INDICE DI DOCTOR-NDELA SCIENZA E IL PARANORMALE

SOMMARIO   Pag.20

IL CERVELLO PRODUCE BIOFOTONI

TELEPATIA ONIRICA

DIVERSE LINGUE...

IL CERVELLO, UN ORGANO A 11 DIMENSIONI

TELEPATIA...BESTIALE!

LA FISICA STUDIA LA COSCIENZA

scientificamente ProvaTO:
la mente influenza la materia!

Telepatia in laboratorio

FISICI E COSCIENZA QUANTICA

OBE VIRTUALI E PAURA

Diviso in due,ma ancora intero

l'osservazione umana può influenzare i sistemi fisici

DBV: UN FENOMENO COMUNE ANCHE IN GIAPPONE

ULTERIORI PROVE CHE LA TELEPATIA ESISTE !

NUOVE CONFERME SULLE NDE

LE NDE DEI CIECHI

IL CERVELLO PRODUCE BIOFOTONI (04/10/17)

 

Alcuni Ricercatori hanno scoperto che i neuroni del cervello dei mammiferi sono in grado di produrre fotoni di luce, o "BioFotoni".

I fotoni, stranamente, appaiono all'interno dello spettro visibile, fino agli infrarossi ed agli ultravioletti, ovvero tra i 200 ed i 1300 nanometri.

 Gli scienziati  sospettano che i neuroni  potrebbero essere in grado di comunicare attraverso la luce e che il nostro cervello possa avere canali di comunicazione ottica, ma non hanno idea di cosa possano comunicare.

 Se si verificasse una comunicazione ottica, i biofotoni che i nostri cervelli producono potrebbero essere influenzati dall'entanglement quantico, il che significa che può esistere un forte legame tra questi fotoni, la nostra coscienza e possibilmente quel che molte culture e religioni chiamano Spirito.

In un paio di esperimenti, un ricercatore ha scoperto che i cervelli di ratto possono emettere un solo biofotone al minuto per neurone, mentre i cervelli umani potrebbero trasmettere più di un miliardo di biofotoni al secondo.
Ciò solleva la domanda: potrebbe essere possibile che quanta più luce producono i neuroni, tanto più un essere vivente è cosciente?  
Se esiste una correlazione tra biofotoni, luce e coscienza, ci possono essere forti implicazioni  con la luce molto più di quanto sappiamo. Molti testi e religioni che risalgono all'inizio della civiltà umana, hanno riferito di santi, asceti ed individui illuminati che hanno cerchi di luce brillante intorno alle loro teste.  Dalla Grecia Antica e dall'Antica Roma, fino agli insegnamenti dell'Induismo, del Buddismo, dell'Islam e del Cristianesimo, tra molte altre religioni, gli individui sacri furono sempre raffigurati con un cerchio brillante attorno alle loro teste.   Se fossero stati degli Illuminati come descritto, forse quest'aureola sarebbe solo il risultato della coscienza superiore con cui operavano, quindi una frequenza più elevata che corrisponderebbe alla maggiore produzione di biofotoni, una correlazione,dunque, tra biofotoni e coscienza.  Del resto,la parola ILLUMINAZIONE suggerisce che questa coscienza superiore ha a che fare con la luce!

 

Ma una delle implicazioni più incredibili della scoperta che il nostro cervello può produrre luce è che forse la nostra coscienza e lo spirito non sono contenuti nei nostri corpi. Questa idea, purtroppo, è completamente trascurata dagli scienziati.

 L'entanglement quantico dimostra che 2 fotoni interlacciati reagiscono se uno dei due è osservato, non importa dove l'altro fotone sia nell'Universo, senza alcun ritardo. Forse c'è un mondo che esiste nella luce e i fotoni  possono agire come portali che consentono la comunicazione tra questi due mondi. Forse il nostro spirito e la coscienza comunicano con i nostri corpi attraverso i biofotoni e, più luce produciamo, più risvegliamo e incarniamo la totalità della nostra coscienza.

Si può così spiegare perché lo stato di un fotone è influenzato semplicemente osservandolo consapevolmente, come dimostrato in molti esperimenti quantistici. Forse la nostra osservazione comunica qualcosa attraverso i biofotoni ad un altro fotone che viene osservato, in modo simile a quello che accade nell'esperimento del quantum entanglement, e la luce è solo una sostanza unificante  dispersa in tutto l' Universo che interagisce con ogni particella leggera.

 Naturalmente, niente di questo è nemmeno vicino ad essere una teoria. Ma porsi domande e appoggiare questa ipotesi metafisica ci avvicina alla verità e alla comprensione di ciò che la coscienza è, da dove proviene e quali sono i misteri che si nascondono nella luce.

 

Riferimenti:

- http://bigthink.com/robby-berman/there-are-biofotones-in-the-brain-is-something-light-based-going-on ;

- https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4267444/ ;

- https://arxiv.org/abs/1708.08887 ;

- https://www.livescience.com/28550-how-quantum-entanglement-works-infographic.html ;

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TELEPATIA ONIRICA (07-09-17)
Un esperimento con migliaia di volontari che ha dato risultati notevoli, anche grazie alla partecipazione
di una famosa "Band" degli anni '70, che venne condotto durante l'indimenticabile stagione degli Hippies.
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"Telepatia" è una parola utilizzata per descrivere le presunte informazioni ottenute da un individuo all'altro, presumibilmente attraverso il contatto "da mente a mente". È una manifestazione degli eventi che i Parapsicologi riferiscono a potenziali "fenomeni PSI" - scambi anomali (o non spiegati) di informazioni o di influenze mentali che sembrano esistere escludendo meccanismi fisici attualmente identificati. Altre manifestazioni di "PSI" comprendono la Chiaroveggenza (percezione anomala delle informazioni), la Precognizione  (percezione anomala degli avvenimenti futuri) e la Psicocinesi (influenza anomala sugli oggetti o sugli organismi). Esiste una notevole sovrapposizione, in particolare tra telepatia e chiaroveggenza. Per esempio, sognare un regalo che una persona che ha vissuto all'estero, aveva deciso di acquistare per il compleanno di un amico. E' questo un possibile esempio di telepatia?
O forse
si tratta di una chiaroveggenza dei processi di pensiero di un'altra persona, o si tratta solo d'una coincidenza?
I racconti di telepatia nei sogni sono inaffidabili, perché non si può evitare
di pensare alla coincidenza,alla disonestà, all'illusione o agli indizi logici o sensitivi di cui il sognatore non era a conoscenza.

La Para
-Psychological Association, un gruppo internazionale di professionisti del settore, insiste sul fatto che il termine "PSI phenomenon" sia utilizzato solo per descrivere gli eventi ottenuti in condizioni in cui tutti i canali sensoriali noti per interazioni anomale sono stati eliminati. Una ricchezza di aneddoti e materiale clinico che sostiene la possibilità di effetti telepatici che si verificano nei sogni esiste (Krippner, 1974), tuttavia, un approccio sperimentale all'argomento non è diventato possibile fino a quando la tecnologia del laboratorio Psicofisiologico non è diventata disponibile. È stato scoperto che i partecipanti alla ricerca risvegliati da periodi di rapidi movimenti degli occhi (REM) erano spesso in grado di ricordare i loro sogni.
Di conseguenza, è stato possibile utilizzare un "ricevitore telepatico" per tentare di sognare uno stimolo bersaglio su cui si stava concentrando in un luogo lontano dal "mittente telepatico". Nel 1964, lo P
sichiatra Montague Ullman ha avviato una serie di studi sperimentali presso il Maimonides Medical Center di Brooklyn, New York.  
Questo progetto di ricerca ha provato l'ipotesi che i soggetti addormentati possano sognare
 cose selezionate in modo casuale, ad esempio film, disegni, fotografie o stampe d'arte.
Il team di Ullman durante un periodo di dieci anni ha effettuato diversi esperimenti,
la maggior parte dei quali hanno dato risultati statisticamente significativi (Ullman & Krippner, 1989).

Ecco un riassunto dell'esperimento

<Abbiamo utilizzato stampe delle dimensioni di una cartolina nella maggior parte di questi esperimenti a causa della loro capacità di mantenere viva l'attenzione del "mittente telepatico" e di evocare risposte emotive ed estetiche. Ho scelto le stampe d'arte provenienti da una varietà di musei della zona di New York sulla base di elementi come il colore vivo, il contenuto drammatico e la forte sensazione - gli stessi elementi che si trovano in genere a caratterizzare i sogni telepatici riportati in modo aneddotico in situazioni incontrollate.

Nell'esperimento tipico, il "mittente telepatico" e il "ricevitore telepatico" si incontravano presso il laboratorio del Maimonides Medical Center, interagivano brevemente, poi venivano separati e trascorrevano la notte in camere distanti. Lanciando una coppia di dadi, uno sperimentatore selezionava in modo casuale una stampa d'arte (da una collezione o da una raccolta ) e la consegnava al "trasmettitore" in una busta sigillata opaca, da aprire solo quando era nella camera da letto. Lo sperimentatore poi risvegliava il volontario verso la fine di ogni periodo REM e gli chiedeva di raccontargli il sogno.

Queste relazioni venivano trascritte e inviate a giudici esterni che, lavorando in modo indipendente, le accoppiavano con le stampe che erano stata selezionate in modo casuale. La valutazione statistica era basata sulla media di questi riscontri, così come sui giudizi dei partecipanti alla ricerca dopo la conclusione dell'esperimento. Non c'era alcun modo apparente per cui i suggerimenti sensoriali o la collaborazione fraudolenta avrebbero potuto influenzare i rapporti sui sogni ed i risultati statistici.

Un esempio di una sessione che faceva parte di un esperimento che ha ottenuto risultati significativi statistici si è verificato durante una notte in cui era stata scelta "La Scuola di danza" di Degas, raffigurante una scuola di ballo con diverse giovani donne. I rapporti sui sogni del "ricevitore" comprendevano frasi come:
 "
...ero in una stanza insieme a -forse- mezzo dozzina di persone; sembrava una scuola ".
"C'era una bambina che stava cercando di ballare con me"
.
A volte il
racconto era preciso (ad esempio, "C'era una bambina che stava cercando di ballare con me") e talvolta si mescolava facilmente con la narrazione (ad esempio, "Sembrava una scuola") .
 A volte era diretto, altre volte simbolico.

Per indagare sulla possibilità che un gran numero di "mittenti telepatici" fosse efficace nel facilitare la telepatia onirica, si organizzò una seduta preliminare per la notte del 15 marzo 1970. L'intero pubblico presente ad un concerto rock degli Holy Modal Rounders  servì da "mittente telepatico". Un'artista locale , Jean Millay, aveva il compito di preparare i bersagli in collaborazione con la Lidd Light Company, un gruppo di artisti che si occupavano delle luci che accompagnavano la musica. La signora Millay fornì al pubblico brevi istruzioni verbali prima che il bersaglio venisse scoperto sullo schermo tramite un videoproiettore e sei proiettori di diapositive.  Dal proiettore venne mostrato un film a colori sulle aquile e sulle loro abitudini di nidificazione, mentre le diapositive presentavano vari uccelli provenienti da tutto il mondo, così come una fenice mitologica, mentre i Modal Rounders suonavano la canzone "Se volete essere uccelli". Vi erano cinque "ricevitori telepatici" volontari per questa sessione, ciascuno posto in un raggio di 100 miglia dalla posizione del concerto a Manhattan. Tutti e cinque i partecipanti alla ricerca erano stati informati dell'ubicazione del concerto e indirizzati a registrare le loro immagini alle 24, quando il filmato e le foto sarebbero state mostrate al pubblico.

Un "ricevitore telepatico", Helen Andrews, disse di aver sognato "qualcosa di mitologico, come un grifone o una fenice. "I partecipanti alla seconda, terza e quarta ricerca riferirono immagini di" un serpente "," uva "e" un embrione in fiamme ". Il quinto partecipante, Richie Havens, celebre cantante americano, dopo aver chiuso gli occhi a mezzanotte visualizzò "un buon numero di gabbiani che volavano sopra il mare".  Sia i rapporti del signor Havens che della signora Andrews rappresentavano corrispondenze dirette con il materiale di riferimento. Rivedendo la procedura e i risultati di questa sessione preliminare, si decise di rendere più esplicite le indicazioni future al pubblico e di informarlo sulla posizione di almeno un "ricevitore telepatico" ed anche di selezionare casualmente il materiale di destinazione appena prima che venisse rivelato al pubblico in modo da eliminare la possibilità di collusione o frode consapevole o incosciente.

Metodologia per la sessione pilota

Quando i membri del gruppo rock Grateful Dead acconsentirono a partecipare ad un esperimento di telepatia onirica, si decise di considerarlo uno "studio pilota". Ci sono due motivi per questa decisione:

(1) erano disponibili solo sei sere, troppo poche da utilizzare per un'analisi statistica appropriata;

(2) c'è sempre la possibilità che un membro del pubblico presente al concerto avrebbe potuto telefonare a uno dei partecipanti alla ricerca fornendo informazioni sul materiale mostrato. In quest'ultimo caso, tuttavia, solo un "ricevitore telepatico" era nel proprio letto; l'altro era al Maimonides Medical Center, ove trascorreva la notte in una camera insonorizzata.

Abbiamo pensato che l'intensità emotiva che accompagnava i concerti dei Grateful Dead sarebbe stata simile a quella che viene riferita nelle relazioni aneddotiche telepatiche, come quando un genitore sogna che suo figlio è in pericolo o esposto a qualche tipo di rischio, sicchè uno dei membri del personale del laboratorio, Ronald Suarez, scelse 14 diapositive di stampe d'arte che riteneva opportune per lo studio.


René Magritte,
La philosophie dans le boudoir,
1947, Olio su tela,
Musée René Magritte, Bruxelles

 Il giorno di ogni sessione, venivano gettati i dadi per sceglierne due, che venivano consegnate al membro del personale (Ronnie Mastrion) effettivamente presente al concerto. Le diapositive erano chiuse in buste separate contrassegnate con le parole "testa" e "croce".  Alle 23:30 di ogni sera, il signor Mastrion lanciava una moneta ed annotava se fosse uscita "testa" o "croce", determinando così quale involucro dovesse essere aperto e quale diapositiva proiettata per prima al pubblico del concerto. Le stampe d'arte erano "I sette chakra spinali" di Scralian e la "Filosofia nel boudoir" di Magritte.         (Foto) ---------
 Le copie duplicate delle diapositive erano state messe da parte per una valutazione successiva dei giudici esterni, Michael Bova, uno studente di terapia artistica e David Powlison, uno studente di divinità
antiche.
I ​​sei concerti coinvolti in questo studio pilota erano tenuti presso il Teatro Capitol di Port Chester, New York, a circa
70 Km. dal laboratorio del Maimonides Medical Center a Brooklyn. Nel febbraio 1971, quando questo studio è stato eseguito, i membri del Grateful Dead includevano Jerry Garcia, che aveva originariamente suggerito il progetto, Mickey Hart, Bill Kreutzmann, Phil Lesh, Ron McKernan e Bob Weir.
 Gli individui che avevano partecipato ad esperimenti precedenti
servivano come "ricevitori telepatici".
Uno di loro, Malcolm Bessent, trascorse la notte in laboratorio con gli elettrodi attaccati alla testa.
 Il suo ciclo sonno-sogno veniva monitorato con equipaggiamento P
sicofisiologico standard, e veniva risvegliato circa dieci minuti dopo l'individuazione dell'attività REM.
L'altro "ricevitore", Felicia Parise, dormiva nel suo appartamento di Brooklyn ed era svegliata
telefonicamente di volta in volta durante la notte chiedendole informazioni sui sogni. I sogni di Bessent vennero registrati su nastro e successivamente trascritti, mentre quelli della signora Parise furono registrati manualmente e successivamente digitati per le valutazioni dei giudici.
 
La mattina successiva, entrambi i "ricevitori telepatici" fornivano i loro rapporti sui sogni, aggiungendo tutti i dettagli pertinenti eventualmente omessi, mentre le 2.000 persone presenti al concerto erano state informate solo della partecipazione di Bessent. Alle 23.30, Mr. Mastrion proiettava le seguenti
 sequenze di diapositive sullo schermo di fronte al pubblico:

1. STATE PER PARTECIPARE AD UN ESPERIMENTO ESP.

2. PER POCHI SECONDI VEDRETE UNA FOTO.

3. PROVATE AD UTILIZZARE LE VOSTRE ESP PER "INVIARE" QUESTA IMMAGINI A MALCOM BESSENT.

4. . PROVATE AD "INSERIRVI"NEL SUO SOGNO

5. MALCOLM BESSENT È ORA AL LABORATORIO DI MAIMONIDI DREAM IN BROOKLYN.

A questo punto, la stampa selezionata in modo casuale veniva proposta sullo schermo. I membri del Grateful Dead discutevano sull'immagine, incoraggiando il pubblico a "inviarle" a Brooklyn. Si è congetturato che i sogni del signor Bessent dimostrassero corrispondenze più vicine alla immagine presentata perché

(1) il monitoraggio Psicofisiologico aveva reso possibile una raccolta più completa della sua attività onirica;

(2) i "trasmettitori telepatici" conoscevano il suo nome e la sua posizione,
ma non sapevano nulla della partecipazione di Ms. Parise.

RISULTATI

Ad ogni giudice furono consegnate copie delle sei opere d'arte effettivamente selezionate per l'uso nello studio pilota, oltre alle trascrizioni dei sogni di ciascun partecipante alla ricerca. Ogni giudice lesse i verbali ed  esaminò le stampe. Su una scala di 100 punti, il giudice descriveva il grado di corrispondenza notato tra la stampa ed il sogno. In altre parole, ogni giudice stilò un totale di 36 valutazioni per il signor Bessent e altre 36 valutazioni per la signora Parise. La valutazione media dei due giudici fu poi calcolata per ogni coppia di trascrizione di sogni ed immagini. Se fosse stata una coincidenza, piuttosto che la telepatia, le valutazioni dei giudici avrebbero fornito punteggi più alti solo una volta su sei. Questo era il caso della signora Parise:
 solo una coppia sogno/immagine otten
ne la più alta valutazione media. Nel caso del signor Bessent, tuttavia, la giusta coppia di trascrizioni - target totalizzò il punteggio più alto
quattro volte su sei.
Ci sono solo 12 probabilità su 100 che un simile risultato potrebbe essere stato ottenuto per pura coincidenza.

Esempi

Nella notte del 19 febbraio 1971, "I sette chakra spinali" erano stati selezionati casualmente come immagine di destinazione e proiettati sullo schermo del teatro. Questo dipinto di Scralian, artista armeno, mostra un uomo nella posizione yoga del loto. Tutti i sette "chakra" (o "centri energetici" centrati sulla colonna vertebrale) sono vividamente colorati. Quella notte, il signor Bessent aveva avuto il seguente sogno:

"Mi è piaciuto molto usare l'energia naturale ... stavo parlando con questo ragazzo che ha detto di aver inventato un modo di utilizzare l'energia solare e mi ha mostrato una scatola ... per prendere la luce dal sole che era tutto quello di cui avevamo bisogno per generare e conservare l'energia .... Stavo discutendo con questo ragazzo di un certo numero di altre aree di comunicazione e stavamo scambiando idee su tutto il resto...
Era sospeso a mezz'aria o qualcosa ... stavo pensando ad un razzo ".

E ancora:
"Mi ricordo un sogno ... una scatola energetica ed una colonna vertebrale".

Altre notti, i rapporti sui sogni di Bessent dimostrano ciò che i giudici hanno considerato un alto grado di corrispondenza con la foto.  Il 20 febbraio 1971, "Filosofia nel Boudoir" dell'artista francese Magritte era stato selezionato sempre in modo casuale; ritrae una donna senza testa in un abito trasparente. Il signor Bessent ha sognato una "bambola " e "fantasia ..., una carta intorno al mio collo". Nessuna delle corrispondenze tra le trascrizioni di Ms. Parise è stata così drammatica nonostante avesse ottenuto dei punteggi alti in altri esperimenti di telepatia onirica. Tuttavia, molte persone ritengono che l'abilità telepatica non sia costante; oltre alle ragioni precedentemente citate, è possibile che Febbraio 1971 non fosse il momento
 di funzionamento "PSI" ottimale
per la signora Parise.

Conclusioni

Poiché le immagini erano proiettate da 70 Km.  di distanza dai partecipanti alla ricerca, la possibilità di richiami sensoriali può essere respinta. Nel caso del signor Bessent, il "ricevitore telepatico" i cui punteggi sono statisticamente i più impressionanti, c'è poca probabilità che qualcuno del concerto potesse raggiungerlo per telefono (o addirittura con un ricevitore nascosto nell'orecchio, in quanto questa possibilità era stata considerata e controllata), informandolo sull'immagine proiettata. Un ulteriore studio dovrebbe esser fatto per determinare se 2.000 "trasmettitori telepatici" sono migliori di uno, tuttavia, questo studio pilota ha portato all'utilizzo di stimoli multi-sensoriali da tenere in considerazione per studi futuri in cui stimoli uditivi, tattili, gustativi e olfattivi accompagnano lo stimolo visivo. Inoltre, la loro disponibilità a partecipare a questo studio pilota dimostra l'ingegnosità e la creatività dei membri del gruppo dei Grateful Dead .

I risultati definitivi sono stati pubblicati in una rivista medica del 1973,
diventando una piccola parte della leggenda dei Grateful Dead.
 

Fonte: http://stanleykrippner.weebly.com

Traduzione: WM
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DIVERSE LINGUE... (03-09-17)

Avevamo appena pubblicato l'articolo che vedete nel riquadro a destra, che ci siamo imbattuti in un'altra notizia esattamente opposta che ci ha spinto ad aggiornare subito la Prima Pagina. Coincidenza?
Leggete e fateci sapere cosa ne pensate, noi siamo felici che finalmente qualcosa si muove nell'ambito della Scienza ufficiale e ci auguriamo che da tali contrasti nasca un nuovo approccio alla fenomenologia Paranormale che sta diventando sempre più...NORMALE!

WM

C'è vita dopo la morte secondo la Fisica quantistica! (03-09-17)
Secondo il Biocentrismo, la morte non è la fine del viaggio, ma "il" viaggio. La vita continua in un universo parallelo indipendentemente da ciò che accade in questo.

"Ora è partito da questo strano mondo poco prima di me", scriveva Einstein in una lettera di condoglianza alla morte del suo amico Michele Besso, nel 1955. "Ciò non significa nulla. Per coloro che credono nella Fisica, la distinzione tra passato, presente e futuro è solo un'illusione ostinatamente persistente ".
Einstein morì solo un mese dopo aver scritto la lettera e, a quanto pare, aveva ragione, visto che le nuove teorie scientifiche suggeriscono che la morte, proprio come la vita, è solo un'illusione.
Le leggi della Fisica quantistica ci dicono che "la vita" non è fatta di materia, ma di vibrazioni che sfuggono al tempo e allo spazio. Cosa succede quando moriamo? Da dove viene la coscienza umana? Il cervello percepisce o crea (poi percepisce) ciò che noi chiamiamo realtà? Se la coscienza non deriva dal cervello, allora la presenza di involucri fisici non è fondamentale per esistere.
"Considero la coscienza fondamentale. Guardo alla materia come una derivazione dalla coscienza ", ha detto Max Planck, Fisico vincitore di premio Nobel," Non possiamo ignorare la coscienza. Tutto ciò di cui parliamo, tutto ciò che consideriamo esistente, postula l'esistenza della coscienza ".
Il Biocentrismo si basa su questo e continua a suggerire che la coscienza crea l'universo o la realtà, che il tempo e lo spazio sono pure illusioni, manifestazioni della nostra mente e che la realtà è determinata dall'osservatore.
Il Biocentrismo e la relatività predicono gli stessi fenomeni, ma il Biocentrismo, secondo i suoi fautori, è superiore perché non ha bisogno di immaginare una dimensione in più nè di formulare una nuova matematica .
Il Biocentrismo afferma che la vita è immortale e che è al centro dell'esistenza, della realtà e del cosmo.
Aggiungendo la vita e la coscienza all'equazione, il biocentrismo è la teoria del tutto.
Robert Lanza è uno scienziato altamente qualificato e a priori una persona molto seria. È specializzato nelle ricerca sulle cellule staminali, nella clonazione e nella medicina rigenerativa ed ha una carriera brillante confermata dai tanti articoli a lui dedicati da prestigiose pubblicazioni.
Lanza spera di riuscire nell'unificazione che Einstein non avrebbe potuto raggiungere, sostenendo che considerava solo la realtà dal lato fisico, senza dare molta attenzione alla biologia, inoltre sostiene che la Fisica quantistica ha dimostrato l'esistenza della vita dopo la morte, che l'energia è immortale, e così è anche la vita.
Per Lanza crediamo nella morte perché ci è stato insegnato che stiamo morendo, però, il Biocentrismo dice che l'universo esiste solo perché l'individuo ne conosce l'esistenza.
La vita e la biologia creano questa realtà, non è l'universo che crea la vita. I concetti del tempo e dello spazio, secondo Lanza, sono semplicemente strumenti della nostra immaginazione.

Fonte: https://edgylabs.com/

Traduzione: WM

Silvio Timestream ci invia questi link da sottoporre
ai signornò della PSI:

https://sixupgradeit.com/
https://sixupgradeit.com/2017/08/22

PER la Fisica Non c'è ALCUN Aldilà ! (03-09-17)
Sean Carroll, un professore di cosmologia e Fisica presso l'Istituto di tecnologia della California, crede di aver messo a tacere il dibattito sull'Aldilà dopo aver approfondito lo studio delle leggi della Fisica.
Il Dr. Carroll afferma che:

"
le leggi della Fisica alla base della vita quotidiana sono state tutte completamente capite e tutto accade solo all'interno
dei campi della possibilità."

Egli dice che, perchè possa esistere un Aldilà, la coscienza avrebbe bisogno di essere costituita da qualcosa completamente separata dal nostro corpo fisico, cosa che non è. Piuttosto, la coscienza al livello di base è una serie di atomi ed elettroni che essenzialmente creano la nostra mente, ma le leggi dell'universo non permettono a queste particelle di operare dopo la nostra morte Fisica e quindi non c'è modo all'interno di tali leggi per consentire alle informazioni memorizzate nel nostro cervello di persistere dopo la morte.
Per le sue prove, il dottor Carroll punta alla teoria quantistica dei campi (q.f.t), ovvero che deve esistere un campo per ogni tipo di particella.
Per esempio, tutti i fotoni nell'universo sono su un livello e tutti gli elettroni hanno anche il loro campo, e così per ogni altro tipo di particella.
Il dottor Carroll sostiene che, se la vita continua in qualche modo dopo la morte, le prove raccolte dalla Fisica dei Quanti avrebbero rivelato "particelle spirituali" e "forze spirituali".
"Credere nella vita dopo la morte, per dirla in breve, richiede una Fisica al di là del modello standard."

Fin qui la notizia, apparsa su diversi tabloid britannici, ma ora permetteteci di fare alcune riflessioni.

Innanzitutto, il cervello, che secondo gli scettici é la sorgente della coscienza, è un organo che bruciando glucosio ed ossigeno emette calore, cioè produce energia che la Fisica Classica ci insegna, NE' SI CREA, NE' SI DISTRUGGE, per cui vorremmo sapere dall'illustre Scienziato perchè solo tale energia cesserebbe di esistere, o -peggio- si annichilirebbe per sempre.
Poi, gli chiederemmo se,
prima di esprimere così solide certezze, si sia documentato sull'immenso numero di prove e testimonianze raccolte fin dal 1800 (anche da suoi illustri Colleghi) a favore dell'ipotesi della sopravvivenza, senza scordarsi di tutti quei Ricercatori odierni che sostengono con forza che la coscienza e' separata DAL CERVELLO e che seguirebbe le leggi della Fisica Quantistica, almeno nel momento in cui interagisce con la materia grigia.
Altro punto su cui non ci troviamo d'accordo
 è che deve per forza esistere una qualche particella della coscienza, senza di cui essa non può esistere. Orbene, un numero enorme di messaggi ricevuti da Spiriti altamente attendibili, concordano nell'affermare che la coscienza (ossia lo Spirito, l'Anima, l'Aldilà) sono fatti di una materia totalmente diversa da quella che conosciamo qui sulla Terra.  Studiare un qualcosa di totalmente diverso da quanto noto, è come pensare di poter vedere i microbi con un binocolo anziché con un microscopio!
Come al solito, gli scettici non si smentiscono mai e sparano opinioni non suffragate da un precedente, rigoroso confronto con le tesi sostenute dai loro oppositori, il che, permettetemi di dirlo,
 E' IN ASSOLUTO CONTRASTO CON LE REGOLE DELLA BUONA SCIENZA!
 

IL CERVELLO, UN ORGANO
A 11 DIMENSIONI
(23-08-17)
Secondo alcuni teorici della Fisica quantistica, come il Prof. Roger Penrose, il nostro universo invisibile si espanderebbe in ben 11 dimensioni, sebbene i nostri sensi ne percepiscano solo 3, oltre al tempo. Da questa interessante ricerca, emerge che anche il cervello funziona ad un livello multidimensionale che si sviluppa, guarda caso, in... 11 dimensioni!
Decidete voi se tutto ciò è una mera coincidenza, o se invece non sia un forte indizio a favore della teoria del
cervello-ricevitore  che non contiene la coscienza, ma la cattura da dimensioni più sottili, limitando i compiti della materia cerebrale a quelli di un semplice ricevitore/effettuatore degli ordini ricevuti "dall'alto".
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I neuroscienziati hanno usato un ramo classico della matematica in un modo completamente nuovo per indagare la struttura del cervello ed hanno scoperto che é pieno di strutture geometriche multi-dimensionali che operano in ben 11 dimensioni.
Siamo abituati a pensare al mondo da un punto di vista 3-Dimensionale, quindi può sembrare un po' complicato, ma i risultati di questo nuovo studio potrebbero essere un importante passo successivo verso la comprensione del tessuto cerebrale umano, cioè la più complessa struttura che conosciamo.
Quest'ultimo modello è stato prodotto da un team di ricercatori del progetto Blue Brain, una ricerca svizzera tesa alla elaborazione di una ricostruzione del cervello umano, grazie all'uso di diversi supercomputer.
Il team ha utilizzato la topologia algebrica, un ramo della matematica utilizzato per descrivere le proprietà degli oggetti e degli spazi indipendentemente dal modo in cui cambiano forma.
Hanno così scoperto che vari gruppi di neuroni si connettono in 'cricche', e che il numero di neuroni in una cricca indica trattarsi d'un oggetto geometrico ad alta dimensionalità (un concetto di dimensione matematica, non di spazio-tempo).

"Abbiamo trovato un mondo che non avremmo mai immaginato", dice il Neuroscienziato Henry Markram dell'Istituto EPFL in Svizzera.
"
Ci sono decine di milioni di questi oggetti anche in un piccolo granello di cervello, sviluppati in sette dimensioni.
In alcune reti abbiamo anche trovato strutture con un massimo di 11 dimensioni. "


Giusto per essere chiari, non è come pensare a dimensioni spaziali (il nostro universo ha tre dimensioni spaziali più una dimensione temporale), invece si riferisce a come i ricercatori hanno guardato le cricche neuronali per determinare come sono collegate fra loro.
Le reti sono spesso analizzate in termini di gruppi di nodi che sono tutti collegati, noti come cricche. Il numero di neuroni in una cricca determina la sua grandezza,o più formalmente, la sua dimensione.
I cervelli umani sono stimati possedere oltre 86 miliardi di neuroni, con connessioni multiple che, da ogni cellula, si estendono come una ragnatela in ogni direzione possibile, formando la vasta rete cellulare che in qualche modo ci rende capaci di pensiero e di coscienza.
Con un numero enorme di connessioni al lavoro, non c'è da meravigliarsi che ancora non si abbia una comprensione approfondita di come la rete neurale del cervello operi, ma il nuovo quadro matematico costruito dal team ci porta un passo più vicino ad un giorno in cui avremo un modello di cervello digitale.
E' come se il cervello reagisse ad uno stimolo costruendo e poi gettando al suolo una torre di blocchi multi-dimensionali, a partire da aste (1D), poi tavole (2D), poi cubi (3D), e poi geometrie più complesse con 4D, 5D, ecc, sicchè la progressione dell'attività cerebrale assomiglia ad un castello di sabbia multi-dimensionale che si erge dal suolo e poi si disintegra.
Maggior lavoro sarà necessario per determinare come la complessità di queste forme geometriche multi-dimensionali formate dai nostri neuroni si correla con la complessità dei vari compiti cognitivi.


FONTE: http://journal.frontiersin.org/

TELEPATIA...BESTIALE! (19/07/17)

Tre anni dopo aver iniziato a studiare la telepatia, il 20 agosto 1922, Bernard Bernardovich Kazhinskiy era giunto, come parte di una delegazione di quattro uomini, nei laboratori di Vladimir
L.Durov, il trainer più famoso della Russia. Durov, all'epoca quasi 60-enne, aveva trascorso la maggior parte della sua vita nel circo. All'inizio era stato un artista del trapezio ed un clown, ma, col passare degli anni, cominciò a concentrarsi sugli animali - cani, scimmie, anatre, oche, capre, orsi, leoni.
Con il tempo, Durov era diventato noto per la sua capacità di comunicare con animali addestrati da "suggerimenti mentali", che era esattamente ciò di cui Kazhinskiy s'interessava.
Voleva svelare i misteri di quelle che chiamava "
comunicazioni radio biologiche" e Durov ed i suoi cani sembravano i candidati perfetti per gli esperimenti che voleva condurre.
Sotto il governo sovietico, la casa di Durov era diventata un centro per la ricerca sulla psicologia animale e quel giorno, dopo che il capo della delegazione aveva baciato Durov e lo aveva presentato, tutti acconsentirono: Kazhinskiy sarebbe venuto a lavorare nel laboratorio di Durov.

Nel corso di circa due anni, Durov e Kazhinskiy avrebbero condotto quasi 1.300 esperimenti testando comandi telepatici sui cani. Questa linea di ricerca avrebbe avuto ben più importanza rispetto alla maggior parte delle indagini sui fenomeni psichici, visto che, nei decenni successivi, avrebbe aiutato la Guerra Fredda ad ottenere armi non convenzionali, poichè entrambe le parti cercavano di migliorare le capacità parapsicologiche dei propri militari.
L'America, per esempio, aveva sperimentato "
gli uomini che fissano le capre " per cercare di fermare il loro cuore.
Come Kazhinskiy scrisse nel suo rapporto del 1962, gli Stati Uniti si sarebbero finalmente interessati alla telepatia, ma:
 "..sembra che la ragione principale è che i risultati potrebbero essere di grande significato militare".
Negli anni '20, però, Kazhinskiy voleva solo vedere se Durov potesse comunicare telepaticamente delle semplici idee ai suoi cani.
Secondo la sua relazione successiva, tradotta negli anni '60 dalla Divisione Tecnologia Straniera della US Air Force,
tali esperimenti ebbero successo.

Kazhinskiy aveva iniziato la sua carriera come Ingegnere Elettrico dedicandosi alla ricerca sulle onde radio, ma era stato anche affascinato dalla possibilità che le creature viventi potessero trasmettere informazioni ai sistemi radiofonici.
Come ha scritto nel suo libro Biological Radio Communications:
"Dovevo trovare nell'organismo umano elementi strutturalmente e funzionalmente simili ai componenti fondamentali di una stazione radio trasmittente e ricevente, pertanto ho dovuto fare uno studio approfondito del sistema nervoso".

Kazhinskiy non era l'unico scienziato sovietico interessato a questa linea di ricerca, come scrive Wladimir Veminski in Homo Sovieticus in cui parla di "
Onde craniche, controllo mentale e destino telepatico" in piena epoca dei Soviet.
Alcuni anni prima che Kazhinskiy si unisse al laboratorio di Durov, un altro scienziato, Vladimir M. Bekhterev, un rivale di Ivan Pavlov, aveva presentato il lavoro di Durov all'Istituto per la ricerca sul cervello, descrivendo la sua tecnica per la trasmissione dei comandi.
I Russi però, non sono stati i soli a investigare sui collegamenti psichici con i cani: in Germania, nello stesso tempo, un appassionato di Parapsicologia aveva cercato di misurare il legame psichico tra uomo e cane.
Per usare la sua mente onde inviare un comando ad un cane, Durov iniziava guardando profondamente negli occhi dell'animale.
Poi usava tutti i suoi poteri mentali per immaginare l'esatto compito che il cane doveva eseguire, come se stesse guardando attraverso i suoi occhi. Dopo aver impiantato l'idea nel cervello del cane, Durov dava l'ordine di agire.
Ecco come ha descritto l'invio d'un comando telepatico ad un cane di nome Marte:

"Guardo negli occhi di Marte o, piuttosto, molto profondo nei suoi occhi e al di là di essi. Faccio le coccole al cane, accarezzandolo leggermente sui lati della testa, sopra la bocca, sulle spalle, appena toccando la sua pelliccia ...
Il cane punta il naso quasi verticalmente, come se stesse per cadere in trance.
I miei movimenti privano il cane di tutta la sua volontà, e rimane in un tale stato come se fosse parte del mio ego interiore.
Una comunicazione o un 'contatto psichico' è stato così stabilito tra i miei pensieri e la subcoscienza di Marte ".

Secondo il suo memoriale, Durov aveva sperimentato il potere di influenzare i cani in questo modo in circostanze drammatiche.
Quando era giovane, chiese ai suoi amici se poteva andare in una casa abbandonata dove un cane molto pericoloso era tenuto prigioniero affermando che il cane non lo avrebbe toccato. Quando entrò, il cane gli si precipitò addosso, ma Durov lo fissò e tenne fermo lo sguardo. Il cane rallentò, si fermò e si ritirò, mentre Durov lo faceva mentalmente per ordinargli di restare indietro.
Durov lasciò la casa, e la bestia subito si andò a nascondere.
(Naturalmente è possibile che Durov sia riuscito a influenzare il cane con il suo linguaggio del corpo, non con poteri telepatici.
Nel suo libro, Kazhinskiy menziona che la telepatia raccoglie molto scetticismo, ma non sembra considerare altre possibili spiegazioni. Anche gli scettici sono spesso rimasti convinti lavorando al fianco di Kazhinskiy, dopo aver visto i risultati dei suoi esperimenti.)


Nel suo tempo trascorso come addestratore di animali, Kazhinskiy ha documentato
1.278 esperimenti sul training di un cane telepatico condotti per oltre 20 mesi.  In uno di questi,il 17 novembre 1922, Durov ed un altro sperimentatore scelsero un oggetto per un cane (Marte, ancora una volta): doveva recuperare una guida telefonica posta in una stanza del laboratorio. La prima volta che Durov cercò di descrivere a Marte il libro, il cane corse dalla poltrona dove era seduto al centro della stanza. La seconda volta, il cane cercò di chiudere la porta della stanza. Alla terza volta, però, attraversò la porta, andò nel corridoio, nell'altra stanza, e si mise a cercare. Quando trovò la rubrica telefonica, l'afferrò in bocca e la riportò nella stanza originaria.
"Nonostante i primi due tentativi non riusciti, l'esperimento deve essere considerato come un grande successo",
scrive Kazhinskiy.  In un'altra serie di esperimenti con un altro cane, Pikki, i ricercatori avevano portato l'animale in un appartamento sconosciuto e gli avevano dato una serie di comandi telepatici. Seguendo le istruzioni mentali di Durov, Pikki eseguì una serie di compiti.
Per esempio,
"saltò dalla sedia, corse ad un'altra sedia vicino al muro e, appena salitovi, saltò rapidamente su di un tavolo rotondo, si mise in piedi sulle zampe posteriori, raggiunse la parte inferiore di un ritratto e cominciò a graffiarlo con le zampe “.
Kazhinskiy costruì anche una gabbia di Faraday, che notoriamente interrompe la trasmissione dei segnali elettrici, per testare la sua teoria su come Durov comunicasse telepaticamente con i cani, invitandolo a provare la sua strategia di comando mentale mentre era seduto all'interno della gabbia chiusa e con la porta aperta.
"
I primi test di prova hanno rivelato che le mie ipotesi erano corrette" scrive Kazhinskiy. "Quando la porta della gabbia era chiusa,  Durov seduto dentro non era in grado di trasmettere all'animale (il cane Mars) un comando mentale.
Ma non appena la porta veniva aperta, Marte eseguiva ogni ordine con precisione. "

Complessivamente, dai rapporti di Kazhinsky, emerge che
696 dei loro esperimenti con suggerimenti mentali
 avevano avuto successo, contro 582 negativi.

Secondo uno Zoologo e Statistico presso l'Università Statale di Mosca, un'analisi dei risultati aveva mostrato che
"le risposte dei cani non erano accidentali ma prodotte sotto l'influenza dello sperimentatore".
La telepatia apparentemente funzionava. Con i cani, almeno.
In un esperimento, però, Kazhinskiy aveva usato Durov per condurne uno su se stesso.
"Forzami mentalmente per fare qualche movimento, sono curioso di sapere cosa penserò in quei momenti ",
disse Kazhinskiy a Durov. "Puoi farlo?"
"Facile" disse Durov. "Basta sedersi e stare rilassato."
Erano seduti da soli, davanti a un tavolo, Durov scrisse un comando su un pezzo di carta e poi entrambi chiusero gli occhi.
"Non ho sentito niente in particolare, ma improvvisamente e automaticamente mi sono toccato dietro l'orecchio con le dita della mano destra" scrive Kazhinskiy.  Immediatamente Durov gli diede il pezzo di carta, su cui aveva scritto:
"Grattati dietro l'orecchio destro".

Questi esperimenti erano pieni d'innocenza ed esuberanza: Kazhinskiy sembrava essere motivato dallo spirito puro della ricerca scientifica. Purtroppo, col conflitto tra gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica sorto dopo la Seconda Guerra Mondiale, entrambe le parti cercheranno di sfruttare questo tipo di potere telepatico per fini disonesti, tra cui lo spionaggio mentale a lungo raggio e gli assassini di innocenti capre di cui sopra. Nessuno ha però avuto lo stesso successo degli esperimenti di Durov.
Dagli anni '20 non c'è stata alcuna rivoluzione della ricerca sulla telepatia canina e le indagini successive sono presto finite.
Forse Durov aveva alcuni poteri mentali speciali; forse era un allenatore di animali molto, molto bravo.
 Questi esperimenti sembrano facilmente replicabili, però.
Se riuscite a trasmettere un comando telepatico ad un cane ... ce lo farete sapere?
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Fonte http://www.atlasobscura.com/   -Traduzione: WM-

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LA FISICA STUDIA LA COSCIENZA
(08/06/17)

Un nuovo esperimento è stato proposto da un Fisico teorico che vuole determinare se la mente umana è effettivamente vincolata dalle leggi della Fisica, o se ignora la realtà misurabile e segue totalmente le proprie regole, cioè, se la mente umana ha il potere di usare il libero arbitrio per superare la Fisica stessa.

Lucien Hardy, un Fisico Teorico presso il  Perimeter Institute  (Canada), propone di utilizzare una versione modificata del
"test di Bell" per condurre questo esperimento.
Il test Bell é un esperimento progettato dal fisico John Bell nel 1964 per dimostrare possibili conseguenze del reale impatto del quantum entanglement. Il test stesso coinvolge due particelle intricate che vengono inviate a due posizioni diverse e poi misurate nelle rispettive destinazioni per vedere se corrispondono.
 Le impostazioni sui dispositivi sono randomizzate per assicurare che la persona che effettua la misurazione in entrambi i luoghi non sia a conoscenza dell'esito dell'altro. Vi ricordiamo che l'atto dell' osservazione in sé influirebbe sull'esito dell'esperimento. Storicamente, il test Bell ha mostrato ciò che è noto per quanto riguarda la teoria dell' entanglement quantistico.
La prova di Hardy modificherebbe il test di Bell, per vedere se le misure tra i due punti possono essere controllate dalla mente umana: fondamentalmente se la mente effettivamente risiede al di fuori della Fisica per come la conosciamo dovrebbe essere in grado di influenzare l'esito delle misurazioni. Il concetto si basa su quello che il filosofo e il matematico francese René Descartes ha indicato la dualità mente-materia, mentre, secondo Hardy, "
...la mente è al di fuori dalla Fisica regolare e interviene sul mondo fisico".

 L'esperimento impiegherà 100 volontari, controllati con elettroencefalogrammi (EEG) per registrare la loro attività cerebrale, con le letture usate per commutare le impostazioni sull'apparato di misurazione in ognuna delle destinazioni finali delle particelle inviate. Hardy conclude:
 "La possibilità che vogliamo indagare è che quando gli esseri umani decidono le impostazioni (piuttosto che usare vari tipi di generatori di numeri casuali) potremmo aspettarci di vedere una violazione della teoria quantistica. Se l'esperimento dovesse fornire risultati diversi da quello che è tradizionalmente emerso nei test di Bell classici, questa potrebbe essere una nuova prova che le menti umane coinvolte hanno violato le regole della Fisica quantistica, il che significherebbe che la mente non è ad esse soggetta e che la stessa coscienza potrebbe trascendere la Fisica attraverso la libera volontà .
Anche se vedessimo una sola violazione della teoria quantistica con sistemi che potrebbero essere considerati Coscienti, sia umani che di altri animali, sarebbe certamente eccitante. Non riesco ad immaginare un risultato sperimentale più sorprendente nella Fisica rispetto a questo ed avremmo molto da discutere su cosa significhi".

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scientificamente ProvaTO:
la mente influenza la materia!
(28-05-17)
Studi ed esperimenti del Dr. William A. Tiller hanno dimostrato che la coscienza umana
 "cambia lo spazio". Non è una bufala e non è "fantascienza".
È un fatto scientifico!
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Il Dr. Tiller per dimostrare l'effetto della mente sulla materia, ha "impresso"dei dispositivi elettrici con una specifica intenzione. L'imprinting è stato fatto da quattro meditatori esperti, persone che Tiller dice essere altamente capaci di raggiungere un profondo stato di meditazione e concentrazione .Questi dispositivi sono stati avvolti in alluminio ed inviato ad un laboratorio a migliaia di Km di distanza, dove sono stati posti accanto ai bersagli ed accesi.
Così, per esempio, nel dispositivo elettrico potrebbe essere stata impressa l'idea di innalzare o abbassare il pH dell'acqua contenuta in una provetta, sicchè l'aspettativa era che il pH dell'acqua cambiasse, a seconda dell'intento originario.
Nel caso di quel particolare esperimento, si stava cercando una differenza di almeno una unità di pH, qualcosa di abbastanza grande perchè i risultati non potessero essere attribuiti a misurazioni difettose.
(è oggi possibile misurare 1/100-mo o addirittura 1/1000-mo di grado nel cambiamento del pH, quindi una unità piena è moltissimo).
Già dai primi risultati si riscontrò che i dispositivi erano in grado di ottenere un cambiamento inequivocabile nello stato del pH dell'acqua semplicemente per essere stata posta in prossimità di un dispositivo elettrico in cui era stato impresso un tale intento ovvero  aumenti o diminuzioni di ben 1 o 2 unità totali, una variazione davvero molto grande.

Quando lo stesso esperimento è stato ripetuto più e più volte, effetti davvero significativi cominciarono ad evidenziarsi .
Tiller ha addirittura scoperto, e provato, che quando l'intento viene ripetuto nello stesso luogo, alla fine il suo effetto diventa permanente. E quando ciò accade, le leggi della Fisica in quel luogo non funzionano più come prima!
(Con un'analogia sportiva, ma significativa,  ricordate quando era "impossibile" per l'uomo correre un miglio in quattro minuti?)

Continuaando ad eseguire lo stesso esperimento più e più volte, dice Tiller, il laboratorio ha cominciato a diventare "condizionato", sicché lo stesso risultato era più evidente o più rapido, persino dopo che il dispositivo non era più Fisicamente presente.
"
In uno dei laboratori che abbiamo usato," dice Tiller, "l'alterazione nello spazio della stanza è rimasta stabile per ben più di un anno e dopo era ancora forte".  In termini fisici, cosa significa questo? Che cosa è successo in realtà allo "spazio" del laboratorio?
Tiller spiega: "
I dati sperimentali che raccogliamo sembrano indicare che viene alterata
 quella che si chiama la"simmetria Fisica della stanza
".
(
Vedi Wiki: https://en.wikipedia.org/wiki/Introduction_to_gauge_theory )
 Da qui sorgono implicazioni con la teoria dell'energia del vuoto che ci portano a concludere che, se la coscienza umana può interagire anche un pò con tale energia ,
essa ha il potere di cambiare la materia perché le energie dello stato fondamentale
di tutte le particelle hanno quel livello di energia proprio a causa della loro interazione con il vuoto. Quindi, se potete spostare
l'energia del vuoto, cambiare anche di poco il suo grado di ordine o coerenza, potete cambiare le energie dello stato fondamentale delle  particelle, degli atomi, delle molecole ed anche le equazioni chimiche.
FONTE: http://www.tillerinstitute.com/

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Telepatia in laboratorio (10-03-17)
Il Dr. Michael Persinger è un ricercatore e professore universitario, Neuroscienziato Cognitivo presso l'Università Laurenziana (Canada) dal 1971. Nel 1974 Persinger ha suggerito che le onde elettromagnetiche di bassa frequenza (ELF), possono essere in grado di trasportare informazioni telepatiche e chiaroveggenti. Volete sapere se la ghiandola pineale può essere correlata alla decodifica del campo magnetico terrestre, o
se le esperienze psichiche, come la telepatia, interagiscono con le onde elettromagnetiche di bassa frequenza (ELF)?
Ecco come risponde Persinger ad una breve intervista:

Giornalista: Michael, hai mai notato se la ghiandola pineale può essere correlata alla decodifica del campo magnetico terrestre, come afferma
il neurologo Felipe de Oliveira?

M.Persinger [MP]: Una delle funzioni della melatonina nel cervello, è quella di sopprimere l'attività neuroelettrica, pertanto, stimoli che sopprimono la melatonina durante la notte (a livelli di picco tra le 2 e le 4 ), possono aumentare certi tipi di attività.
Durante i normali periodi di sonno si verifica una leggera diminuzione dei livelli di melatonina .
L'Aumento di attività geomagnetiche e dei campi magnetici artificialmente prodotti in laboratorio, sono in grado di sopprimere la secrezione di melatonina e quindi aumentare la probabilità di labilità elettrica all'interno dei lobi temporali. Una classe di esperienze che si verificano spesso sono i fenomeni di apparizione che improvvisamente svegliano durante la notte (di solito prima di quando si giunga a sognare), caratterizzati dalla sensazione che qualcuno è lì vicino.
Non è probabile che le informazioni siano presenti all'interno del campo geomagnetico.
Abbiamo calcolato che, essendo tutti i cervelli umani integrati all'interno del campo geomagnetico statico, la diffusività magnetica (il tempo necessario perchè le informazioni possano essere inviate da un cervello a tutti gli altri) sarebbe di circa 10-15 minuti il che corrisponde alla durata della fase REM.

Giornalista: Quali erano i vostri obiettivi per quanto riguarda i campi elettromagnetici, che cosa volevate scoprire in laboratorio?

MP: Il nostro obiettivo principale era di riprodurre in laboratorio quanto descritto in natura e comprendere i meccanismi fisici.

Giornalista: Che tipo di esperienza può essere definita "spirituale"?

MP: Tutte le esperienze umane sono generate da attività cerebrale, i diversi tipi di attività cerebrale
generano diversi tipi di esperienze.

Giornalista: E qual è la sua conclusione dopo i molti anni di ricerca? Sono le esperienze psichiche -quali telepatia
 e chiaroveggenza- legate ai campi elettromagnetici?

MP: Sì.

Giornalista: Quindi avete riprodotto alcune particolari condizioni elettromagnetiche nel vostro laboratorio? Che cosa ha osservato?

MP:
Tutta la classe principale delle esperienze associate ai fenomeni "spirituali" o parapsicologiche può essere simulata esponendo il cervello umano ai campi magnetici, lasciando ricordi momentanei.

Giornalista: Su cosa sta attualmente indagando?

MP: Al momento stiamo portando avanti una ricerca sul come due persone separate nello spazio, ma che condividono lo stesso campo magnetico che ruota intorno alla testa, possano scambiarsi informazioni. Abbiamo dimostrato che se due persone condividono lo stesso campo, esponendone una alla luce, si provoca l'emissione di luce dal cervello dell'altra persona che si trova in un luogo buio.
Abbiamo il sospetto che il meccanismo è di tipo fotonico per come si muove attraverso lo spazio ed il tempo.

Giornalista.

Mentre Persinger pare dimostrare la telepatia in laboratorio, i suoi colleghi rimangono scettici. Ci sono molte domande nell' aria, ma Persinger, almeno, ha iniziato a cercare qualche risposta.
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FISICI E COSCIENZA QUANTICA
(26-02-17)
La possibilità di vita dopo la morte è uno dei più grandi misteri dell'umanità, ma ora gli esperti affermano che non c'è morte della coscienza, ma solo quella del corpo.
Secondo alcuni scienziati di tutto rispetto, la meccanica quantistica avvalora l'idea che la coscienza continui vivere dopo la scomparsa del corpo. Mentre gli scienziati sono ancora incerti su cosa esattamente sia la coscienza,  Stuart Hameroff della University of Arizona crede che si tratta semplicemente di informazioni memorizzate a livello quantistico.
Il fisico britannico Sir Roger Penrose è d'accordo e crede che lui e il suo team hanno trovato la prova che i microtubuli - una componente strutturale delle cellule umane - portano l'informazione quantistica, memorizzandole a livello sub-atomico.
La coscienza potrebbe così continuare ad esistere su un livello quantico
Sir Roger afferma che, quando  una persona muore, questa informazione  viene rilasciato dai microtubuli nell'universo.
Tuttavia, se questi soggetti sono resuscitati, l'informazione quantistica è incanalata nuovamente dentro i microtubuli ed è quello che accade a seguito d'una esperienza di premorte (NDE).
Sir Roger ha aggiunto: "
Se il paziente muore definitivamente, è possibile che questa informazione quantistica può esistere al di fuori del corpo, forse a tempo indeterminato, come anima."
I ricercatori del rinomato Istituto Max Planck per la Fisica di Monaco di Baviera, sono d'accordo e affermano che l'universo fisico in cui viviamo è solo una nostra percezione e che, una volta che il nostro corpo fisico muore, c'è un al di là infinito.
Il Dr. Hans-Peter Dürr, ex capo del Max Planck Institute per la Fisica, ha detto:
"
Quello che noi consideriamo il qui e ora, questo mondo, in realtà è solo il livello materiale che è per noi comprensibile, dove questo mondo è radicato. In questo modo, la nostra vita in questo piano di esistenza è racchiusa, circondata già dall' Aldilà ... il corpo muore, ma il campo quantico spirituale continua.  Di tal fatta, io sono immortale ".
 

FONTE: https://www.express.co.uk/
PRECEDENTE ARTICOLO: http://www.ampupage.eu/studio17.htm


OBE VIRTUALI E PAURA (22-02-17)
In un recente studio, ricercatori spagnoli hanno dimostrato che separare la coscienza di una persona dal suo corpo fisico riduce la paura di morire. Può, dunque  la realtà virtuale aiutarci a confrontarci con la paura della morte? Può darsi. Almeno, questa è la conclusione raggiunta da un piccolo esperimento psicologico recentemente eseguito in Spagna.
Nello studio, 32 volontari reclutati presso l'Università di Barcellona sono stati equipaggiati con cuffie Oculus VR e con sensori di movimento sulle mani e sui piedi. I partecipanti sono stati invitati poi ad identificarsi con il loro corpo virtuale attraverso una serie di esercizi forniti tramite un feedback visivo: quando il soggetto muoveva le braccia nel mondo reale, poteva vederle muoversi anche nel mondo virtuale. Quando,per esempio, una palla rimbalzava sul piede o sulla mano del corpo virtuale, il partecipante sentiva l'impatto sul suo vero piede o sulla mano. Una volta che l'illusione era stata creata,  con un punto di vista virtuale distaccato dal corpo, i soggetti si sentivano proiettati fino al soffitto della stanza virtuale e, guardando verso il basso, potevano vedere il proprio corpo virtuale. La sequenza è stata progettata per replicare la classica esperienza fuori dal corpo riportata nei sogni o durante le esperienze di pre-morte.
Con la nuova visione prospettica dal soffitto, si vedeva la palla virtuale che continuava a rimbalzare fra la testa e le gambe del corpo virtuale. A questo punto, i ricercatori hanno suddiviso i soggetti in due gruppi. La metà ha continuato a sentire le vibrazioni di impatto attraverso l'unità sensoriale, mentre l'altra metà non sentiva più nulla.
In seguito, a tutti i partecipanti sono stati dati questionari progettati per misurare la loro paura della morte. Coloro che si erano sentiti del tutto scollegato dal loro corpo durante l'esperienza virtuale hanno riferito una paura significativamente più bassa, in base alle valutazioni psicologiche usuali, rispetto al gruppo di controllo.
L'ipotesi è che ridurre l'identificazione sensoriale con il corpo - in questo caso, un corpo virtuale - rafforza l'idea che la coscienza è separata dalla forma fisica. Questo concetto è, naturalmente, al centro di qualsiasi fede nella vita dopo la morte.
"La paura della morte nel gruppo sperimentale è risultato essere inferiore rispetto al gruppo di controllo," concludono i ricercatori nel sommario dello studioo. "Questo dato è in linea con le precedenti relazioni da cui risulta che gli stati di OBE ed NDE sono spesso associati con una maggiore fede nella vita dopo la morte."

APPROFONDIMENTO SU: http://www.technoblitz.it/
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Diviso in due,ma ancora intero (31/01/17)

Il ricercatore Titus Rivas ha postato un link su Facebook ad un interessante articolo, " Dividere in due il cervello non porta ad una Coscienza divisa ". Uno degli argomenti più popolari contro la cosiddetta teoria della trasmissione (l'idea che il cervello funge da ricevitore, piuttosto che creatore, di coscienza) vanta studi su pazienti che hanno subito un callosotomia - la scissione del corpo calloso, il fascio di fibre nervose che unisce gli emisferi destro e sinistro del cervello. Questa operazione sempre più rara è usata come ultima risorsa in caso di grave epilessia. Essa ha l'effetto di isolare quasi interamente le due metà del cervello, che rimangono unite solo da alcuni fili sottili di tessuto nervoso (soprattutto il fornice anteriore e posteriore) che trasmettono segnali elettrici molto limitate.
In precedenza, gli scienziati che hanno studiato i pazienti nel post-operatorio, hanno concluso che queste persone avevano due centri distinti di coscienza. In effetti, dove vi era stata una sola mente, dopo l'intervento ce n'erano due. Questa deduzione è stata presa da molti campioni del materialismo come una forte evidenza che la mente è generata dal cervello e che il dualismo mente e corpo (o anima e corpo) è insostenibile. Il nuovo studio, tuttavia, raggiunge una conclusione diversa.
Ecco una sintesi fornita dall' articolo citato:

Un nuovo studio contraddice l'opinione consolidata che i cosiddetti pazienti split-brain hanno una coscienza divisa. Invece, i ricercatori dello studio, condotto dallo Psicologo Yair Pinto, hanno trovato una forte evidenza che mostra che, pur essendo caratterizzato da poca o nulla comunicazione tra gli emisferi cerebrali destro e sinistro, il cervello diviso non causa due esseri coscienti indipendenti in un unico cervello. I loro risultati sono pubblicati nell'ultima edizione della rivista Brain.  Pinto, ricercatore dell' Università di Amsterdam, scrive: "
Il punto di vista consolidata sui pazienti split-brain implica che i collegamenti fisici che trasmettono enormi quantità di informazioni sono indispensabili per la coscienza unitaria, cioè un agente cosciente in un cervello.
I nostri risultati, tuttavia, rivelano che sebbene i due emisferi sono completamente isolate l'una dall'altro,
il cervello nel suo complesso è ancora in grado di produrre
un solo agente cosciente.
Questo contraddice direttamente l'ortodossia corrente ed evidenzia la complessità della coscienza unificata ".


Anche se l'articolo non dice nulla circa le implicazioni filosofiche dello studio, mi sembra che uno degli argomenti più comunemente impiegati contro il cervello visto come mediatore, non produttore, di coscienza può essere ora considerato obsoleto. In realtà, siamo in grado di andare oltre e dire che i risultati del nuovo studio sono più coerenti con la ipotesi della trasmissione che con quella della produzione. Se la mente rimane unificato, anche quando il cervello è stato diviso,  se ne deduce che la mente è primaria, il cervello secondario - che la coscienza ha origine al di fuori del cervello ed è semplicemente elaborata da esso o incanalata attraverso di essa.
Per lo meno, le nuove scoperte complicano notevolmente le idee dei materialisti.

FONTE: Michael Prescott's. blog/

l'osservazione umana può influenzare i sistemi fisici (23-01-17)

Il fisico ungherese John von Neumann è stata una delle principali figure nel pensiero matematico del Novecento. Le sue ricerche hanno avuto un’importanza determinante nel campo delle applicazioni della matematica, soprattutto in relazione allo sviluppo della meccanica

[Sebbene in lingua inglese questo video (Clic sull'immagine) è abbastanza chiaro nell'illustrare l'esperimento, corroborandolo con quanto scritto in italiano su Wikipedia

quantistica ed alla nascita della teoria dei giochi.
János (poi diventato John)  nacque a Budapest, nel 1903, in una ricca famiglia ebrea. Dopo gli studi, condotti sia in Ungheria sia in Germania, prese parte alla scuola matematica fondata a Gottinga da David Hilbert e ne divenne uno dei principali esponenti. Si trasferì in seguito negli Stati Uniti, dove insegnò a partire dal 1930 prima nell’Università di Princeton e poi, dal 1933, nel prestigioso Istituto di studi avanzati della stessa città. Di carattere estroverso, amante delle feste, von Neumann fu ribattezzato Johnny negli Stati Uniti dove lavorò fino alla morte avvenuta a Washington nel 1957.
Una delle prime proposte, di John von Neumann, era basata sulla caratterizzazione del processo di misura, visto come una catena di interazioni tra entità fisiche  (ad esempio,  sistema fisico, rivelatore,  occhio, cervello)  con il processo che finirebbe solo quando la conoscenza della misura è registrato da ciò che
von Neumann ha chiamato un fattore "extra-fisico",
vale a dire, la mente dell'osservatore.

Per indagare l'ipotesi di von Neumann , è stato condotto un esperimento utilizzando un sistema ottico a doppia fenditura.
In modo controbilanciato, i partecipanti hanno concentrato -o meno - la loro attenzione verso un segnale di retroazione collegato in tempo reale al dispositivo a doppia fenditura di un modello di interferenza. Una telecamera registrava in continuo la figura di interferenza a 4 Hz. Durante il 2013 e 2014, un totale di 1.479 persone provenienti da 77 paesi diversi hanno contribuito a 2.985 sessioni del test. Nello stesso periodo 5.738 sessioni sono state invece eseguite usando il controllo da parte di un computer programmato per simulare i partecipanti umani.
I risultati hanno mostrato che
solo con osservatori umani la visibilità della frangia al centro della figura di interferenza era deviato da zero a 5,72 sigma (p = 1,05 × 10-8), conformemente alla direzione della deviazione corrispondente alle intenzioni degli osservatori. La stessa analisi applicata ai dati di controllo ha determinato un deviazione complessiva di -0.17 sigma.
Dopo aver esaminato diverse spiegazioni alternative, questi risultati
sono stati considerati validi per sostenere la teoria di von Neumann, cioè che la mente dell'osservatore è una parte inscindibile del processo di misurazione. Questo tipo di esperimento offre un mezzo per risolvere empiricamente interrogativi di lunga data sul ruolo della coscienza nel mondo fisico.

Gli autori scrivono:

"Il presente studio . . . è coerente con la speculazione di von Neumann ove si sostiene che un fattore extra-fisico gioca un ruolo nella QMP. Detto ciò, questi risultati non supportano un ruolo forte per la mente, visto che la coscienza non provoca letteralmente il collasso della funzione d'onda quantistica. . . Piuttosto, una funzione più modesta è possibile, dove la mente ha la capacità di modulare le probabilità associate al passaggio dal comportamento quantistico a quello classico.
In termini di grandezza assoluta queste modulazioni sono piccole. Nel presente esperimento la variazione percentuale di visibilità della frangia a causa dell' osservazione umana è stato in media di circa lo 0,001%, tuttavia, è importante non confondere le dimensioni di un effetto con la sua importanza teorica. "


FONTE: https://carlossalvarado.wordpress.com/

Traduzione e adattamento: Webmaster

 

DBV: UN FENOMENO COMUNE ANCHE IN GIAPPONE (07-10-16)

Ha avuto risvolti inaspettati un recente studio, effettuato in Giappone e teso al miglioramento delle cure di fine-vita, condotto  fra i familiari di persone recentemente scomparse in cui venivano poste numerose domande circa l'esperienza vissuta al capezzale dei propri cari.
Inclusa tra quelle richieste, vi era una curiosa domanda circa il fenomeno delle visioni sul letto di morte (
Vedi DBV), ovvero se qualche membro della famiglia ne avesse mai parlato durante la fase pre-agonica.
Queste esperienze sono ben presenti nella cultura giapponese, tanto che hanno anche un nome:
Omukae,e sono anche il titolo di una fortunata serie televisiva nipponica andata in onda quest'anno.
Incredibilmente, un enorme numero degli intervistati
(il 22%) ha segnalato un tale evento. Una domanda aggiuntiva ha fornito un dato ancora più alto perchè circa il 25% di queste persone sostengono di aver assistito anche alle visioni che il loro familiare aveva avuto, (Vedi le NDE Condivise studiate dal Dr. Moody) mentre l'altro 75% ha citato solo l'esperienza riferita dal morente.
Altri risultati svelano che quasi il 90% delle visioni erano di qualcuno appartenente alla propria famiglia, in particolare genitori e pazienti di sesso femminile anziani sembrano i più probabili candidati ad esperire tale fenomeno.
Anche se lo studio di certo non dimostra la realtà delle DBV ad un livello che soddisfi uno scettico incallito, esso può essere utile per promuovere ulteriori ricerche sulle visioni sul letto di morte fra i medici che hanno i pazienti che le riferiscono così che il fenomeno diventi sempre più accettato come reale, sia pure inspiegabile, onde fornire una risposta a ciò che accade quando si muore.


Fonte: http://www.dailygrail.com/ - Trad. e Adattamento: WEBMASTER

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ULTERIORI PROVE CHE
LA TELEPATIA ESISTE !
(17-08-16)

Recenti ricerche sulle interazioni sociali tra esseri umani CONDOTTE DA UN TEAM ITALIANO di Neuroscienziati, ha rivelato i dettagli affascinanti di come il cervello di amici e familiari (in termini scientifici:
cervelli che "operano almeno in parte su un contenuto informativo condiviso
")
possono sincronizzarsi e 'allinearsi' l'uno con l'altro
. Visti i discutibili risultati della Parapsicologia che suggeriscono che la telepatia ed altri talenti 'PSI' potrebbero essere veri, è possibile che questa 'neuro-risonanza' possa essere rilevata anche quando due persone cercano di interagire mentalmente, sebbene private dei normali mezzi sensoriali? 
Questa è la domanda posta in un recente documento dal titolo:
 
"Correlazioni elettroencefalografiche di interazione sociale a distanza".
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L'esperimento è stato condotto su 25 coppie di volontari scelte su criteri di amicizia reciproca (da più di un decennio) ed
 esperienza nella meditazione (al fine di mantenere una prolungata concentrazione).
I membri di ogni coppia sono stati collocati in due camere separate -a circa cinque metri l'una dall'altra- con opportune misure atte a bloccare qualsiasi condivisione delle informazioni sensoriali ed i loro cervelli sono stati monitorati tramite elettroencefalogramma
(EEG).
Al 'mittente' veniva chiesto di rilassarsi, pensare al 'ricevente ' e mentalmente trasmettere ciò che percepiva.
 
Durante una sessione di 10 minuti al mittente sono state inviate 128 stimolazioni della durata di 1 secondo ciascuna, separata da pause variabili fra i 4 ed i 6 secondi (per evitare ritmi prevedibili).  Questi stimoli consistevano in un segnale luminoso prodotto da alcuni LED rossi e da un simultaneo segnale audio sinusoidale alla frequenza di 500 Hz, della stessa durata.  Al 'ricevente', seduto nella stanza isolata, veniva detto di rilassarsi ed essere pronto a  ricevere stimoli dal suo compagno, di collegarsi mentalmente con lui e cercare di percepire gli stimoli che avrebbe ricevuto.

RISULTATI STRAORDINARI!
I dati provenienti dalle 25 coppie di soggetti sono stati raccolti per tre giorni.
I risultati ottenuti hanno mostrato,
"una risposta debole ma robusta" che è stata rilevata dall'attività EEG del ricevitore 'passivo' ", in particolare all'interno della gamma dei 9 - 10 Hz  (Ritmo Alpha). Questo segnale è risultata essere statisticamente significativo ed i
Ricercatori hanno concluso che, pur se lo studio era chiaramente esplorativo, è in accordo con i risultati osservati in altri tre diversi esperimenti di Hinterberger (2008) che ha osservato un aumento di ERP (
Event-Related Potentials = Potenziali evocati) sempre nel campo delle onde Alpha (8-12 Hz) nelle relative coppie di partecipanti.
Se ulteriormente confermati, questi dati sarebbero di enorme importanza scientifica perché forniscono la prova neurofisiologica di una connessione - o interazione sociale - a distanza. 
La vogliamo chiamare TELEPATIA? FATE VOI!
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Riportiamo qui sotto il link al lavoro che, lo ricordiamo, è opera di Ricercatori Italiani dell'Università di Padova.
        http://f1000researchdata.s3.amazonaws.com/

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NUOVE CONFERME SULLE NDE (11-08-16)
Di Tara MacIsaac

Se la mente è solo una funzione del cervello, è ovvio che tanto più il cervello è danneggiato, tanto meno la mente dovrebbe funzionare, almeno è questo che gran parte della ricerca sul cervello in corso afferma. Esistono però delle eccezioni:in circostanze estreme, come ad esempio in prossimità della morte, la mente può funzionare bene o anche meglio del solito, proprio quando il cervello è compromesso.
Questo suggerisce che la mente può funzionare indipendentemente dal cervello. Uno dei ricercatori che ha studiato questi casi è il Dr. Alexander Batthyany, professore di psicologia teorica e filosofia della psicologia nel Liechtenstein presso il dipartimento di scienze cognitive dell'Università di Vienna. Nel suo più recente studio, pubblicato questo mese sul 
Journal of Near-Death Studies,  Batthyany ed i suoi colleghi hanno esaminato migliaia di casi di esperienze di pre-morte (NDE) per determinare la qualità della visione e della coscienza.  Ecco come sinteticamente riassume le sue osservazioni:
"Più é grave la crisi fisiologica, più è probabile che il Ritornato riporti di aver vissuto
 un'esperienza sensoriale e cognitiva chiara e complessa."
Una parte degli obiettivi di Batthyany consisteva nel replicare studi precedenti, pochi in effetti, che avessero esaminato la qualità delle visioni e delle conoscenze acquisite durante le NDE. In uno studio del 2007 condotto dai ricercatori della University of Virginia, dal titolo "Esperienze Insolite: NDE e Fenomeni Connessi," il 52,2 per cento dei Ritornati ha riferito una visione più chiara del normale. Jeffrey Long, M.D., fondatore della nderf, in un sondaggio condotto su 1.122 Ritornati ha segnalato che circa il 74 per cento ha riferito  "...maggiora coscienza e attenzione." durante la NDE.
"Mi sentivo estremamente consapevole, totalmente presente, acuto, e concentrato. Col senno di poi, dopo essere stato dichiarato morto, fu come essere mezzo addormentato ma totalmente sveglio ", ha detto uno dei soggetti intervistati nello studio di Batthyany.
"La mia mente era come ripulita ed il mio pensiero veloce e risoluto. Ho provato un grande senso di libertà ed ero contento di liberarmi del mio corpo. Ho sentito una connessione con tutto ciò che c'era intorno a me in un modo che non posso descrivere.  Mi sentivo come se stessi pensando più velocemente o che il tempo fosse notevolmente rallentato ", ha detto un altro.

Sebbene lo studio di Batthyany abbia confermato, in una certa misura, i risultati degli studi precedenti che avevano evidenziato un aumento delle funzioni cognitive e sensoriali durante le NDE, la sua metodologia presenta alcune limitazioni che possono aver portato ad abbassare le stime sulla percentuale di Ritornati che hanno riscontrato gli effetti surriportati.
Dopo aver raccolto migliaia di testimonianze scritte su Internet, come quelle del sito della NDERF, Batthyany ha utilizzato un programma informatico per individuare le parole/chiave legate alla visione o alla percezione (come ad esempio "
visto" o "pensiero") valutando poi coi suoi colleghi la qualità delle esperienze descritte in questo campione più piccolo, su una scala da -2 a +2.
Filtrando ulteriormente il loro studio con esperienze che includevano referti dettagliati delle condizioni mediche che accompagnavano la NDE, gli Scienziati limitarono la ricerca ai soli pazienti con arresto cardiaco e/o respiratorio.
In studi precedenti era stato chiesto ai Ritornati di giudicare direttamente la qualità della loro esperienza, mentre in quello di Batthyany furono analizzate tutte le informazioni fornite. Così, per esempio, quando non veniva riportato "nessun cambiamento" rispetto al normale stato di coscienza, potrebbe essersi trattato d'un cambiamento non descritto in modo
abbastanza accurato per essere preso in considerazione.  Dei Ritornati che hanno menzionato percezioni visive, circa il 47 per cento ha dichiarato di aver notato un miglioramento, mentre il 41 per cento ha riferito che le loro capacità erano rimaste invariate,
"
..che di per sé è abbastanza notevole, dato che questi pazienti erano tutti in gravi condizioni e spesso in stato d'incoscienza",
ha detto Batthyany in una email inviata ad Epoch Times.

Dei Ritornati che hanno fatto riferimenti espliciti ad una consapevole attività mentale, circa il 35 per cento ha dichiarato di averne notato -durante l'arresto cardiaco e respiratorio- un aumento, mentre per circa il 61 per cento era rimasta identica.
Date le implicazioni del suo studio, Batthyany è stato attento a notare altre lacune nella sua metodologia, compreso il fatto che le descrizioni fatte on-line delle NDE possono includere alcuni rapporti fraudolenti, ma tali carenze metodologiche non inficiano granchè i risultati. Ad esempio, per quanto riguarda il rischio di possibili frodi, egli ha scritto:
"
Sulla NDERF, meno dell'1 per cento delle NDE inviate sono state rimosse a causa di sospetti sulla loro validità ma, dato il gran numero di racconti, è improbabile che dei falsi possano avere inciso in maniera significativa sui nostri risultati in una o nell'altra direzione, altrimenti dovremmo considerare tutte le NDE dei falsi e nulla più."

LUCIDITA' TERMINALE E VISIONE DEI CIECHI DURANTE LE NDE
In aggiunta a questi studi sulle NDE, Batthyany ne ha condotti altri anche sui fenomeni di lucidità terminale e visione mentale che supportano la conclusione che la mente può impegnarsi in complesse attività coscienti anche se il funzionamento del cervello è gravemente deteriorato, come nei pazienti Alzheimer.  Si tratta di un fenomeno per cui i pazienti che sono stati completamente incoerenti per molti anni sembrano tornare improvvisamente coscienti poco prima della morte.
(Vedi nostri articoli QUI  QUI)
Quando un cervello giunge al massimo della degenerazione anatomo-funzionale, è logico pensare che le sue capacità
di fare connessioni coerenti tra ricordi, pensieri ed emozioni dovrebbe essere totalmente scomparse,
tuttavia proprio in questi momenti, la coscienza sembra riemergere con tutti i suoi collegamenti intatti.

La "Mindsight" è quel fenomeno per cui le persone non vedenti riferiscono di essere state in grado di vedere durante una NDE ed è stata studiata, per esempio, da Kenneth Ring presso l'Università di Connecticut, scoprendo che 15 dei 21 non vedenti hanno riportato un qualche tipo di visione durante NDE. 
Allucinazioni?
  ll nostro Studioso non è di questo parere:
"I risultati ottenuti da questa ricerca, come per i casi di lucidità terminale e di visione mentale, tuttavia, sembrano suggerire il contrario, nel senso che indicano la presenza di complesse e strutturate esperienze coscienti durante il decadimento, il crollo e l'assenza delle attività neurobiologiche correlate comunemente coi presunti fattori causali delle NDE
e delle normali esperienze coscienti".

Ha così concluso che la coscienza, tra cui il senso di individualità, le immagini visive complesse e la chiarezza mentale, a volte possono sopravvivere al funzionamento del cervello danneggiato, persino in caso di scomparsa di ogni attività elettrica.
La lucidità Terminale e la Mindsight sono fenomeni molto rari, ma le NDE sono molto più numerose e quindi,
"...i nostri risultati suggeriscono che la presenza di immagini visive, le elucubrazione mentali
ed il senso di individualità sono la regola, piuttosto che l'eccezione, durante una NDE.

Resta ai futuri Ricercatori il compito di confermare la nostra osservazione informale attraverso l'analisi formale."

Lo studio “Complex Visual Imagery and Cognition During Near-Death Experiences,”
è stato pubblicato nel Volume 34, No. 2, del Journal of Near-Death Studies.
Articolo Di Tara Mac Isaac- Traduzione Webmaster - Fonte: http://www.theepochtimes.com/

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LE NDE DEI CIECHI (31/07/16)
Da Epoch Times -  Tara Mac Isaac

Forse una delle prove più tremende che Dio può dare agli umani è quella di nascere privi del bene della vista ma, se i veri ciechi non possono vedere il Creato, esiste un'altra forma di cecità, quella mentale, che affligge gli scettici che, nonostante i milioni di casi di NDE che avvengono nel mondo, si ostinano a tirar fuori teorie pseudo-scientifiche per negare la realtà di tali esperienze.
Se poi il Ritornato non è in grado di vedere fin dalla nascita, ostinarsi a dire che le NDE sono il sottoprodotto di un cervello morente, è un' assurdità che non ha nulla di razionale. Sentiamo cosa ha da dirci la Dr.ssa Tara Mac Isaac su questo interessantissimo e forse poco conosciuto
 aspetto della nostra ricerca.

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Anche i ciechi dalla nascita hanno esperienze di pre-morte (NDE) durante la quale hanno lasciato i loro corpi e sono stati in grado di vedere per la prima volta. Ad alcuni la tal cosa è apparsa naturale, per altri, è stata un'esperienza confusa e scioccante e non si tratta di casi tanto rari, anche se ne basterebbe uno solo per far loro capire che la coscienza non risiede nel cervello, ma al di fuori di esso. Un sondaggio condotto dalla Gallup nel 1982 ha rilevato che il
15 per cento di tutti gli Americani che erano quasi morti (in circostanze molto diverse) ha riferito una NDE. Circa il 9 per cento ha riferito la classica esperienza fuori dal corpo, l'11 per cento ha detto di essere entrati in un altro mondo, e l'8 per cento ha incontrato esseri spirituali.

Tara MacIsaac
@TaraMacIsaac  New York City
Beyond Science reporter, editor for Epoch Times. Explores the new frontiers of science. Also writes environment articles

Sebbene gli Scienziati scettici sostengano che le NDE sono allucinazioni, molti altri Ricercatori che le studiano con mentalità aperta non accettano questa spiegazione.  L'ipossia, ovvero la privazione di ossigeno, è una delle cause spesso citate, insieme alle intrusioni di episodi di 'rapid eye movement' (REM) che accadono mentre si è svegli, anzichè dormendo.
 (
Cliccare > Qui< per leggere un'intervista alla D.ssa Atwater
che smentisce categoricamente una simile teoria)
Uno dei Ricercatori che non è d'accordo con queste spiegazioni è Robert Mays, che ha studiato le NDE per circa 30 anni. Egli ha spiegato nel corso di una conferenza
tenuta nel 2014 presso lo IANDS  che le NDE sono molto diverse dalle esperienze
di solito riportate in condizioni di ipossia:
"I Ritornati quasi sempre riferiscono di aver vissuto un'esperienza iper-reale che mette in ombra il nostro ordinario stato cosciente, sono poi convinti di essere andati nella loro vera casa ove tutto era permeato da amore incondizionato e tutti affermano che non hanno più paura di morire. Questi aspetti caratteristici non sono semplicemente presenti nell'ipossia,nei casi di intrusione REM e così via".

Gli studi hanno dimostrato che quando le persone non vedenti sognano, non vedono nulla, eppure i ciechi vedono durante una NDE!
Per esempio, uno studio su come le persone non vedenti sognano condotto da Amani Meaidi presso l'Università di Copenaghen e pubblicato sulla rivista Sleep Medicine nel 2014 , ha evidenziato il fatto che
nessuno dei partecipanti -tutti ciechi dalla nascita- ha riportato impressioni visive nei loro sogni.
Per coloro che per una parte della loro vita non erano stati ciechi, è emerso evidente che più tempo era passato da quando avevano perso la vista, meno era probabile che riferissero impressioni visive nei sogni.
Uno studio sulle NDE dei ciechi condotto dal Dr. Kenneth Ring presso l'Università del Connecticut nel 1990 ha rilevato che 15 dei 21 partecipanti non vedenti avevano riportato un qualche tipo di visione, tre non erano sicuri se avessero sperimentato percezioni visive e gli altri tre non avevano visto nulla. La metà di coloro che erano ciechi dalla nascita, ha detto di aver visto qualcosa.
L'incertezza di alcuni potrebbe aver avuto a che fare con la natura sconosciuta della visione per coloro che non l'hanno mai sperimentata, in combinazione con altre qualità insolite delle NDE. Anche molti Ritornati che non sono ciechi a volte hanno difficoltà a spiegare l'esperienza, che sembra trascendere la vita ordinaria in molti modi.

Un uomo, cieco dalla nascita, si è ritrovato in una libreria astrale con "..
migliaia, milioni e miliardi di libri, a perdita d'occhio."
Alla domanda se egli li avesse percepiti visivamente ha detto:
" Oh, sì! Senza alcun problema! "
Poi gli fu chiesto se fosse rimasto sorpreso di essere in grado di vedere:
"
Niente affatto. Mi son detto, hey ma io sono cieco! E poi... beh, certo che posso vedere: guarda quei libri....
Questa è una prova che invece io posso vedere."


Vicki Umipeg, intervistata da Ring e che ha parlato della sua esperienza anche in varie interviste con i media, ha avuto una piacevole NDE durante la quale è stata improvvisamente in grado di vedere, esperienza che ha anche etichettato come "spaventosa".
Lei aveva 22 anni e lavorava come cantante in un nightclub a Seattle. Non riusciva a trovare un taxi e così una notte accettò un passaggio da parte di alcuni clienti ubriachi. L'auto si andò a schiantare e Vicki subì lesioni gravi, tra cui una frattura cranica.
Sentì che aveva lasciato il suo corpo e iniziò a galleggiare verso il soffitto dell' Harborview Hospital dove un medico parlava della possibilità che un danno al timpano avrebbe potuto farla diventare anche sorda.
Potè persino "vedere" un medico poggiato su quello che si rese conto dovesse essere il suo corpo, ma lei non aveva mai visto il proprio corpo, infatti era nata prematuramente e diventata cieca a causa del troppo ossigeno nell'incubatrice.
Risucchiata attraverso un tunnel, ne emerse in un luogo erboso pieno di persone fatte di luce, ha dettoin un'intervista per il documentario della BBC "The Day I Died" ( QUI il video in Inglese)
"Mi sono sentita sopraffatta da questa esperienza, perché non potevo davvero immaginare che cosa fosse la luce.
E 'stato meraviglioso essere là fuori ed essere liberi, di non preoccuparsi di urtare contro nulla. Se volevo sapere qualcosa, la conoscenza mi giungeva immediatamente. Ritornare nel mio corpo é stato estremamente doloroso e molto pesante
."

Ring notò che la Umipeg usava spesso parole visione-orientate anche al di fuori delle sue descrizioni della NDE.
"
Ad esempio, diceva 'guardare' la televisione, o usava frasi come 'guardare questo',il che non significa letteralmente poter vedere. Anche se questa osservazione non invalida necessariamente la testimonianza, dobbiamo usare molta cautela quando si tratta di interpretre i racconti dei nostri intervistati non vedenti."
Il linguaggio della visione può essere stato utilizzato dai partecipanti allo studio sui non vedenti per descrivere un senso che è difficile da esprimere a parole, ha concluso Ring.

Commentando poi la risposta di un partecipante che era incerto se avesse visto qualcosa nella sua NDE, Ring aggiunge:
"
Credo che si tratti di sinestesia, tutte queste percezioni vengono mescolate in qualche immagine mentale, visiva, tattile, cioè una somma di tutti gli input avuti. Non posso dire che non ha letteralmente visto nulla, eppure questo soggetto era consapevole di quello che stava succedendo e percepiva tutto nella mente sebbene non ricordasse i dettagli. Ecco perché dico che sono restio a descriverla come una vera e propria esperienza visiva. In risposta alla nostra precedente domanda sull'esperienza di questi individui, se non è stata vera e propria visione, forse si tratta di consapevolezza trascendente, uno stato particolare della coscienza ed un modo di conoscere a sé stante, che è operativo in vedenti e non vedenti durante le esperienze di pre-morte e che ha bisogno di maggiori spiegazioni. "

Da Epoch Times -  Tara Mac Isaac    -   Traduzione e adattamento: WEBMASTER
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