran sorpresa di Wilste, il braccio di un uomo, che si era intanto avvicinato alla porta, era passato attraverso il suo senza opporre alcuna resistenza, né costui aveva mostrato alcun segno del contatto o di aver visto Wilste, poiché continuava a guardare fisso verso il letto.
"
Allora ho diretto il mio sguardo nella direzione del suo ed ho notato il mio cadavere " che Wiltse ricorda lo sorprese per l'estremo pallore, ma contemporaneamente si compiacque per come aveva composto il suo corpo con le mani giunte sul torace. Poi notò le due donne che piangevano, pur non riconoscendole come sua moglie e sua sorella, perché non aveva più nessuna concezione dell'individualità.  Tentò allora di guadagnare l'attenzione della gente riunita nella stanza, ma senza successo:
"Non mi riuscì di parlare con nessuno e conclusi dicendo a me stesso: 'Loro vedono solo con gli occhi del corpo. Non possono vedere gli spiriti. Guardano quel che pensano sia io, ma si sbagliano: quello non sono io.  Questo sono io e sono più vivo che mai."

Dato che nessuno prestava attenzione al suo vero 'lui', Wilste uscì fuori dalla sua casa:
"
Non ho mai visto la strada più distintamente di allora, ho notato il rosso colore del terreno e le pozzanghere che la pioggia aveva lasciato e poi ho pateticamente guardato me stesso, come chi sta per lasciare la sua casa per un tempo molto lungo. Mi resi conto, con un certo compiacimento, che ero divenuto più prestante di quando ero in vita e me ne congratulai con me stesso Ero piuttosto piccolo, ma nella prossima vita avevo spesso pensato di diventare come avevo sempre desiderato."
 Wiltse si meravigliò di come si sentisse bene, quando solo fino a pochi minuti prima era in estrema sofferenza, e così guardò di nuovo il suo cadavere attraverso la porta aperta,  per scoprire che dal suo corpo un filo molto sottile, come quelli della tela del ragno, si dipartiva dalle spalle del corpo spirituale per raggiungere quello fisico alla base del collo (nella Bibbia viene chiamato
Corda D'argento).
Ben presto divenne consapevole di un "presenza," che non poteva vedere e che si avvicinava sotto forma di una nuvola. "
La presenza non mi é sembrato avesse un aspetto ben definito, perché riempiva la nube come una specie di enorme intelligenza. Poi, dal lato destro e sinistro della nuvola una lingua di vapore nero si protese in avanti e si fermò sulla mia testa e pensieri non miei entrarono nel mio cervello.  Potevano essere in greco o in ebreo per quanto potessi capire, ma come chiesi gentilmente di farsi capire, essi vennero espressi nella mia lingua. Nonostante questo, erano questi pensieri tanto al di sopra del mio potere di comprensione, che quanto qui vi riassumo qui  é ben lontano dall'originale.
'
Questa é la strada che conduce al mondo eterno. Quelle rocce laggiù segnano il confine tra i due mondi e le due vite. Una volta oltrepassate, nessuno più ritorna nel corpo. Se il tuo lavoro é completo sulla terra, puoi passare oltre, ma se pensi che così non é, puoi ritornare nel corpo.'
"Fui tentato d'attraversare il confine. Ho esitato e ragionato così: 'sono già morto una volta e se ritorno, presto o tardi, dovrò morire di nuovo. Se resto qualcun altro farà il mio lavoro; ora che sono così vicino attraverserò quella linea di confine per restare."

Ma come tentò di passare, una nube nera apparve di fronte a lui che seppe di essere stato fermato nel suo intento:
"
Le mani caddero senza forza sui miei fianchi, la mia testa si abbandonò in avanti, la nube toccò il mio viso e persi conoscenza." Con stupore e delusione, Wiltse si ritrovò nuovamente nel suo corpo fisico.
"Che cosa mi é mai accaduto? -
esclamò- "Dovrò di nuovo morire ?"

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IL CERVELLO OLOGRAFICO (20-06-08)

Dove risiede la mente? Dove si annida la  coscienza? E' solamente un prodotto del nostro cervello, oppure è qualcosa di esterno ad esso? Un biologo direbbe probabilmente di sì alla prima ipotesi, perchè il cervello è la sola cosa che uno scienziato può vedere, esaminare, e farci esperimenti. Se la mente, o coscienza, è soltanto generata del cervello, come possiamo spiegare i casi straordinari di persone perfettamente funzionali che hanno metà cervello o molta poca materia grigia?  Una 39-enne Cinese -con grande sorpresa dei dottori-, ha metà cervello, solo il lobo il destro.
Il lato sinistro é completamente mancante, eppure vive una vita completamente normale, avendo terminato - a tempo debito- gli studi liceaòi con buoni voti.
Il solo motivo per cui i dottori lo hanno scoperto è perché la donna era andata da loro lamentando un leggero senso di debolezza.

Un 44-ene Francese ha solo un guscio sottile al posto del cervello (vedi Telex del21 Lugio 07), visto che la maggior parte del suo cranio è riempito di liquido cerebrale che lascia giusto il posto per un sottilissimo foglietto di tessuto neuronale. Sebbene abbia un QI (Quoziente d'Intelligenza) sotto la media (75) è ugualmente abile al lavoro ed è regolarmente sposato e padre di due bambini.
Un QI basso non è sempre il risultato di questa anomalia, comunque. Uno studente universitario di matematica a Sheffield, (G.B.), nonostante un QI di 126, non ha quasi traccia di cervello, dato che una TAC ha mostrato che  possiede
meno di un millimetro di corteccia cerebrale.
Se il cervello  è realmente la sede della coscienza e della personalità, allora queste persone dovrebbero essere simili a vegetali o, al più, severamente disabili. Certamente, molte vittime di traumi cerebrali causati da incidenti sono disabili, o peggio, divengono come vegetali (o muoiono) mentre costoro stanno bene. Ciò potrebbe dipendere dal fatto che la loro "anormalità" non è il risultato di un trauma, ma è avvenuta lentamente nel tempo, o alla nascita. Questo ha permesso al cervello di adattarsi, trasferendo le sue funzioni a vestigia sempre più piccole di materia grigia.
Anche così, come può esistere una mente pienamente funzionale, perfettamente normale?
La risposta potrebbe essere trovata nella coscienza piuttosto che nel cervello.
La coscienza di queste persone, che non è stata evidentemente soggetta ad influssi dovuti ai loro cervelli quasi inesistenti, suggerisce che le due cose possono essere separate. Il cervello può essere un meccanismo che esprime la coscienza, e come nel caso della radio che ci permette di ascoltare una trasmissione che esiste indipendentemente dall'apparecchio, si tratta  di due cose diverse.
Se ciò è vero, come può un cervello quasi inesistente continuare ad esprimere la coscienza?  Michael Talbot formula una teoria nel suo libro
"L'Universo Olografico".
Il cervello, dice (rifacendosi alla ricerca del Neuro-fisiologo Karl Pribram),
potrebbe lavorare come un ologramma. Un ologramma è una fotografia tridimensionale, e se lo si fa in pezzi, ciascun pezzo contiene la fotografia intera originale. Così farebbe anche il cervello: non importa quanta materia grigia sopravviva.  Ma... cosa c'entra tutto questo col paranormale?
"La cosa più sbalorditiva del modello olografico," scrive Talbot, "è che improvvisamente ci ha spiegato una vasta serie di fenomeni inspiegabili. Questi includono la telepatia, la precognizione, i sentimenti mistici di unicità con l'universo, e la psicocinesi."
La chiave di tutto questo risiede nel fatto che il cervello olografico non è un oggetto isolato.
Il tuo cervello olografico- un'analogia per la tua coscienza- si mescola e lavora non solo con quelli degli altri, ma con l'universo stesso. In un certo senso siamo tutti una parte della Coscienza Universale (
chiamatela Dio se più vi piace), il che può spiegare gli ESP ed ogni altro fenomeno psichico.
Torniamo ora alle persone straordinarie menzionate all'inizio di questo articolo.
I loro cervelli olografici- la loro coscienza- possono creare le sembianze di un "normale" cervello, completo con lingua, memoria ed altre funzioni superiori. Questo avviene perché il cervello olografico può attingere alla coscienza più grande (di cui è parte) e riempire - o creare- i pezzi mancanti.
Talbot nel suo libro usa l'esempio di quelle famose illusioni ottiche in cui il cervello aggiunge  elementi ad un quadro, anche se non sono realmente presenti nel disegno.
 Il cervello crea gli elementi mancanti perché sono quello che si aspetta di vedere.
Tutto questo ci fa pensare: se il cervello può creare quello che desidera vedere in un quadro a due dimensioni, può la mente olografica creare quello che vuole, o si aspetta di vedere, nel mondo tridimensionale? Con riguardo al paranormale, questo potrebbe includere le apparizioni spettrali, gli UFO e persino gli abominevoli uomini delle nevi.
Siamo dell'idea che queste creazioni della coscienza non sono illusioni o finzioni dell'immaginazione, ma creazioni tridimensionali simili alla realtà fisica, creazioni provvisorie (ologrammi?) che possono essere viste anche da altri, e che lasciano impronte, muovono  oggetti e hanno altri effetti fisici.
(
Carl Jung ha suggerito questa ipotesi come una possibile spiegazione degli avvistamenti UFOs già nel '59.)
Non voglio dire che tutti i fantasmi, gli UFOs e gli avvistamenti dello Yeti o di Bigfoot sono creazioni della coscienza umana, ma qualcuno potrebbe esserlo, mentre altri potrebbero esser giusto quel che sono, ovvero navi aliene e primati sconosciuti.
In alcuni casi però, potrebbe trattarsi di quello che ci aspettiamo di vedere, creato dalla forza della nostra potente volontà, immagini abbastanza reali da comparire su pellicola fotografica, videotapes e foto digitali
e  qui entra in discussione il concetto stesso di realtà.... ma questa é una domanda troppo grande per potervi rispondere  in questo breve articolo.

Webmaster (da Paranormal Phoenomena)

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FOTO DALL'ALDILA' (12-06-08)

Forse non tutti sanno che, oltre al fenomeno delle "Voci Paranormali" (EVP = Electronic Voice Phenomenon) , esiste anche la possibilità che immagini fotografiche dall'Altra Realtà possano essere impresse direttamente su pellicola. Questo fenomeno era molto comune nell'800, quando la tecnica fotografica era agli albori e venivano usate primitive lastre di vetro spalmate di nitrato d'argento al posto del rullino 35 mm che oggi noi tutti conosciamo.
Se da un lato tale tecnica garantiva una minore possibilità di falsi, bisogna pur dire che i nostri Avi ne avevano di fantasia e così tutti  i vari istituti di ricerca sul paranormale hanno sostanziose collezioni di "falsi-autentici" che vorrebbero ritrarre spiriti quasi sempre poco credibili, perchè ottenuti con garze, drappi, sovrapposizioni. La doppia esposizione non era difficile da realizzare, dato che bastava scattare due foto di diversi soggetti sulla stessa lastra (non v'erano meccanismi di protezione contro questa possibilità, perché le lastre erano inserite una per una nell'apparecchio e potevano essere ri-impressionate) e così una foto come quella che vedete pubblicata qui a fianco puzza subito d'imbroglio. Con l'avvento della cellulosa poi, le operazioni fraudolente sono diventate ancora più facili, perchè in fase di stampa, per esempio, è agevole sovrapporre due fotogrammi per ottenere un "fantasma" sul positivo. Come tutti sappiamo, nemmeno le modernissime "Digicams" sono esenti da sospetti, dato che è diventato un gioco da ragazzi modificare le immagini al computer grazie ai  programmi che generalmente vengono venduti insieme all'apparecchio e di cui tutti facciamo ormai largo uso
(Photo-Shop, Paint Shop, ecc.).
Semmai le digicams hanno il vantaggio, come forse non tutti sanno, di memorizzare non solo data ed ora, ma anche molte altre informazioni relative ad ogni scatto : basta scaricare gratuitamente da Internet il programma "Exifr" (Clic) per leggere tali dati e stabilire con facilità se -per esempio-  la foto in esame è originale, una copia e/o se è stata  manipolata. 
L'unica possibile garanzia di genuinità di una foto paranormale resta pertanto legata all'esecuzione  di un rigido protocollo che preveda la constatazione da parte di più persone dell'integrità dell'involucro del rullino, dell'esecuzione di un singolo scatto per fotogramma e dello sviluppo eseguito in presenza di testimoni. L'esperimento di Scole (Clic) fu condotto proprio seguendo queste precauzioni ed i risultati furono incredibili: films posti in una scatola sigillata, una volta sviluppati, mostravano volti, luoghi o misteriose scritte che si estendevano per tutta la lunghezza della pellicola. 
 Purtroppo tale esperimento, che avrebbe dovuto essere un caposaldo a dimostrazione della autenticità dei fenomeni paranormali è stato volutamente ignorato dai mass-media, e sebbene ne circolino copie anche su Internert, fu preso in scarsa considerazione dalla stampa internazionale grazie alla puntuale opera denigratoria condotta dai soliti scettici,che manipolano questo tipo d'informazione a beneficio del potere ecclesiastico e politico di tutti i paesi del così detto "mondo civile".
Fatta questa lunga premessa, tesa ad evitare falsi entusiasmi e cocenti delusioni in chi volesse tentare questa ardua strada della ricerca PSI, tentiamo di esaminare come potrebbe un'Entità Disincarnata farsi ritrarre fotograficamente. Innanzitutto è necessaria la presenza di un bravo Medium in grado di  fornire energia psichica sufficiente affinché il trapassato possa proiettare una sua immagine mentale (luce fotonica, quindi) su una pellicola. Già questa operazione non è molto semplice, perchè dopo il Passaggio è difficile ricordare correttamente i propri tratti somatici e poi, come dovrebbe proiettarsi lo Spirito per essere riconosciuto: a mezzo busto, a figura intera, o di profilo? 
 In quale età della sua -magari lunga- vita dovrebbe identificarsi?
Provate a chiudere gli occhi e ad immaginarvi in una foto: quale rappresentazione di voi stessi, del vostro corpo, vedreste? Sembra facile....!
Nulla di strano quindi che molte foto PSI ritraggano bambole o luoghi dell'Altra Dimensione, perchè le stesse difficoltà che abbiamo oggi da incarnati le avremmo ugualmente anche domani, da Spiriti. Aggiungiamo anche che molte entità basse potrebbero "infilarsi" nel flusso di energia disponibile, proiettando la loro immagine, e capiremo che la cosa non è molto semplice. Per esempio, il  Dr. Charles Richet (Premio Nobel per la Medicina nel 1913),  nel tentativo di ricevere un'immagine della madre, vide comparire sulla lastra quella di un guerriero armato di spada. Chi era costui? Un suo lontano antenato o una di queste entità burlone? Sta di fatto che attraverso il Medium la madre gli fece sapere di non ricordare il suo aspetto terreno e che, in altri casi, le immagini arrivavano incomplete o sfocate. Dire quindi che tutte le foto paranormali siano un falso è sbagliato ma dobbiamo sempre tenere bene a mente che sulla loro autenticità possiamo esprimerci ,ma sempre con cautela, solo quando siano stati esclusi tutti i possibili trucchi ed inganni, sia prima che dopo lo scatto
.

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P.S.  ci siamo dimenticati di segnalarVi che un riassunto sull'Esperimento di Scole (in Italiano) è stato pubblicato sul sito dell'Avv. Zammit. Lo trovate QUI <<<<<

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TRAPIANTO D'ANIMA (15-04-08)

I progressi della scienza medica negli ultimi 30 anni sono stati talmente rapidi che i miracoli di ieri, domani diventano mera routine, come è accaduto coi i trapianti di cuore, ormai  comuni in tutto il mondo. Eppure, ogni tanto emerge una storia che dovrebbe farci riflettere e prendere atto che non vi è nulla di scontato in merito a tali complesse operazioni. Ancora una volta questa settimana, la cronaca ci fa sapere che i riceventi non acquisiscono solo gli organi, ma anche i ricordi - o addirittura l'anima - del donatore, come abbiamo già visto in un precedente articolo (Clic).
Questa bizzarra possibilità si è realizzata con l'inspiegabile caso di Sonny Graham - un uomo felicemente sposato di 69 anni, che viveva nello Stato della Georgia in USA. Senza alcun preavviso si è sparato un colpo di fucile alla gola. A detta di amici e familiari non aveva mai mostrato precedenti segni di infelicità, per non parlare di depressione...
Il caso sarebbe rimasto solo un'isolata tragedia se non fosse per il fatto che Sonny aveva ricevuto un trapianto di cuore da un uomo che si era suicidato in circostanze identiche.
Per rendere le cose ancora più intriganti, poco dopo aver ricevuto il cuore nuovo, Sonny aveva rintracciato la moglie del donatore e se ne era innamorato immediatamente.
Gli era stato impiantato il cuore di un uomo ancora giovane e Sonny ha iniziato subito a bere birra ed mangiare in rosticceria, poi quando incontrò per la prima volta la giovane vedova, non riuscì a staccarle gli occhi di dosso, finchè non se la sposò. Un tipo di amore in cui la passione travolgente prende il controllo della mente e bandisce la ragione, insomma.
La tragedia di Sonny Graham, senza dubbio, sarà archiviata come mera coincidenza; dopo tutto, non vi è  alcun modo per cui i ricordi, e tanto meno il carattere di un donatore, possano essere trapiantati insieme al loro cuore: qualsiasi medico o scienziato vi dirà che il cuore è una semplice pompa, la sede della nostra mente, la nostra coscienza, la nostra stessa anima  -se esiste una cosa simile- sta sicuramente nel cervello. Fin da quando William Harvey rivelò i misteri del cuore e del sistema circolatorio secoli fa, questo dato di fatto è rimasto al di là d'ogni dubbio.....
Beh, quasi al di là d'ogni dubbio....
Pochi coraggiosi scienziati hanno iniziato ad affermare che i nostri ricordi ed il nostro carattere sono codificati non solo nel nostro cervello, ma in tutto il nostro corpo: la coscienza, essi sostengono, è creata da ogni cellula vivente nel corpo con cui agiscono di concerto.
Essi sostengono che il cuore, il fegato ed ogni singolo organo del nostro corpo memorizza i ricordi, le emozioni che formano il singolo carattere di ognuno di noi.
Tutto il nostro corpo, essi credono, è la sede dell'anima, non solo il cervello, e se uno di questi organi viene trapiantato in un'altra persona, parti di questi ricordi - forse anche l'anima - potrebbero essere trasferiti.
Ormai ci sono più di
70 casi documentati simili a quello di Sonny, di pazienti sottoposti a trapianto e che hanno ricevuto anche alcuni tratti della personalità dei loro donatori.
Il professor Gary Schwartz e i suoi collaboratori presso la University of Arizona ne hanno documentati numerosi, apparentemente inspiegabili, simili a quella del povero Sonny ed ognuno di essi è una sfida diretta al pensiero medico "ortodosso".
In un caso riportato dall'équipe del professor Schwartz, un ragazzo di 18 anni che componeva canzoni era morto a seguito d'un incidente d'auto. Un anno dopo, i suoi genitori si sono imbattuti in un nastro con una sua composizione intitolata,
Danny, My Heart Is Yours (Danny, il mio cuore è tuo) il cui testo insisteva sul fatto che egli si sentiva destinata a morire ed a donare il suo cuore.
Dopo la sua morte, il suo cuore era stato trapiantato in una ragazza di 18 anni di nome Danielle (
Danny).
Quando i genitori del donatore hanno incontrato la ragazza, le hanno fatto ascoltare
quella canzone e lei, nonostante non l'avesse mai sentita prima, conosceva alla perfezione tutte le parole ed è stata in grado di completare il testo.
Il professor Schwartz ha anche esaminato il caso di una lesbica 29-enne, fast-food dipendente, che aveva ricevuto il cuore di una 19-enne vegetariana descritta come "pazza per gli uomini":
dopo il trapianto, ha detto ai suoi amici che la carne le faceva schifo, e che trovava le donne non più attraenti, tanto che, poco dopo, si sposò regolarmente.
In un altrettanto inspiegabile caso, un uomo di mezza età scoprì l'amore per la musica classica, sempre dopo un trapianto di cuore;
é poi emerso che il 17-enne donatore amava la musica classica, che suonava il violino e che era morto in una sparatoria, stringendo al petto proprio il suo strumento preferito.
Gli effetti dei trapianti di organi però non sono limitati solo a quelli di cuore, visto che anche i reni sembrano portarsi dietro alcune delle caratteristiche originali dei loro proprietari.
Prendiamo il caso di Lynda Gammons , che ne ha donato uno al marito Ian.
Dal momento dell'operazione, Ian crede di aver acquisito alcuni aspetti della personalità della moglie, poichè è diventato un entusiasta della cucina, dello shopping, delle pulizie e del giardinaggio, tutte cose che detestava in precedenza. Egli ha inoltre preso un cane, mentre prima dell'operazione era un dichiarato "uomo gatto", a differenza di sua moglie che ha sempre preferito i cani.
È facile respingere tali racconti come stupidaggini, ma le autorità cinesi le stanno certamente per prendere sul serio, mostrandosi tanto interessate alle idee del professor Schwartz da cominciare un programma per monitorare i pazienti sottoposti a trapianto. Il motivo?

Molti organi donati in Cina provengono dai prigionieri politici giustiziati, sicchè un cinico potrebbe suggerire che le autorità sono preoccupate dal rischio che una "epidemia" di pensiero politico anti-regime possa diffondersi proprio attraverso gli organi dei dissidenti.

Molti scienziati, naturalmente, ricordano che decine di migliaia di trapianti sono stati effettuati in tutto il mondo, sì che ci si dovrebbe aspettare di trovare molti strani casi simili a quello di Sonny Graham, inoltre non ci sarebbe da stupirsi se, dopo un'operazione pericolosa per la vita, come un trapianto di cuore, un paziente non possa subire una profonda alterazione della sua indole.
I potenti farmaci usati durante e dopo tali interventi potrebbero anche causare vistosi cambiamenti comportamentali. Mettete tutti questi elementi insieme e non c'è da meravigliarsi se alcuni pazienti lasciano l'ospedale con una visione della vita drasticamente diversa.
Ma la cosa più sorprendente però, è che tali pazienti non diventano persone diverse in modo casuale, ma che tali cambiamenti
sono specifici e riflettono i gusti e la personalità del donatore.
"
E 'un cambiamento di personalità mirato", spiega il professor Schwartz. "Se questo è il risultato dei farmaci, o dello stress, o di una pura coincidenza, non lo sappiamo ancora dire".
Se il professor Schwartz e la sua équipe hanno ragione, sarebbe una scoperta di tali proporzioni da distruggere le basi della moderna biologia, sebbene essa non abbia -al momento- nessuna valida teoria per spiegare il modo in cui si conservano i ricordi e di come si produca la coscienza.
In realtà, gli scienziati non sono ancora riusciti a definire cosa sia esattamente la coscienza, figuriamoci se sanno definire da dove proviene e dove si trova all'interno del corpo.
Quindi, forse, i poeti, i romantici ed i mistici del passato avevano ragione: il cuore è davvero la sede delle nostre emozioni e delle nostre anime!

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