Clic per tornare all'indiceTRADUZIONE DELLE NDEs

 PIU'SIGNIFICATIVE. (PAG 7)

(OTTOBRE 2018)
AMICI, E' CON UN PIZZICO DI ORGOGLIO E TANTA GIOIA CHE VI COMUNICO CHE
 SIAMO ARRIVATI A PUBBLICARE LA CENTESIMA NDE!!

 

-----------------------------------------
 

 NDE DI UN'infermiera, morta per 20 minuti  (29-06-20)

Nel 1989 mi ero diplomata e lavoravo come infermiera in un ospedale. Avevo un paziente in isolamento con la polmonite e, in qualche modo ho, contratto lo stesso tipo di infezione, anche se avevo usato tutte le precauzioni necessarie. Stetti male durante la notte e mi svegliai con forti brividi e una febbre di 102°F.
Vivevo ancora nel dormitorio di cura, quindi ho svegliato un'altra infermiera che mi portò all'ospedale, dall'altra parte della strada.
I dottori del pronto soccorso mi ricoverarono immediatamente.
Il giorno dopo avevo la febbre a 104° F
 (40°C).
 Il massimo della mia febbre fu di 105.2 (
40,6° C).
Ero molto malata. Non riuscivo a respirare dal naso o dalla bocca.
Il medico di controllo delle infezioni mi disse che avevo la polmonite da Klebsiella, che ha un alto tasso di mortalità. Sono stata in ospedale per circa 2 mesi. Un giorno con febbre intorno ai 104-105, non riuscivo a respirare e volevo solo essere fuori dalla malattia. Volevo migliorare. Sono figlia unica e i medici mi avevano detto che non stavo migliorando, anche se mi stavano somministrando dosi massicce di antibiotici. Hanno anche detto a mia madre che probabilmente sarei morta, perché ormai ero setticemica .  Lei urlò: 
"Ma ha solo 23 anni !!"

Non ricordo il giorno specifico, ma dopo essere stata male per 2 mesi ricordo di aver detto a me stessa: non riesco più a sopportarlo. Ricordo di aver sentito i dottori e le infermiere attorno al mio letto in terapia intensiva dire: "Non ce la farà".
Ad un tratto, ho chiuso gli occhi e poi ero in un altro regno. Nessun tunnel di luce o altro. Ero lì. All'inizio ero leggermente confusa.
 Dove sono, mi chiesi? Ero lungo un sentiero e vedevo colline, erba verde, un ruscello che scorreva e un basso muro di pietra oltre ad animali di ogni tipo e tanti fiori. I colori erano molto vividi... non ci sono
sulla terra colori come quelli.
Potevo sentire musica soffusa proveniente da qualche parte, ma non sapevo da dove venisse. Vidi iris barbuti sul sentiero che stavo percorrendo e mi sporsi per annusarli. Avevano un odore di limonata !!

All'improvviso apparve un grosso pullman dorato. C'erano delle persone e la porta si aprì. Sono entrata senza fare alcuna domanda.
Non c'erano autisti sull'autobus. In tutte le NDE che ho letto, non ho mai sentito parlare di qualcun altro menzionare un automezzo di qualsiasi tipo. Bene, siamo stati portati in un palazzo, è l'unico modo in cui posso descriverlo, e in una stanza molto grande con persone di ogni età, razza, ecc. La stanza era rotonda e c'erano candele d'oro sulle pareti. Le pareti erano un rosso-azzurrato con rifiniture dorate. Due enormi porte erano su un lato della stanza. C'erano molte, molte persone in questa stanza.

All'improvviso ho sentito una forte presenza alle mie spalle. Mi sono girata e c'erano il mio bisnonno e mia nonna !!
Sono cresciuta nella stessa casa con loro, quindi sapevo chi erano, ma sembravano avere circa 17-20 anni. Il mio bisnonno morì nel 1978 all'età di 100 anni e mia nonna, a cui ero molto legata, era morta 3 anni prima [della mia NDE ] nel 1985.
Non potevo riconoscere il mio bisnonno, dato che non avevo foto di quando aveva 17 anni nel 1895. Ma li conoscevo entrambi egualmente. Non mi hanno permesso di toccarli, ma mi dissero che non ero pronta e li avrei rivisti un giorno.
In quel momento si aprirono le due enormi porte. Sembrava che in qualche modo sapessi che quegli esseri fossero angeli.
 Indossavano una tunica bianca molto brillante ed erano molto alti. Circa tre metri o più. Non ero spaventata dalla loro presenza. Cominciarono a portare gruppi di persone attraverso queste porte. Volevo andare, ma ribadirono che non era il mio momento.
 Potevo vedere una luce molto intensa e in qualche modo sapevo che era Dio. All'improvviso tutto ciò che avevo  messo in discussione aveva un senso. Ho capito subito che siamo tutt'uno con tutto. Un'altra cosa. Tutti parlavano, ma era quasi come telepatia.
Mi sono girata per vedere il mio bisnonno e mia nonna, dicendo loro che volevo restare. Hanno detto di nuovo no, non sei pronta.

Poi ricordo che stavo riaprendo gli occhi in terapia intensiva. Proprio così. Ho chiuso di nuovo gli occhi desiderando tanto di tornare indietro, ma non ci sono riuscita.
Una delle infermiere si voltò e ansimò dicendo che ero stata dichiarata morta circa 20 minuti prima.
I dottori non sono mai riusciti a capire come mi sono "ripresa". Sapevo di essere morta e ho avuto un piccolo assaggio del paradiso.
Mi ci sono voluti più di 30 anni per dire a qualcuno quello che ho vissuto. La prima persona a cui l'ho detto era mio marito, e questo dopo che ci eravamo sposati da anni. Non ero priva di ossigeno, non avevo nel sangue farmaci dopanti e non  sognavo !!
Alla fine mi sono aperta e ho raccontato la mia NDE anche ad altri.
Lo uso come esempio di ciò che ho vissuto. Ti sei svegliato questa mattina e hai fatto colazione, fatto la doccia, forse hai guidato per andare al lavoro? Hai davvero fatto quelle cose o l'hai sognato? L'hai fatto davvero!
Questa è stata la mia NDE.  Era MOLTO REALE, molto vivida e meravigliosa e  fino ad oggi,
quando mi chino per annusare un'iris, sento ancora il profumo della limonata.
 

FONTE: https://iands.org/

ESPERIENZA DI PRE-MORTE IN COPPIA (04-10-19)
Di recente ho avuto il grande piacere di scoprire il nuovo libro della Dott.ssa Scarlett Heinbuch, "Waking Up to Love", in cui descrive come ha incontrato suo marito durante un'esperienza di NDE condivisa .
Potreste non aver mai sentito parlare di queste NDE condivise, in quanto non sono così note come le esperienze di pre-morte nel loro insieme. Tuttavia, queste esperienze condivise sono un pezzo molto importante del puzzle probatorio per quanto riguarda l'esistenza della vita dopo la morte e la realtà del mondo che sperimentano i Ritornati

In un'esperienza condivisa di morte, qualcuno che è presente al decesso di un'altra persona percepirà effettivamente insieme a loro molti degli elementi che sono caratteristiche comuni delle NDE. La persona 'vivente' può galleggiare sopra il proprio corpo, vedere una luce meravigliosa e percepire altri cari defunti che sono venuti per scortare i nuovi arrivati.
Possono anche partecipare alla revisione della vita della persona cara morente. È come se la persona sana e viva fosse per qualche istante coinvolta nello stesso mondo spirituale vissuto da colui che sta passando in un'altra vita .
L'esistenza di queste esperienze è molto importante perché mostra che alcune spiegazioni scettiche per le NDE - ovvero che sarebbero semplici allucinazioni di un cervello morente, per esempio - non possono essere corrette, dal momento
che il vivente che condivide l'esperienza, in questi casi certamente non ha un cervello morente!

Un'eccellente panoramica delle esperienze di morte condivise è data dal dott. Raymond Moody nel suo libro Glimpses of Eternity, dove non solo fornisce molti esempi delle esperienze delle persone con questo fenomeno, ma nota anche che sono molto più comuni di quanto la carente letteratura porterebbe a credere. Nelle sue conferenze in tutto il mondo, Moody ha scoperto che
dal 5 al 10% dei casi da lui indagati ha avuto tali esperienze, rendendole solo leggermente meno comuni 
rispetto alle esperienze di pre-morte individuali di cui ha scritto.

Ciò che distingue il caso di Scarlett Heinbuch è che in realtà ha condiviso la NDE di un uomo che non aveva mai incontrato, un uomo che in seguito divenne suo marito. Heinbuch è stata addestrata come guaritrice energetica Reiki e, attraverso una serie inaspettata di eventi, si è ritrovata al capezzale di un uomo in coma che avrebbe dovuto morire in pochi giorni.
Sebbene quest'uomo di nome David le fosse un estraneo, si sentì indotta a imporgli le mani e, all'inizio di una delle loro sessioni di guarigione, si ritrovò improvvisamente a uscire dal suo corpo e trasportata in quello che poteva solo supporre fosse il paradiso .
 
"Non c'era altro che amore, pace completa e totale", dice. Alla fine, si rese conto che lo spirito dell'uomo a cui stava lavorando era lì in quel posto con lei. "Ero felice di vederlo ed era esultante nel vedermi", scrive.
 “Stavamo parlando telepaticamente, comunicando con le nostre menti. Mi sembrava di essere arrivato a casa con l'altra mia metà. "

Heinbuch ha anche sperimentato qualcosa che molti altri NDEr hanno riferito: un'improvvisa ondata di conoscenza, mentre si rendeva conto delle risposte a tutte le domande spirituali che avesse mai avuto. Sapeva di cosa parlava la vita e sapeva che quest'uomo era il suo "compagno da sempre". Poteva anche vedere  David che le mostrava gli eventi della sua vita recente e i sentimenti che li avevano accompagnati. Poi, improvvisamente, è tornata nel suo corpo. Era tornata nel mondo in cui David era ancora un uomo in coma, ed era solo una guaritrice che si chiedeva se i suoi sforzi avrebbero fatto la differenza per lui nel suo stato terribile.
Uno degli aspetti brillanti del libro di Heinbuch, Waking Up to Love, è il modo in cui ci guida attraverso la sua storia esattamente come l'ha vissuta, con tutta la meraviglia e l'incertezza che ne derivano.
Voglio dire, cosa fai quando non hai mai incontrato questa persona, eppure hai sperimentato con lui il paradiso e hai parlato a livello spirituale come la maggior parte di noi sogna sempre di poter fare? Cosa ancor più sorprendente, cosa fai quando quella persona, contro tutte le prognosi mediche, si sveglia? Come interagisci con qualcuno che conosci così profondamente a livello spirituale,
ma con il quale non hai mai scambiato due parole nella vita fisica?
Heinbuch è una scrittrice molto dotata, e porta abilmente il lettore nel suo viaggio di perplessità e scoperta. In effetti, il ritmo del suo libro è così incalzante che non  si riesce a posarlo giù. L'ho iniziato una domenica mattina e l'ho finito entro la sera stessa.
Waking Up to Love di Scarlett Heinbuch è un memoriale, un ricordo molto personale e sincero su uno straordinario incontro tra anime gemelle e sul potere dell'amore disinteressato e pieno di fede. È una lettura completamente avvincente, ed è anche un'altra meravigliosa prova che la vita e l'amore si estendono ben oltre i limiti di questa esistenza fisica.

Fonte: https://sharonrawlette.wordpress.com/

LE TRE NDE DI Tommy Laux (28-08-19)
Morto tre volte per accompagnare la moglie in Paradiso. 
- Intervista di Giulia J. Knap -

Nel 2008 Tommy Laux aveva 50 anni ed era un uomo felice e soddisfatto. Aveva una bellissima compagna, sua moglie Julie, e due figli belli e bravi, Alicea la maggiore, che aveva quasi 20 anni, e Raymond di 18. Tommy era il presidente di un’azienda artigiana di successo che si occupava della produzione di articoli in legno spesso molto singolari (la sua clientela includeva persone famose, liete di poter richiedere la produzione di articoli personalizzati senza la ressa dei cronisti o dei fan che insistono per gli autografi). Lui e i suoi soci erano stati battezzati “I falegnami sovversivi” per la loro originalità. Tommy era anche socio fondatore di un originale gruppo musicale, la cui sede era adiacente all’azienda.
Julie, oltre ad essere una magnifica mamma, conduceva un lavoro tranquillo presso la scuola, e anche lei si dilettava ogni tanto di scrivere canzoni e cantarle.
Non aveva mai amato studiare, Tommy. Si considerava una persona semplice ed era solito suddividere le persone in tre categorie: i leader, i seguaci dei leader e quelli che per non dare fastidio si tolgono di mezzo. Non sentendosi né un leader né un sostenitore, Tommy aveva imparato molto presto nella vita a “togliersi di mezzo”. Ma allo stesso modo in cui non ci aveva mai tenuto a competere per un voto alto a scuola, così non si era ritrovato, da adulto, con troppi preconcetti.
Questo fatto si sarebbe rivelato molto utile in vista di ciò che poi gli capitò.

--->  (SEGUE SU:
http://fracieloeterra.org )

 

NDE ITALIANA (18-05-19)
Una nostra amica Facebook, MAYA, ci ha autorizzati a pubblicare il resoconto della sua NDE in cui ha ottenuto riscontri della realta' esterna all'ospedale, fatto inspiegabile per gli scettici che sono convinti
trattarsi di mere allucinazioni.

Buone notizie da Parnia
 
(18-05-19)
"A giugno pubblicheremo ufficialmente il programma NYU Critical Care and Resuscitation Reserach. Mentre ci avviciniamo a questo, fornirò informazioni sui nostri progetti, incluso lo studio AWAreness durante REsuscitation (AWARE) II. Grazie a tutti quelli che hanno interesse ...."

 


Era l'inizio degli anni 80 ed avevo 18 anni. Per la prima volta visto che ero maggiorenne, i miei genitori mi fecero uscire di sera, con mio fratello ed una cugina venuta per le feste di Natale. Era appunto Santo Stefano. Della serata in discoteca non ho più alcun ricordo, so che degli amici di mio fratello si erano offerti di accompagnarci a casa in macchina, era circa l'una mezza di notte. Così siamo partiti....
Io ero seduta dietro a destra, mia cugina al centro e mio fratello a sinistra.
 Una macchina sbucata all'improvviso ci è venuta addosso dal mio lato ed ho urtato la testa la prima volta, poi abbiamo fatto testa coda e ci ha ripreso e... seconda botta in testa. Così siamo andati a sbattere contro un muro e via con la terza botta in testa.... Ho avuto una emorragia cerebrale. Ricordo solo delle luci di fari venire verso di me, ma nulla più dell'incidente. Ho sofferto di amnesia e molte cose ancora non le ho recuperate.
Comunque, a parte le luci, ricordo che non ho provato dolore; dopo non so quanto tempo mi sono trovata in una sala abbastanza buia.
Io ero sul soffitto, sotto c'era il mio corpo su un lettino o barella, dei medici e dei monitor e i medici che esaminavano delle lastre.
Mi hanno fatto un encéfalogramma mentre discutevavano il mio caso. Non ero molto interessata alla cosa per cui mi sono allontanata. Ero in sala d'aspetto e mio fratello e mia cugina stavano abbastanza bene. Mio fratello stava chiamando al telefono a gettone i miei per avvisare. Premetto che per tornare a casa mia madre sapeva che saremmo tornati con l'autobus notturno, che effettua una fermata davanti a quello stesso ospedale, il Santo Spirito, a Roma.
Quando mio fratello ha chiamato io ero in quell'istante a casa mia, in camera dei miei, sempre in alto, li vedevo e sentivo
e sentivo mio fratello dire - mamma, stiamo al Santo Spirito...
E mia madre rispondere - e che mi chiami per dire che sei alla fermata? È tardi, dovevate essere già a casa...
E mio fratello rispondere - mamma, noi siamo dentro il Santo Spirito... Abbiamo avuto un incidente.... Eccecc.  Imaginate la scena...
Ero preoccupata ma come se la cosa più di tanto non mi competeva
Non so quando ma i medici chiesero a mio fratello di parlarmi perché non rispondevo a nessuno stimolo. Mi fece domande che ancora lo prendo in giro: le tabelline!!!!  Poi decisi che potevo andare via, mi trovai di botto sul lungo Tevere,  vedevo una luce dorata; era così forte e calda che mi sentii attratta a proseguire. Era una sensazione di calore e pace mai sentita. Ma mentre andavo ho visto qualcuno avvicinarsi, tre o quattro sagome, mi hanno iniziato a dire qualcosa riguardo la mia vita che non ricordo, mi hanno convinto a tornare... Ho cercato di dirgli che non volevo, ma non mi è stato possibile andare. Sono tornata. È stato il momento più doloroso.
Una Angoscia tremenda. Ho pianto molto, come se avessi perso qualcosa di preziosissimo.
Ho poi avuto conferma di ogni cosa che ho visto e sentito.
 Ci ho impiegato molto ad accettare il ritorno, c'è stato un periodo che volevo annullarmi, sono arrivata a pesare meno di 40 kili....
Anche adesso ho una nostalgia di quei momenti.

Maya Scalco

“I BAMBINI E LA LUCE” (11/10/18)
 Alf Rose un bambino di quattro o cinque anni ebbe questa esperienza molti anni fa, quando era malato di polmonite .

 < Improvvisamente ero fuori del mio corpo e galleggiavo vicino alla parte superiore della finestra della mia camera da letto. Mi vedevo a letto e mia madre inginocchiata al lato che piangeva e sembrava molto angosciata. Ho guardato questa scena per un pò e ricordo che non provavo alcuna emozione ed ero del tutto indifferente a quello che accadeva.
Senza alcun preavviso mi ritrovai a viaggiare molto rapidamente attraverso una fitta foresta. Dopo quello che sembrò un breve lasso di tempo mi trovai ai margini di una radura, molto luminosa, con cespugli e alberi che la circondavano. In qualche modo mi sembrava di sapere che avevo raggiunto una tappa importante e attesi.
Improvvisamentedai cespugli sul lato opposto della radura apparve un leone . Era grande, accovacciato a terra e sembrava molto ostile, guardandomi fisso e agitando la coda rapidamente da una parte all'altra. Non sentivo la minima paura e aspettai per vedere cosa sarebbe successo.
Molto rapidamente una donna in una veste bianca apparve davanti al leone e mi guardò. Aveva circa trent'anni, occhi fissi  con un caschetto di capelli ramati. Lei sembrava abbastanza severa come un adulto che stesse per rimproverare un bambino. Lei  mi parlò, anche se le sue labbra non si muovevano e non sentii nessuna voce.
Mi disse che non dovevo essere lì e che dovevo tornare indietro.
Senza alcun sforzo cosciente da parte mia mi ritrovai improvvisamente di nuovo nel letto.

 Più tardi mia madre mi ha detto che era sicura che fossi morto, ma che quando le ho chiesto del cibo sapeva che stavo per recuperare e che tutto sarebbe andato tutto bene. Le ho poi raccontato della signora in bianco. Lei mi rassicurò e  mi spiegò che la signora in bianco era il mio angelo custode che si era preso cura di me.
 Era questo un sogno o un'esperienza di 'reale'? Anche se è successo settant'anni fa ho ancora vivido il ricordo di tutti i particolari e sono sicuro che saprei riconoscere la signora in bianco. Per me questa è stata una esperienza vera e propria, sono pienamente soddisfatto di questo. Credo che fossi morto o ero sul punto di morire e mi è stato detto di tornare. Perché? Non lo so. Non ho condotto una vita particolarmente significativo o importante,
ma so che non ho paura della morte. >

Abbiamo trovato questa storia affascinante e straordinaria. Il giovane Alf non poteva avere  alcuna idea di ciò che significava la morte, e tanto meno la sua stessa morte. Eppure nel suo viaggio nella foresta ha vissuto molti dei fenomeni di una NDE. Ha incontrato una barriera (la 'tappa significativa' in cui ha dovuto aspettare); si trovò in una radura con una 'luce brillante' e ha incontrato un 'essere' che lo ha reso consapevole del fatto che non avrebbe dovuto trovarsi lì e che gli ha detto che doveva tornare indietro. La sua mancanza di emozione alla vista della madre angosciata rispecchia esattamente ciò che gli adulti ci hanno raccontato circa la loro mancanza di preoccupazione per le famiglie che stanno lasciando dietro di sè.
 E il leone? Beh, per me sarebbe ancora più sorprendente se un bambino di quattro anni, popolasse la sua NDE con gli amici da lungo tempo perduti o i parenti. L'immagine è molto tipica dell'immaginario di un bambino.
Il leone di Alf conferma la mia sensazione che mentre alcuni elementi della NDE sono universali e indipendenti dallo sperimentatore, l'immaginario visivo è in gran parte un prodotto del singolo ed è molto personale.
La cosa interessante è che Alf non aveva assolutamente paura del leone, nonostante tutta la sua evidente ostilità e nonostante la sensazione di realtà che ha colorato l'intera esperienza.

“I bambini e la luce”  Peter ed Elizabeth Fenwick

LA NDE DI JIM BUBBA (11/10/18)

A seguito di un brutto incidente che lo aveva portato in punto di morte, Jim Bubba ebbe una NDe, che, se pur non completa in tutte le classiche fasi descritte da Moody, è molto commovente e significativa per noi Amputati, visto che aveva perso due figli, uno dopo appena dieci giorni di vita,
l'altro quando aveva diciotto anni, per insufficienza renale.
Una sera di Novembre di molti anni fa, Jim era uscito in piena notte a prendere un po' d'aria facendo una passeggiata in aperta campagna, a causa di una cena un po' troppo abbondante a base di tonno. Per evitare un'auto che gli parve potesse investirlo, si spostò bruscamente dal ciglio della strada, ma il terreno fangoso gli fece perdere l'equilibrio e precipitò rovinosamente in un fosso. Non sapeva che il
 guard rail -visibile in foto- era stato rimosso. 

(PS: Evidentemente anche in USA non si procede a eliminare un pericolo finchè non ci scappa il morto...o quasi!   -NdR-)
Durante l'interminabile caduta di oltre cinque metri, sentì le sue ossa spezzarsi ad una ad una ed infine avvertì un atroce dolore al capo seguito da un lampo di luce abbagliante davanti agli occhi. Perse coscienza, ma dopo un'ora circa, si risvegliò nel buio, steso fra le sterpaglie umide ed aggrappato, chissà come a qualcosa che poi vide essere un un vecchio tronco di un albero caduto (di mestiere faceva il giardiniere).
In agonia per gli atroci dolori causati da fratture multiple delle costole e delle vertebre e col cranio sanguinante per un grosso taglio, Jim capì che era giunta la sua fine: nessuno poteva vederlo col buio che c'era per soccorrerlo, nè era in grado di alzarsi per risalire la ripida china fino al ciglio della strada.
La sua mano urtò contro qualcosa di grosso e liscio, steso a terra:
"Un vecchio tronco caduto, probabilmente spogliato, liscio. Era vicino alla strada, potevo vederlo. L'ho ghermito con un braccio e mi sono trascinato e poi parzialmente appoggiato sulla sua superficie. Finalmente posai la testa su di esso.
Un buon posto dove morire ..."
sono le sue testuali parole.  Poi continua:
" Proprio mentre chiudevo gli occhi, l'oscurità intorno a me sembrava illuminarsi. Era mattina? Non poteva essere.
Non ero stato laggiù per più di un'ora. La luminosità si intensificava e per un momento fu come se fossi tornato nella camera da letto della mia infanzia quando i miei genitori venivano a svegliarmi presto per un viaggio.
La luce crebbe e crebbe d'intensità, fino a diventare quasi accecante.
Socchiusi gli occhi. La luminosità era così potente, così abbagliante, che potevo vedere ogni cosa del sottobosco intorno a me con chiarezza cristallina. Mi accorsi che il tronco a cui mi aggrappavo era vecchio, malmesso dal tempo e un pò scavato alle estremità, dimora di insetti e altre creature. Un universo a sé.
Il vento turbinava sollevando le foglie e scuotendo i rami degli alberi. Alzai lo sguardo e vidi un uomo che  stava camminando verso di me. Qualche altro matto come me uscito a fare una passeggiata notturna?
La figura si trovava a pochi metri di distanza. Al suo arrivo, il mio dolore si placò.
Aveva una faccia gentile, ma altéra ed una lunga barba. Indossava una tunica.
L'uomo non era solo. Due ragazzini erano con lui,  un adolescente ed un bambino piccolo.
James e Robert! I miei figli! Come? Com'era possibile?
Guardai di nuovo la figura, alla disperata ricerca di risposte.
L'aria intorno a lui scintillava di iridescenza. Le domande svanirono dalla mia mente.
E seppi tutto: senza alcun dubbio stavo fissando il volto di Dio.

Il vento si calmò. I boschi divennero completamente immobili.
'Sono pronto a venire da te, Dio!' Gridai. Una voce parlò dentro di me.
'Non è il tuo momento, Jim. Ci sono ancora cose da fare per te. '

'Io?
' Dissi, senza fiato. 'Non sono uno speciale. Io non vado in chiesa. Non leggo nemmeno la Bibbia! '

'Sei speciale perché sei mio figlio, non devi studiare la Bibbia per conoscermi. La mia benedizione è per tutti.
Impara a vedere quelle benedizioni e a farne tesoro. Poi racconta a tutti di me ...'

"Sembrava che avessimo parlato a lungo. Ma non ho mai parlato con i miei figli. Non ho potuto.
Sapevo che erano con Dio, che erano curati. Per la prima volta nella mia vita, ero pieno di pace indescrivibile.
Volevo che la sensazione andasse avanti e avanti. Volevo restare su quel giaciglio per sempre!
Ma la luce cominciò a svanire, la figura si ritirò insieme ai miei figli.
Il vento si alzò di nuovo, facendo frusciare gli alberi. La notte oscura tornò e, con essa, l'insopportabile dolore.
Questa volta, però, non mi preoccupava, sapevo che ora non c'era più nulla da temere. Avevo cose che dovevo fare per Dio, non potevo perdere tempo e dovevo assolutamente alzarmi. Mi rimisi in piedi, come, esattamente, non saprei dire.
Non ero in grado di stare dritto, visto che la schiena mi faceva troppo male e le mie gambe funzionavano a malapena,
ma in qualche modo zoppicai verso la strada, verso la casa più vicina.
Poi bussai ad una porta. 'Aiuto', sussurrai. Quando mi sono risvegliato in ospedale, ho saputo che ero stato in coma per sette giorni. Il mio cranio era rotto, insieme ad una scapola, 11 costole e 10 vertebre.
Ero uscito dalla strada,  caduto per 5 metri.
 Mio fratello era venuto a trovarmi. Sapevo che dovevo parlargòi di quello che mi era successo, ma una parte di me non era sicura di non aver immaginato tutto, del resto avevo  subito un trauma cranico. Forse avevo inventato tutto?
Era stato tutto vero? Avevo avuto delle allucinazioni?
'Bubba, come sei tornato sulla strada?' mi chiese mio fratello. Aprii la bocca per dirgli di aver visto Dio ... ed egli esitò. 'Penso," finalmente dissi, 'penso di aver visto Dio.'
Mio fratello sembrava scettico.
'Eri in cattive condizioni' rispose . Gli parlai del tronco secco a cui mi ero aggrappato, della luce, di aver visto i miei figli defunti. La faccia di mio fratello cambiò di colpo:
'Un tronco liscio?Sei sicuro? Come sei riuscito a vederlo nell'oscurità? '
' Ho visto ogni centimetro di esso. La luce era così brillante!'
"Non potrei dire se pensava che fossi pazzo, o forse lo ero. Ma più tardi, quando sono stato trasferito in riabilitazione, mi ha portato nella sala computer e ha tirato fuori una foto.

'L'ho presa la mattina dopo che sei caduto, disse, mostrandomi un'immagine della zona attorno al canale.
'
Non puoi vederlo, ma c'era sangue dappertutto.'
E lì, vicino alla cima del terrapieno sul ciglio della strada, c'era un vecchio ceppo.
 Lo stesso che avevo descritto a mio fratello, appena ero uscito dal coma.
 Non era stata solo un'altra normale domenica sera."

Webmaster da Facebook

NDE VERIFICATA (29-12-17)
Tricia Barker era depressa. Aveva 21 anni, studiava inglese all'università,ma non sapeva quale carriera avrebbe seguito, e in generale sentiva che la vita era senza speranza e dolorosa. 
Provò allora a togliersi la vita ingoiando una manciata di pillole con un superalcolico.
Si è svegliò 36 ore dopo, ancora nella sua stanza, ma non disse a nessuno che aveva tentato il suicidio, poichè aveva deciso di andare avanti con la sua vita.
Come simbolo di rinascita, iniziò ad allenarsi per correre una maratona di 10 chilometri. Dopo settimane di allenamento stava andando a correre la maratona quando ebbe una collisione frontale con un'altra auto.
La sua schiena si era rotta in diversi punti, non riusciva più a sentire le gambe ed aveva lesioni interne. Senza assicurazione sanitaria, ci sono volute quasi 20 ore per trovare un chirurgo disposto ad operarla.
Trascorse quelle 20 ore in ospedale senza antidolorifici.
Finalmente sul tavolo operatorio, Barker fu anestetizzata.
In un istante, il suo spirito lasciava il corpo.
"L'anestesista mi ha messo la maschera e mi sono trovata fuori dal corpo", disse, schioccando le dita per mostrare quanto velocemente fosse successo.
"All'epoca ero agnostica e quindi ero così scioccato che lo spirito continuasse ad esistere. Volevo tornare nel mio corpo, svegliarmi e dire a tutti i miei amici,
'Ehi, andiamo avanti!' ",

Vide il suo corpo sul tavolo operatorio, con la schiena aperta e sangue dappertutto. Due Angeli si avvicinarono a lei e la tranquillizzarono. Li vide mandare luce attraverso i chirurghi e nel suo corpo.
In quel momento, sapeva che i chirurghi sarebbero stati in grado di rimuovere i frammenti ossei dalla sua schiena e avrebbe camminato di nuovo, ma fu allora che vide il monitor dell'ECG che non registrava più alcun battito cardiaco.
Mentre il suo corpo giaceva morto, visitò i suoi cari e vide eventi che in seguito vennero verificati per essere realmente accaduti.
Angosciata nel vedere il suo corpo morto, incerta su come i medici potessero rianimarla, non volle più vedere la scena.
Con quel pensiero in mente, si trovò immediatamente nel corridoio.
È qui che è successo qualcosa che ha reso il suo caso di grande interesse per i ricercatori delle esperienze di pre-morte (NDE).
Vide il suo patrigno, un matto per la salute che non avrebbe mai toccato dolci, prendere uno snack da un distributore automatico posto nel corridoio dell'ospedale e mangiarlo.
In seguito tale evento
apparentemente banale venne verificato e  confermato.

Un tale evento è chiamato "percezione veridica". Le percezioni veridiche sono osservazioni che una persona ricorda da un'esperienza fuori dal corpo che possono essere accertate indipendentemente e che non si possono conoscere attraverso i sensi ordinari.
Alcuni scienziati, come il neurologo Kevin Nelson dell'Università del Kentucky, cercano di spiegare le NDE come processi nel cervello simili a quelli che si verificano quando una persona sogna o improvvisamente perde ossigeno, ma la Dr.ssa Jan Holden dice che nessuna di queste spiegazioni può giustificare l'accaduto. Il Dr.Holden, un professore dell'Università del Nord del Texas e da lungo tempo ricercatore sulle NDE, ha identificato  circa 100 casi di percezione veridica!
Attraverso il suo esame di centinaia di casi di NDE ha scoperto che questo fenomeno abbastanza comune non può essere spiegato attraverso il tipo di processi ordinari proposti da Nelson.
"Qualsiasi spiegazione materialistica che è stata tentata non tiene conto di alcune delle cose che accadono nelle NDE",
ha detto la Holden in una sua conferenza.
"
Nessuno di questi modelli può spiegare come Tricia sapesse che il suo patrigno stava mangiando uno snack mentre lei era incosciente ed in arresto cardiaco in sala operatoria", continua la Holden.
Quello della Barker è uno dei tanti casi di NDE che Holden ha indagato. Una persona su cinque Ritornati ha un'esperienza extracorporea. Molte persone non ne discutono apertamente, per paura del ridicolo, visto che alcuni di loro sono stati persino sottoposti a cure psichiatriche per aver parlato di tali esperienze.
Ma la Holden ha scoperto che la salute mentale di queste persone rispecchia quella della popolazione in generale. Sono sensate e razionali come chiunque altro. L'impatto di queste esperienze è molto positivo, dato che circa il 90% di esse la trovano come un'esperienza piacevole e molti tornano più felici e con un forte bisogno di scopi vitali.
 L'esperienza della Barker non si è conclusa con lo snack dello zio, in quanto aveva sentito anche le silenziose preghiere di sua madre, di sua zia e di molti altri. Quando sentì il dolore nelle preghiere della sua famiglia, quasi voleva tornare indietro, ma la Luce le fece un cenno.
 "La luce era così incredibile, non avevo mai provato un amore del genere - l'amore di una mamma, l'amore romantico,
nulla con cui poter fare confronti".
Si era trovata in un prato molto più reale e più bello di qualsiasi altra visto sulla Terra.  Suo nonno, che era già morto, era lì con lei.  Poi vide centinaia di lucine, e sapeva che ognuna rappresentava un suo futuro allievo. Sapeva che avrebbe dovuto essere un'insegnante, quella sarebbe stata la sua carriera. Non solo avrebbe insegnato l'Inglese, ma anche quel che aveva vissuto durante la morte.
Sentiva cosa provava chi riceva gli effetti delle sue azioni, quale impatto aveva sugli altri.
Il passato e il futuro balenarono davanti a lei. Non erano necessariamente i principali eventi o le relazioni della sua vita che venivano enfatizzati, ma piuttosto le sue interazioni con persone che avevano avuto piccoli ruoli.
C'erano persone con cui non era connessa perché pensava che fossero diversi da lei, ma vide che avevano pregato e si preoccupavano per lei quando era depressa.  Era in grado di sentire e vedere come le sue azioni nei confronti degli altri avevano un impatto su di loro. La Holden ha detto che questa è un'esperienza comune durante le NDE. Spesso i Ritornati sono più impegnati a considerare  gli altri nelle loro azioni, perché sanno che alla fine della loro vita dovranno rivivere tutti i sentimenti che provocano negli altri.
Sentiva che gli Angeli e Dio non la giudicavano negativamente per le cose che aveva fatto, si sentivano tristi per alcune delle scelte che aveva fatto, ma non la giudicarono male.  Volevano solo ciò che era meglio per lei. Quando aveva tentato il suicidio, vide che aveva più scelte che avrebbe potuto intraprendere. Avrebbe potuto chiedere aiuto alle persone che l'amavano, per esempio. Vide che la scelta principale che avrebbe dovuto fare era di essere buona con se stessa, fare tesoro di se stessa e trattarsi con compassione.
"Quando credi di essere degno del tuo stesso amore, inizi a creare una vita intorno a te che è di gran lunga migliore".
Sebbene fosse duro vedere i suoi errori, l'esperienza complessiva era stata immensamente gioiosa.
Non voleva più tornare nel suo corpo, ma Dio le disse che doveva tornare indietro.
Quando rientrò di nuovo nel suo corpo, si senti fortemente limitata dopo la sua esperienza trascendente. Il suo corpo sembrava un "costume", e in un primo momento lei parlava di se stessa in terza persona, come "Tricia Barker" che era solo un'incarnazione limitata del suo essere eterno. Pian piano si riprese dalle ferite alla schiena, come le era stato detto durante la sua esperienza extracorporea e, solo un anno dopo, andò a correre una maratona di 10 chilometri. Gara che, non solo simboleggiava la sua guarigione dopo il tentato suicidio, ma anche la sua vitalità dopo un'esperienza di pre-morte che l'aveva trasformata profondamente.

Fonte: https://www.theepochtimes.com/  By Tara MacIsaac, Epoch Times

Tricia è su Twitter: https://twitter.com/triciateacher

----------------------------------

LA nde infernale di jeffrey (07/12/17)

Quando aveva 19 anni, Jeffrey C. tentò il suicidio dopo aver scoperto che la sua ragazza lo
tradiva con il suo migliore amico. Aveva ingerito un sacco di pillole,
ma sua madre capì cosa era successo e chiamò un'ambulanza.
*********************************************

Jeffrey vide un medico che gli stava sopra, ha ricordato in un post pubblicato sul sito web della NDERF   Gli sembrò di abbandonare il suo corpo e d'entrare in quello del  medico che lo soccorreva, sì da leggergli la mente:
"Sono andato da lui e ho visto le immagini di sua moglie, dei bambini e della sua auto.
Ho sentito il suo panico.
"
Poi, uno Spirito gli prese la mano e lo trascinò via.
Poteva vedere il proprio corpo, un dottore e un'infermiera che lavoravano per rianimarlo. L'essere lo trasportò in una "colonna di luce". All'inizio era in un posto che pensava fosse il paradiso, con pareti simili a nuvole e lì ha visto sua nonna. Ma poi era in un campo maleodorante con persone che avevano facce da sciacallo. Una creatura demoniaca lo afferrò e lo portò in un posto con un mucchio di cubetti accatastati.
Un'altra creatura demoniaca gli disse che ogni persona riceve un inferno su misura.
"Mi ha detto che era un inferno e in ogni cubo ce n'era uno su misura per ciascun'anima.
Poi mi spiegò che le anime si adattano ad ogni tipo di inferno e sono più tolleranti verso alcune cose rispetto ad altre, quindi l'inferno è in continua evoluzione. Aggiunse che provava molta gioia a vederle soffrire ".

Jeffrey fu risucchiato in uno di quei cubi dove lo nutrirono con cibo ripugnante e ridevano.
Poi gli mostrarono una sorta di flash-back di  tutte le cose più brutte che avesse mai fatto.
"Mi trovavo nei panni degli altri mentre gli facevo cose cattive. Ho visto quanto ero insensibile alle persone e non lo sapevo nemmeno.
È stato straziante e travolgente rivivere cose di cui mi ero dimenticato, o semplicemente non mi importava.
Mi hanno fatto sentire nel modo in cui avevo fatto sentire gli altri ".

Poi si trovò inginocchiato in una grotta, con altre persone intorno a lui anch'esse in ginocchio.
"Ho visto una ragazza inginocchiata con i polsi tagliati, un uomo con una corda intorno al collo e un altro con
il cranio spalancato. Potevo sentirli urlare dalla grotta di fronte e stavo cercando di convincere una di queste persone
a parlare con me e dirmi dove fossi capitato. Uno di loro mi disse di stare zitto o sarei stato il prossimo.
 A quel punto, un enorme, orribile demone raggiunse la grotta, li afferrò e li trascinò nella caverna. "

Quando chiuse gli occhi, fu improvvisamente di nuovo sopraffatto  dalle visioni delle cose brutte che aveva fatto.
Capì che era per questo che tutti avevano gli  occhi spalancati, perché avrebbero anche loro vissuto queste visioni, ad occhi chiusi.
 
"Non puoi chiudere gli occhi. Non puoi parlare agli altri. Non puoi alzarti in piedi. Non puoi sederti.
Puoi solo inginocchiarti lì sulla punta dei piedi e sulle ginocchia. Tutto quello che potevi fare
era fissare il buco di fuoco, ascoltare le urla e sperare che non ci finissi dentro".


Ma c'era  ancora speranza.
"
Dopo tanto tempo, i miei occhi hanno cominciato a bruciare così forte, che finalmente mi decisi che valeva la pena di sopportare
quelle visioni, se solo avessi potuto chiudere gli occhi per un pò. Cominciai a singhiozzare quietamente mentre rivedevo le mie
cattiverie, quando sentii una voce che diceva: Se glielo chiedi, forse ti salverà"
.
Jeffrey  chiese ancora ed ancora la salvezza. finchè fu portato davanti ad un Essere Spirituale che chiese cosa lo avesse portato lì.
Jeffrey rispose che il mondo non è giusto e non voleva più farne parte. Aveva capito  che la sua vita non aveva un significato.
L'Essere spiegò a Jeffrey che aveva implorato di nascere nel  mondo materiale ed aveva persino scelto quando e da chi sarebbe nato. Spiegò anche che era stato salvato quando lo aveva chiesto, perché aveva ancora una scintilla di fede.
 "La mia fede valeva molto più di quanto non avessi mai capito. Lui ha visto qualcosa in me che neanche io avevo
visto. Cominciai a piangere così forte che mi sentii congelato sul pavimento con la testa tra le mani; piangevo in modo incontrollabile
".

Gli furono poi mostrati gli eventi futuri, compreso il  modo in cui si sarebbe spezzato la schiena e come ciò avrebbe avuto un impatto su di lui. Queste cose in seguito si sono avverate. Gli fu detto che aveva scelto tutto per una buona ragione, già prima di nascere, consapevole delle conseguenze, e doveva tornare per finirle. Non voleva tornare indietro, ma quando tornò nel suo corpo sentì conforto e pace da parte di Dio. Un'infermiera gli disse che era morto e che era stato rianimato. Rimase in coma per tre giorni, sebbene la sua mente fosse rimasta consapevole. Pensò a tutti i dettagli della sua esperienza mentre era  sdraiato lì senza muoversi.
Era un trafficante di alcolici che era diventato un delinquente, ma ormai la sua vita era cambiata .
Egli non temeva più la morte, anche dopo la sua esperienza  infernale. Ciò che aveva visto durante la sua esperienza di premorte si è avverato, come pezzi di un puzzle andati da soli al loro posto.
Sapevo che era vero perché era più vivido di qualsiasi  sogno. Nessun sogno o illusione avrebbe potuto fornirmi un  puzzle
 che si  compone da solo con ogni anno che passa e continua a formare un'immagine sempre più perfetta.

 Vedi, l'immagine deve essere già stata creata prima che il puzzle venga tagliato a pezzi. Ogni pezzo di esso è stato progettato per
essere trovato e posizionato correttamente. Talvolta le cose avvengono in modo da cambiare il corso degli eventi.
Una gomma a terra sulla superstrada potrebbe sembrare un problema,
 ma potrebbe averti aiutato ad evitare un incidente lungo la strada.

(Fonte: https://www.theepochtimes.com/   -  Di Tara Mc Isaac )  

LA NDE DEL DR. GEDDES (22-06-17)
Che le NDE siano un fenomeno conosciuto dai tempi di Platone, è ben noto a tutti, ma che anche in tempi più recenti siano state riportate da persone al di sopra di ogni sospetto in paludate assemblee mediche, lo è forse meno. E' quanto ci racconta M. Tymn in questo suo articolo in cui illustra l'esperienza di quasi morte di un noto Chirurgo dell'altro secolo che, se pur sotto mentite spoglie, ha raccontato una classica situazione di distacco dal corpo addirittura ai Colleghi della prestigiosa Reale Società di Medicina Inglese, nel lontano 1937.

Alla celebrazione del bicentenario della Royal Medical Society, nel 1937, Sir Auckland Geddes, un Chirurgo e poi Statista britannico, riferì sulla strana esperienza di un uomo che non voleva essere identificato, ma la cui credibilità non poteva essere messa in discussione. Vi erano però grosse probabilità che si trattasse dell'esperienza personale dello stesso Geddes che riferì (probabilmente agli attoniti presenti) che il 9 novembre 1935, qualche minuto dopo la mezzanotte, quell'uomo aveva cominciato a sentirsi molto male.
Verso le 2 del mattino si rese conto che si trattava di una grave gastro-enterite, con vomito e diarrea che durarono fino alle 8 del mattino.
Alle 10, capì che aveva sviluppato tutti i sintomi di un avvelenamento molto acuto con "
battito cardiaco e respirazione che erano diventati quasi impossibile da misurare", tanto che, pur volendo chiamare aiuto, non riuscì a raggiungere il telefono.
Rendendosi conto che era molto grave, "
...ho rapidamente riesaminato la mia posizione finanziaria e mi sono reso conto che in nessun momento mi sembrava che la mia coscienza fosse in qualche modo oscurata. Poi, improvvisamente, ho capito che la mia coscienza si stava separando da un'altra coscienza, che era anche il mio io.
A scopo esemplificativo potremmo chiamarle coscienza "A" e "B", ed in tutto ciò che segue, l'ego si era attaccato alla coscienza "A".
Geddes precisò che la personalità B apparteneva al corpo.
Mentre la sua condizione si aggravava, notò che il suo cuore fibrillava piuttosto che battere. Geddes continua a riferire:
"
Mi sono reso conto che la coscienza B appartenente al corpo cominciava a mostrare segni di diventare composita, cioè testa, cuore e visceri. Questi componenti divennero più sfumati e la coscienza B cominciò a disintegrarsi, mentre la consapevolezza di A, che era presente in quel mentre, sembrava essere al di fuori del mio corpo, che poteva vedere.
Gradualmente mi resi conto che non potevo vedere solo il mio corpo e il letto in cui era disteso, ma tutto quel che c'era in casa e nel giardino, poi ho capito che stavo vedendo non solo quello, ma Londra, la Scozia e dovunque si appuntasse la mia attenzione.
La spiegazione che ricevetti, da quale fonte ignota, come se fossi io stesso il mio mentore, era che ero libero in una dimensione temporale dello spazio, in cui 'ora' era in qualche modo equivalente a 'qui" nel normale spazio tridimensionale della vita quotidiana".

Lo sperimentatore ha poi capito che la sua visione includeva non solo "le cose" nel mondo tridimensionale ordinario, ma anche le "cose" esistenti nei quattro o più luoghi dimensionali in cui s'era ritrovato."
Da ora in poi la descrizione è e deve essere interamente metaforica", ha proseguito, "perché non esistono parole che descrivano veramente ciò che ho visto, o meglio, provato."
Anche se non aveva un corpo, aveva quello che sembrava essere una perfetta visione binoculare e quello che ha visto può essere descritto solo in questo modo: che era cosciente di un flusso psichico che scorreva con la vita nel tempo, e questo dava l'impressione di essere visibile
"...e mi sembrava di emanare una iridescenza particolarmente intensa. Ho capito dal mio mentore che tutti i nostri cervelli sono solo organi finali che si proiettano dall'universo tridimensionale nel flusso psichico che scorre nella quarta e quinta dimensione. "

Intorno a ogni cervello, per come lo ha visto lo sperimentatore, sembrava che ci fosse una condensazione
del flusso psichico, che appariva come una piccola nuvola:
 "
Mentre lo esaminavo, il mentore che mi ha trasmesso le informazioni mi spiegava che la quarta dimensione è presente in tutto ciò che esiste nello spazio tridimensionale e allo stesso tempo tutto ciò che si trova nella dimensione tridimensionale esiste nella quarta dimensione ed anche nella quinta. In quel momento capii chiaramente cosa si intendeva e come «ora» nell'universo della quarta dimensione sia uguale a tutti gli intenti e gli scopi come nel «qui» in una visione tridimensionale delle cose. Io stesso ero una condensa, come nel flusso psichico, una sorta di nuvola che non era una nuvola e l'impressione cromatica che avevo di me era sul blu ".

Gradualmente, cominciò a riconoscere un certo numero di persone note ed a vedere la "condensa psichica" ad esse associata.
Inoltre vide che alcune di esse avevano una scarsa aura intorno a loro. Vide diversi colori - blu, viola e rosso scuro, rosa, grigio-marrone, perlato, albicocca e marrone intorno a vari conoscenti. Mentre osservava tutto questo, vide che una donna con l'aura rosso-viola scura entrò nella stanza e si affrettava al telefono per chiamare il suo medico. 
Al suo esame iniziale, il medico curante commentò: «È quasi morto».
Lo sperimentatore lo udì chiaramente parlare con lui sul letto, ma non riuscì a rispondere.
 
"Sono stato veramente scosso quando ha preso una siringa e ha iniettato rapidamente qualcosa che ho poi ho appreso era canfora. Mentre il cuore cominciò a battere più forte, mi sono ritirato nel corpo fisico e  ne sono stato intensamente infastidito, perché era tutto così interessante e appena cominciai a capire dove ero e quello che stavo vedendo sono tornato nel corpo arrabbiato.
 Una volta tornata completamente la chiarezza della visione tutto è scomparso, ed ero in possesso di un lieve bagliore di coscienza che era soffocata dal dolore "
.  Lo sperimentatore ha affermato che "..il sogno, la visione o l'esperienza non ha mostrato alcuna tendenza a svanire nel tempo come i sogni, né di razionalizzare l'accaduto come si farebbe con un sogno ".
Inoltre, non ebbe ripetizioni di alcun tipo di quell'esperienza di chiara comprensione provata mentre era "libero dal corpo".


http://www.ascsi.org/ASCS/Library/EvidenceRoom/EvidentialReports/Geddes-NDE.pdf

------------------------------------------------

LA NDE DI ANGIE FENIMORE (09/05/17)
(SUICIDA)

QUESTo è il lungo racconto della NDE di Angie Fenimore, forse la più significativa esperienza di una suicida che abbiamo letto fin'ora, CHE PROVA COME NON TUTTI I SUICIDI VANNO (E RESTANO) ALL'Inferno, MA CHE DIO LI PUò PERDONARE, A PATTO CHE ACCETTINO IL SUO AMORE DI CUI, PERò, NON SI SENTONO DEGNI perchè non riescono a perdonarsi. (WM)
-------------------------------------
INTRODUZIONE, DI KEVIN WILLIAMS

Angie Fenimore, moglie e madre, aveva subìto abusi nell'infanzia e, sopraffatta dalla disperazione, era caduta in un profondo stato depressivo  a soli 27 anni di età.
L'8 gennaio 1991 si suicidò, sperando di sfuggire al suo senso di vuoto e di sofferenza, ma la morte clinica non la fece giungere nella luce vista in tante esperienze di quasi morte, ma si ritrovò in un regno di tenebre. L'Inferno che aveva sperimentato era ben più orribile e personale delle vecchie descrizioni fatte di fuoco e di vapori sulfurei.
Il suo Inferno era un regno di visioni terrificanti e di profonda disconnessione psichica. Miracolosamente venne riportata in vita da Gesù, segnata per sempre da un nuovo senso della fede, di sottomissione alla volontà di Dio e di esserne veramente una figlia. Il seguente è un estratto dal suo meraviglioso libro, Oltre l'oscurità.

----------------------------------------------

Stavo passando in una sfera diversa. La mia anima si stava scollegando dal mio corpo con un tumulto che continuava a crescere e lanciai un grido mentre la vibrazione della morte mi faceva precipitare in profondità.
Ho notato che c'era un grande schermo davanti a me. Mi stava attirando: guardavo una rappresentazione tridimensionale della mia vita che si svolgeva cronologicamente davanti ai miei occhi, facendomi sperimentare ogni suo istante, da tutti i punti di vista e di comprensione. Sapevo esattamente cosa aveva provato ogni persona che avesse mai interagito con me.
In particolare, però, mi venne mostrato in vivido dettaglio come la mia infanzia fosse veramente stata.  Le immagini volavano oltre me, ma recepivo facilmente ogni momento, ognuno di essi innescava un intero ricordo o un pezzo della mia esistenza.  Era ciò che la gente intende quando dice :
"La mia vita mi è passata tutta davanti agli occhi".

Più mi avvicinavo alla fine, più velocemente le immagini balenavano davanti a me. Era incredibile! In un attimo avevo sperimentato l'interezza dei miei ventisette anni di esistenza, dalla nascita al momento in cui mi trovavo agonizzante su di un divano e stavo attraversando quella buia galleria verso l'Aldilà.
 Poi tutto si fermò bruscamente.
Adesso cosa?

Dove ero io? Ero immersa nell'oscurità. I miei occhi sembravano adattarvisi, e cominciai a vedere più chiaramente anche se non c'era luce. L'oscurità si estendeva in tutte le direzioni e sembrava non avere fine, ma non era solo l'oscurità, era un vuoto infinito, un'assenza di luce.  Quel buio era totalmente avvolgente. Girai la testa per esplorare quella fitta oscurità e vidi, alla mia destra, spalla a spalla, un gruppo di altri esseri. Erano tutti adolescenti.
"Oh, dobbiamo essere i suicidi", pensai.
Con una risata, aprii la bocca, ma prima che potessi formulare una parola, i miei pensieri erano già usciti fuori. Non ero sicura se avessi pensato quelle parole o se avessi tentato di pronunciarle, ma erano udibili senza dover muovere le labbra, così non ero sicura se queste altre persone mi avessero sentito, finché un ragazzo che stava accanto a me non mi rispose. Non mi disse una parola. Lui mi guardò lentamente e si voltò di nuovo. Non c'era assolutamente nessuna espressione sul suo volto, nessun calore o intelligenza nei suoi occhi. Sospeso nell'oscurità, lui e tutti gli altri erano come congelati in uno stupore senza pensiero.
All'altra estremità del gruppetto, c'era una ragazza che sembrava ancora un'adolescente.
Stavo cominciando a capire che quella sensazione - che chiamerei intuizione o sesto senso - era il metodo preferito per il trasferimento di informazioni in quel luogo, sicchè le idee inespresse diventavano udibili. Mentre esercitavo il mio nuovo potere, ebbi l'impressione di ricordare una facoltà a lunga dimenticata, naturale e familiare e che era stata soppiantata o sovvertita dalle parole e rapidamente mi riabituai a questo nuovo modo di interloquire. Lei, però, non si connetteva con me. Il suo sguardo vuoto, fisso sul niente continuò e non venne interrotto dai miei pensieri. Era come il resto di loro, fissava il vuoto, senza preoccupazione o curiosità su dove eravamo.
Erano morti, e così lo ero io.
Improvvisamente, venni risucchiata ulteriormente nell'oscurità da un potere invisibile e indefinito, lasciandomi alle spalle quegli adolescenti. Mi ritrovai ai bordi di un regno ombroso, sospeso nell'oscurità, che si estendeva al di là dei limiti della mia vista.
Sapevo che ero in una sorta di Inferno, ma questo non era il tipico Inferno fatto di fuoco e di zolfo che mi era stato descritto da bambina.  La parola Purgatorio si insinuò nella mia mente.
Uomini e donne di tutte le età, ma nessun bambino, stavano in piedi o accovacciati o vagavano in quel regno. Alcuni stavano mormorando fra sè e sè. L'oscurità emanava da quella profondità e irradiava da loro un'aura che avrei potuto sentire. Erano assolutamente auto-assorbiti, ognuno tanto preso dalle proprie miserie da non essere in grado di impegnarsi in qualsiasi scambio mentale o emotivo, sebbene avessero la capacità di connettersi tra loro, perchè incapacitati dalle tenebre.
Gradualmente divenni consapevole dei suoni, un caleidoscopio folle di voci e capii che in questo regno i pensieri erano il solo modo di comunicare.  Intorno a me sentivo questo suono, simile a quello di un cinematografo affollato con le luci basse.
Seduto vicino a me c'era un uomo che sembrava avere circa una sessantina d'anni.
Gli occhi di quest'uomo erano totalmente privi di vitalità. Pateticamente accovacciato a terra, coperto da una lurida veste bianca, non irradiava nulla, neanche autocommiserazione.  Sentii che aveva assorbito tutto quello che doveva sapere qui e aveva scelto di smettere di pensare. Era completamente prosciugato, solo in attesa. Sapevo che la sua anima sarebbe rimasta per sempre in quello stato pietoso, rinchiusa in quella prigione scura un giorno, mille giorni o mille anni. Ero sicuro che quest'uomo, come la donna di mezza età, si era ucciso. I suoi vestiti suggerivano che fosse vissuto durante il ministero terreno di Gesù Cristo.
Mi chiedevo se fosse Giuda Iscariota che aveva tradito il Salvatore e poi si era impiccato.
Sentii che dovevo essere imbarazzata pensando a queste cose in sua presenza, dato che poteva sentirmi. Mentre la mia mente otteneva ulteriori informazioni, provai un grande disappunto. Potevo sentire e conoscere completamente tutto ciò che mi circondava solo ponendo una domanda nella mia mente o guardando in qualsiasi direzione.
Le possibilità di apprendimento erano infinite, ma non avevo libri, televisione, amore, nessuna privacy, niente sonno, amici, nessuna luce, nessuna crescita, nessuna felicità e nessun sollievo - nessuna conoscenza e nessun modo di usarla, ma peggio ancora ,era il mio crescente senso di piena solitudine. Anche ascoltare il peso della rabbia di qualcuno, per quanto sgradevole, è una forma di connessione tangibile, ma in questo mondo vuoto, dove non si poteva interagire, la solitudine era terrificante.  Poi ho sentito una voce di una forza straordinaria, non forte ma che si abbatté su di me come un'ondata di rumore in espansione. Una voce che comprendeva una tale feroce rabbia che con una sola parola poteva distruggere l'universo e che esprimeva anche un tale amore potente e incrollabile che, come il sole, potrebbe distruggere la vita sulla Terra. Mi limitai alla sua forza e alle sue parole strazianti:
"È questo che vuoi veramente?"
 La grande voce emanava da un punto di luce che si gonfiò con ogni parola, fulmineamente fino sembrare un sole radiante appena al di là della parete nera della nebbia che formava la mia prigione.  Ben più brillante del sole, la luce mi fece abbassare gli occhi con la sua luminescenza bianca profonda e pura. Ho sentito che la luce non poteva (o forse non avrebbe potuto - non ne sono sicura) attraversare la barriera dell'oscurità. E con tutta certezza sapevo che ero alla presenza di Dio. Era un Essere di Luce, non solo irradiante luce o luminosa dall'interno, ma quasi sembrava essere fatta di luce. Era una luce che aveva sostanza e dimensione, la più bella e gloriosa sostanza che io abbia mai visto. Tutta la bellezza, l'amore, la bontà sono contenute nella luce che si è riversata da questo essere.
Ma non c'è niente che siamo capaci di immaginare che si avvicini alla grandezza dell'amore perfetto che venne riversato in me.
 Mentre non mi ricordavo i dettagli di una vita prima della mia nascita mortale, stavo riconquistando la vita condivisa con il Padre, una vita spirituale che sembrava estendersi all'inizio dell'universo. Potei vedere che nessuno degli altri in quel regno era consapevole della presenza di Dio. L'uomo che stava accanto a me poteva vedere che ero concentrata su qualcosa, ma era evidente che non poteva vedere niente oltre la barriera. Altri continuavano a balbettare ignari. Allora Dio mi parlò. Le sue parole mi stavano sconvolgendo:
"Questo è quello che vuoi davvero? Non sai che questa è la cosa peggiore che avresti potuto fare?"
Sentivo la sua rabbia e la sua frustrazione, sia perché avevo gettato la spugna, sia perché mi ero tagliata fuori da Lui e dalla sua guida. E mi ero sentita intrappolata. Non ero capace di vedere altra scelta se non morire prima che potessi fare più danni alla vita.
Così risposi: "Ma la mia vita è così dura...". I miei pensieri furono comunicati così velocemente tanto da non essere nemmeno completati prima di ricevere la sua risposta: "Pensi che sia difficile? Non è niente rispetto a quello che ti aspetta se ti togli la vita".
Quando il Padre parlava, ognuna delle sue parole esplodeva in un complesso di significati, come fuochi d'artificio, minuscole palline di luce che si ergevano in un miliardo di bit di informazioni, che mi riempivano di flussi di vivida verità e pura comprensione.
"La vita dovrebbe essere difficile, non puoi saltare alcune sue parti, abbiamo fatto in questo modo, devi guadagnare quello che ricevi". Improvvisamente sentii un'altra presenza accanto a noi, la stessa presenza che era stata con me quando avevo attraversato la morte e che aveva riveduto la mia vita con me. Riconobbi che era stato con noi per tutto il tempo, ma che solo ora ero in grado di percepirla.
Poi avevo provato la sua potente, ma gentile personalità, però ora lo sentivo così forte che potevo anche intuire il suo aspetto.
Quello che potevo vedere erano pezzi di luce che arrivavano nell'oscurità, come piccoli fasci laser che spezzavano un foglio nero o come stelle che attraversavano l'oscurità di una nuvola di notte.
Questa luce era inconfondibilmente della stessa brillantezza della luce gloriosa che emanava dal Padre, ma i miei occhi spirituali erano incapaci di osservarla completamente. La mia capacità di vedere coi miei occhi era in qualche modo legata alla mia volontà di credere.
I raggi di luce mi penetravano con forza incredibile, con il potere di un amore che consumava tutto.
Questo Amore era Puro e Potente come quello del Padre, ma aveva una dimensione completamente nuova di pura compassione, di empatia completa e perfetta. Sentii che non solo capiva bene la mia vita e le mie pene, come se l'avesse effettivamente vissuta, ma che sapesse tutto su come guidarla, come le mie scelte differenti potrebbero produrre più amarezza o nuova crescita. Avendo pensato per tutta la mia breve esistenza che nessuno potesse capire quello che avevo passato, ero ormai consapevole che c'era un'altra persona che l'aveva fatto veramente. Attraverso questa empatia correva una profonda ferita dolorosa. Lui si preoccupava, era veramente arrabbiato per il male che avevo sopportato, ma anche per la mia mancanza di volontà a cercare il suo conforto. Il suo più grande desiderio era aiutarmi. Piangeva per la mia cecità come una madre avrebbe pianto un bambino morto. Improvvisamente sapevo che ero alla presenza del Redentore del mondo. Mi parlò attraverso il velo delle tenebre:

"Non capisci? Ho fatto questo per te".

Mentre ero inondata dal suo amore e dal dolore effettivo che provava per me, i miei occhi spirituali vennero aperti.
In quel momento cominciai a vedere esattamente quello che era stato fatto dal Salvatore, come Lui si fosse sacrificato per me.
Mi si era mostrato; Mi aveva preso in se stesso, aveva assimilato la mia vita, abbracciate le mie esperienze, le mie sofferenze, come fossero le sue. E così per un secondo ero nel suo corpo, capace di vedere le cose dal suo punto di vista e di sperimentare la sua coscienza di sé. Mi ha messo in condizione di poter vedere come avesse preso i miei oneri su di sé e quanto amore mi portava. Sapevo dove avevo sbagliato. Avevo dubitato della sua esistenza. Avevo messo in discussione l'autenticità delle Scritture perché ciò che sostenevano sembrava troppo bello per essere vero. Avevo sperato che c'era la verità nell'idea di un Salvatore che aveva dato la sua vita per me, ma avevo paura di crederci veramente. Credere senza vedere richiede una grande fiducia.
 La mia fiducia era stata violata tante volte nella mia vita che non avevo molto da perdere.
E così avevo scelto di mettere fine alla mia vita piuttosto che allontanarmi ed agire sulla possibilità che esistesse un Salvatore.
 Voleva confortarmi e tenermi, ma eravamo stati separati dalle mie risposte sbagliate alle lezioni della vita.
Lui era stato lì con me per tutta la mia vita, ma non mi ero fidata. Mentre guardavo a tutta la faccenda dalla prospettiva del Salvatore, la sua compassione per la mia situazione fu trasferita al Padre.
Dalla mia nuova prospettiva potei vedere Dio di profilo mentre stava guardando la mia essenza.
La comunicazione del Padre e del Figlio era così rapida, così perfetta, che sembravano formulare all'unisono i loro reciproci pensieri.
Gesù stava supplicando per il mio caso. Non c'era conflitto o argomentazione.
L'indulgenza di Gesù era stata accettata senza contestazioni perché aveva esposto i fatti. Era il Giudice perfetto. Sapeva esattamente dove mi ponevo in base alla mia necessità di misericordia contro quella di giustizia richiesta dall'universo. Ora potevo vedere che tutte le sofferenze nella mia vita mortale sarebbero state temporanee e che in realtà erano per il mio bene. Le nostre sofferenze sulla Terra non devono essere inutili. Dalle circostanze più tragiche sorge la crescita umana. Mentre Dio Padre e Gesù mi stavano esaminando, le loro parole avevano acquistato velocità e potenza e poi si unirono, finché dissero le stesse cose nello stesso momento, condividendo una sola voce, una sola mente ed un solo scopo: ero travolta dallq pura conoscenza.
Capii che proprio come esistono leggi della natura, della fisica e della probabilità, ci sono leggi dello Spirito.
Una di queste leggi spirituali dice che un prezzo fatto di sofferenza deve essere pagato per ogni atto dannoso.
Ero dolorosamente consapevole della sofferenza che avevo causato alla mia famiglia e ad altre persone a causa delle mie debolezze, che ponendo fine alla mia vita, stavo distruggendo la rete di connessioni fra tante persone sulla Terra, forse alterando drasticamente la vita di milioni di loro, perché tutti siamo inseparabilmente legati l'un l'altro e l'impatto negativo di una singola decisione ha la capacità di essere sentita in tutto il mondo.  I miei figli, certamente, sarebbero stati gravemente danneggiati dal mio suicidio.
Mi fecero dare un'occhiata al loro futuro, non tanto agli eventi della loro vita, ma piuttosto all'energia ed al carattere che avrebbero avuto. Abbandonando le mie responsabilità terrene, avrei influenzato i miei figli, in particolare il  più grande, a fare scelte che lo avrebbero portato lontano dai suoi scopi divini. Mi venne detto che prima che lui, Alex, nascesse, aveva accettato di svolgere compiti specifici durante la sua vita sulla Terra. Il suo dovere non mi fu rivelato, ma ho sentito l'energia che la sua vita avrebbe avuto fino dai suoi anni da giovane adulto.  Seppi che i miei figli erano Spiriti grandi e potenti e che fino a questo punto della mia vita non li avevo meritati. Ho intravisto uno scorcio di quanto profondamente Dio ama i miei ragazzi e come, con il mio insensato disinteresse per il loro benessere, stavo manomettendo la sacra volontà di Dio.
Allora mi è stato mostrato come dannerei altre persone vicine a me, come mio marito e mia sorella, Tony ed innumerevoli altri.
C'erano persone sulla Terra che non avrei mai incontrato, ma anche costoro sarebbero stati colpiti dal mio suicidio.
A causa della rabbia e del dolore da me causato, i miei cari non sarebbero stati più in grado di agire bene con gli altri.
 Sarei stata responsabile dei danni - o della mancanza di amore - che la mia morte egoistica avrebbe loro causato ed avrei pagato caro, perché le leggi spirituali dettano che tutti i danni, inclusa la mancanza di amore derivante dalla mia morte. debbano essere puniti da una pari sofferenza. Anche se non potevo prevedere l'effetto a lungo termine che la mia morte avrebbe causato, ne sarei stata responsabile. Dio stesso è legato alla Legge Spirituale e perciò non ci poteva essere alcuna via di fuga per me.  Poi mi è stato mostrato che, per me, il regno delle tenebre era letteralmente un tempo spirituale, un luogo in cui dovrei cogliere la gravità delle mie offese e pagarne il prezzo. 

Volevo chiedere, perché io? Perché mai io avrei potuto vedere Dio, mentre la vuota conchiglia di un uomo accanto a me non poteva? Perché avevo assorbito la luce che mi aveva edotta, mentre stavo cadendo in miseria e nelle tenebre? Mi è stato detto che la ragione è la volontà. Quando avevo guardato quell'uomo e mi ero chiesta se fosse stato vivo durante il ministero terreno di Gesù, mi venne chiesto se ero disposta a credere in Dio, disposta a credere che Cristo abbia un tempo camminato sulla Terra.
Una volta disposta a credere, sono riuscita a vedere.
La disponibilità e la capacità sono la stessa cosa. Tutto intorno a me nel regno buio erano persone con vari gradi di volontà, di comprensione, di capacità di vedere che Gesù Cristo era lì con noi per tutto il tempo. Non so se gli altri stessero parlando con Dio come me o se stavano parlando con altri Messaggeri di Luce che non ero ancora capace di vedere, ma sono sicura che non tutti stavano mormorando con se stessi. Ho così potuto capire che il mio tempo spirituale sarebbe potuto durare un momento, o migliaia di anni prima di uscire fuori da quella prigione  scura, a seconda di quando fossi arrivata a voler vedere la luce.
Cosa dire della legge spirituale che mi ha obbligato a soffrire per i danni che avevo già fatto nella mia vita, fino a giungere al mio suicidio? Mi è stato detto che il debito era già stato pagato, che il sacrificio era già stato fatto. Nel Giardino di Getsemani, Gesù Cristo aveva sperimentato tutta la sofferenza che ha o avrà provato qualsiasi essere umano nato su questa Terra. Ha sperimentato anche la mia vita, ha portato i miei peccati, ha accettato il mio dolore. Ma per l'infelicità che Gesù ha sopportato per conto mio, per poter prendere il mio posto nell'adempimento di quella legge spirituale, ho dovuto accettare il suo dono. Il mio cuore si è rotto quando ho capito che non danneggiavo solo i miei familiari, che sono figli carissimi di Dio, ma anche provocando il mio Salvatore, che ha avuto per me tutto questo amore e compassione, perché mi sono permessa di essere modellata dalle debolezze di altre persone.

Ora la mia percezione si stava spostando e l'oscurità sembrava sollevarsi leggermente. Quando ero  entrata nella prigione scura, la mia visione era limitata solo alle cose ed alle persone presenti nel regno delle tenebre, ma una volta che avevo ricevuto abbastanza luce da Dio e da Gesù, i miei occhi spirituali si erano aperti ad un'altra dimensione, lì nell'oscurità. Ora potevo vedere che gli esseri della Luce erano tutti intorno a me.
L'Inferno anche se è una dimensione specifica, è soprattutto uno stato d'animo.
Quando moriamo, siamo vincolati da ciò che pensiamo. Nella morte, i nostri pensieri diventano più solidi, mentre agiamo su di loro - permettendo che l'oscurità si sviluppi in altri ed in noi stessi.
Ero stata all'Inferno molto prima di morire e non l'avevo capito perché ero sfuggita a molte delle conseguenze, fino al punto in cui ho gettato via la mia vita, ma quando moriamo il nostro stato d'animo cresce molto più in fretta perché andiamo ad esistere insieme a coloro che la pensano come noi. Questo ordine è completamente naturale e coerente con il modo in cui scegliamo di vivere mentre siamo in questo mondo. Il nostro tempo è solo un battito cardiaco nello schema eterno della creazione, eppure è il momento cruciale della verità, il punto di svolta.  Determina come i nostri spiriti esisteranno per sempre, sia nel futuro che nel passato. Stavo sempre meno nelle tenebre con ogni particella di luce che accettavo. Non me ne sentivo fuori, ma ora mi stavo sollevando sopra il campo di tenebre, nel regno degli Spiriti di Luce. Sentivo l'urgenza degli Spiriti che stavano correndo per fare la volontà di Dio.
Mi è stato poi detto che siamo giunti ai momenti finali prima che il Salvatore torni sulla Terra. Mi è stato detto che la guerra tra l'oscurità e la Luce è cresciuta così intensamente sulla Terra, che se non continuiamo a cercare la Luce, l'oscurità ci consumerà e saremo persi. Non mi è stato detto quando accadrà, ma ho capito che la Terra è preparata per la seconda venuta di Cristo.
Ho guardato quelle anime patetiche e ho capito che non mi sentivo più come loro. Volevo vivere. Allora la potente fonte di energia che mi aveva portato alla prigione scura tornò a liberarmi. Per una seconda volta, una sensazione di urgenza mi sopraffece.
L'oscurità sparì e improvvisamente tornai nel mio corpo che  giaceva ancora lì, sul divano.


FONTE: http://www.near-death.com

LE 17 NDE DI Paul Robertson  (06-11-16)

Per il mondo esterno, il violinista  Paul Robertson era rimasto apparentemente senza vita nel suo letto d'ospedale,  in coma dopo un intervento chirurgico per la rottura di un aneurisma aortico circa nove anni fa. Il suo corpo restò inerte per tre settimane, durante le quali cadde in preda ad una serie di strane visioni: dall'essere immerso nell'aura di 'una dea asiatica' cantando Raga indiani (musica

SPIGOLATURE.
"Se il paziente muore, è possibile che una informazione quantistica può esistere al di fuori del corpo, forse a tempo indeterminato, come anima."
Non lo dice uno Spiritualista, ma l'illustre Fisico Sir Roger Penrose il quale  sostiene di avere trovato la prova che la coscienza umana può vivere dopo la morte.(Vedi Ns.articoli precedenti).
Sir Roger non è il solo a credere questo, dal momento che la sua teoria è sostenuta dai Ricercatori che lavorano presso il rinomato Istituto Max Planck di Fisica a Monaco. Anch'essi sostengono che il nostro universo fisico è solo una percezione e che una volta che i nostri corpi sono morti c'é vita infinita al di là di questo mondo.

 etnica) fino ad essere bloccato alle porte del Cielo da un gruppo di Angeli ridenti e che profumavano di dopobarba. Le sue inquietanti esperienze di pre-morte - 17 in totale - sono al centro di il suo ultimo libro di memorie, Soundscapes: viaggio di un musicista attraverso la vita e  la Morte.
https://www.amazon.co.uk/Soundscapes-
Robertson, che infine ha ceduto alla sua malattia cardiaca il 27 Luglio scorso, nelle ultime settimane di vita aveva voluto registrare una straordinaria intervista TV, in cui sostiene d'aver cambiato il suo punto di vista sulla vita a seguito delle sue NDE. 
Nel  libro ricorda i bizzarri eventi di otto anni fa, iniziati quando ebbe a subìre un intervento salvavita  presso l'ospedale San Giorgio, a Londra.
"Mentre giacevo lì in attesa, mi sentivo morire - in modo bello, estaticamente, trascendentale', scrive.
A seguito dell'operazione - durante la quale il suo cuore rimase fermo per 34 minuti - Robertson venne posto in coma farmacologico, ma dopo tre giorni i medici non riuscirono a farlo uscire. Le sue visioni oscillano tra momenti in cui visitò il Paradiso ed altri in cui si ritrovò all'Inferno. Ad un certo punto, il fondatore di fama mondiale dei
'Medici String Quartet' (Video) credette di essere un cane husky che vagava nella tundra artica, poi si vide disteso in una 'nave dei morti', sott'acqua, prima di assistere alla macellazione d'un maiale in pieno  Medioevo. Quando finalmente si risvegliò, furono necessari molti mesi di fisioterapia perchè il 55-enne musicista iniziasse a camminare, per non parlare poi di riprendere il suo amato violino e suonarlo nuovamente.
A questo punto si verificò uno strano accadimento.  Prima che Paul si ammalasse, il suo amico e compositore Sir John Tavener,  gli aveva confidato
di voler scrivere un pezzo di musica sulla morte chiamato, Verso il Silenzio. Circa un paio di settimane prima del coma anche Tavener aveva subito un attacco di cuore ed era stato ricoverato in terapia intensiva in Svizzera.  Solo quando Robertson finalmente si svegliò, ricordò di aver sentito il pezzo del suo amico per la prima volta e si rese conto che era basato su un Raga indiano - la stessa musica che aveva sentito mentre era in coma. Superando le grandi difficoltà dovute alle terapie in atto, fu infine in grado di eseguire il pezzo composto da Tavener nella cattedrale di Winchester. Alla fine del suo libro, Robertson scrive:
'Il nostro tempo sulla terra è breve, ma la mia unica speranza è quella di essere in grado di lasciare
il mondo con la leggerezza di un uccellino.'


UN'ALTRA NDE DI GRUPPO (29-05-16)

Il Pompiere John Hernandez incontrò Arvin Gibson quando venne a casa sua nel 1996 per essere intervistato da Sandra Cherry, un ricercatore di pre-morte che raccoglieva tali esperienze per la sua tesi di laurea. John aveva precedentemente chiamato Gibson dal Colorado dopo aver letto uno dei suoi libri. In quell'occasione John aveva spiegato al telefono cosa aveva causato la sua NDE. 
La sua esperienza era stata sufficientemente interessante per lo IANDS che aveva invitato John a raccontare la sua storia durante uno dei loro incontri periodici.

Anche in questo caso, diversi uomini e donne hanno sperimentato la stessa NDE !
----------------------------
John aveva iniziato la giornata con un presentimento: aveva detto a sua moglie che forse non avrebbe potuto rivedere mai più la sua famiglia. Anche  molti altri uomini della sua squadra gli avevano confessato di sentire un certo  disagio, era difficile da spiegare, ma in quel giorno era una sensazione comune, perchè avevano tutti il presentimento che qualcosa di spiacevole stava per accadere, pur sentendosi in dovere di rispondere ai loro impegni di lavoro.

John era un uomo di corporatura atletica, robusta ma si muoveva con grazia inconsueta per un individuo di quella taglia. Parlava con umiltà, in modo  tranquillo, cosa rara per simili omaccioni, ed era stato membro di un gruppo di Vigili Del Fuoco d'elite chiamato "Hotshots;" un equipaggio il cui compito era quello di spegnere gli incendi boschivi particolarmente ardui da portare sotto controllo.
Durante un incendio nel deserto avvenuto nel 1989 a seguito d'un elicottero caduto, John, come capo equipaggio, e due equipaggi di Hotshot formati da 20 persone lavoravano su un incendio in cima ad una ripida montagna. Il fuoco ardeva sotto di loro in una fitta macchia di pini e querce. Il vento soffiava sul fuoco lontano dalle squadre e fu presa la decisione di cercare di costruire una linea di fuoco con un equipaggio, mentre il secondo lo avrebbe seguito attraverso il  focolaio principale.
La pendenza della collina su cui gli uomini e le donne stavano lavorando era di circa 40 gradi. Avevano aperto la strada lungo il ripido pendio quando, con orrore, si accorsero che il vento era cambiato di direzione ed il fuoco puntava verso l'alto e così, di fronte ai pompieri che camminavano lungo la collina, le fiamme cominciarono a scoppiare in modo incontrollabile.
I Pompieri hanno un kit resistente al fuoco che viene portato dietro coi loro attrezzi; la confezione comprende un foglio ignifugo di alluminio in cui ci si può avvolgere per accovacciarsi a terra in caso di emergenza. Queste pellicole sono efficaci solo se si possono scavare dei rifugi dopo aver preparato adeguatamente il terreno, raggiungendo una profondità  priva di materiali organici infiammabili residui. Il problema in questo caso è che gli enormi venti causati da quell'inferno che si era scatenato intorno a loro  aveva reso i rifugi inutili.  Intanto l'ossigeno che alimenta ogni incendio, era stato risucchiato da vicino al suolo dove non si riusciva più a respirare.  Ad uno ad uno, i vigili cominciarono a cadere a terra, soffocando per la mancanza di ossigeno, ridotti a strisciare sulle mani e sulle ginocchia, mentre tentavano di risalire la collina verso una zona più sicura.

Improvvisamente John fu folgorato da un pensiero:
"E' proprio così... sto per morire."  Con questo pensiero in mente, si trovò a guardare il suo corpo, che giaceva in una trincea. Il rumore, il calore e la confusione provenienti dall'inferno che li circondava non c'era più e John si sentiva completamente in pace. Mentre si guardava intorno, John vide altri Vigili Del Fuoco al di sopra dei loro corpi, sospesi per aria. Uno dei membri dell'equipaggio di John aveva un piede affetto da un'anomalia congenita ma, come uscì fuori dal suo corpo, John lo guardò e gli  disse: "Guarda, Jose, il piede è dritto." Poi, una luce brillante apparve. John ha descritto la luce in questo modo:
 
"La luce - la luce era fantastica! Era più luminosa della luce più brillante che avessi mai visto sulla terra, più luminosa del sole che splende su un campo di neve, eppure l'ho potuta guardare e non mi ha fatto male agli occhi. "
In quella luce, John vide numerose persone; molte erano i suoi parenti defunti ed anche i suoi animali domestici erano lì insieme ai membri della sua famiglia. In piedi nella luce c'era il suo bisnonno che era morto quando John aveva nove anni di età. Gli era apparso come era da vecchio, in modo da poter essere facilmente riconosciuto, ma poi cambiò aspetto, apparendo molto più giovane, sulla trentina.  Egli spiegò a John che lì avevano la capacità di apparire in forme diverse, in modo da poter essere riconosciuti. Aggiunse anche che gli era stato assegnato il compito di prendersi cura di lui durante la sua vita sulla terra ed  agì come guida di John durante la sua NDE  in cui incontrò anche altri suoi antenati. Il suo bisnonno poi rivelò che era libero di scegliere se tornare sulla Terra oppure no. Non volendo tornare indietro da quel luogo bello e tranquillo in cui si trovava, John ebbe a discutere con il suo avo, perchè sarebbe stato devastante tornare in un corpo orribilmente bruciato e così John implorò il suo bisnonno di farlo rimanere. John ha sottolineato il fatto che ogni domanda  trovava immediata risposta direttamente nella sua mente e così venne informato che né lui, né altri uomini del del suo equipaggio che avessero scelto di tornare, avrebbero subito effetti negativi causati dal fuoco, perchè in tal modo: 
"...si sarebbe reso manifesto il potere di Dio sugli elementi ."

Tornare nel corpo fu per lui uno dei più dolorosi eventi della sua vita. Quando gliene fu chiesto il motivo, John  ha detto:
"Quando ero lì, tutto era così perfetto, e il mio corpo lo spirito, ... era così libero. Sembrava tutto  senza limiti. Quando si è qui, ben si sa, c'è sempre qualcosa che ci affligge, come l'artrite o i dolori muscolari, ma Lì non c'è nulla di tutto ciò. Tornando nel mio corpo fisico mi son sentito bloccato in un posto angusto come, per esempio, quando dopo aver giocato a calcio, ci si sente doloranti per un paio di giorni  . La stessa cosa mi è successa dopo essere tornato nel mio corpo fisico.
Provavo dolori dappertutto, mi sentiva legato, ed è stato difficile abituarmici per un bel pò di tempo."
Trovandosi di nuovo nel suo corpo, John si guardò intorno e notò che alcuni degli strumenti metallici che avevano usato per combattere il fuoco si erano letteralmente liquefatti. Nonostante questo calore intenso ed il fuoco ancora presente tutto intorno, egli fu in grado di camminare su per la collina, come rinchiuso in una sorta di bolla protettiva senza nemmeno sentire la turbolenza attorno a lui.
Una volta raggiunta la relativa sicurezza della collina, dove il ruggito dell'incendio era ancora evidente, vide gli altri membri dell'equipaggio riuniti lì vicino.  L'intero evento era stato così profondo che, appena sfuggiti da quanto avevano supposto sarebbe stata morte certa per tutto il gruppo, caddero in ginocchio per pregare e ringraziare il Signore per la loro liberazione. Tutto l'equipaggio era sfuggito alla morte e l'unica prova visiva di quello che avevano passato era costituita solo da un pò di capelli bruciacchiati. Confrontando le testimonianze dei loro racconti dell'esperienza vissuta, rimasero stupiti perchè tutti avevano sperimentato una NDE ed era accaduto ad un gruppo di persone eterogeneo, sia dal punto di vista etnico che religioso, fatto di di Ispanici, Caucasici ed Indiani Americani. Per tutta l'estate, continuando a  lavorare insieme, continuarono a discutere dell'avventura miracolosa che avevano vissuto. Altri membri dell'equipaggio hanno confermato, ad esempio, gli effetti negativi del ritorno nei loro corpi fisici.  Anche loro avevano incontrati i membri  deceduti delle loro famiglie e, parimenti, era stata data loro la possibilità di scegliere se rimanere dove si trovavano o di tornare sulla Terra.

TRADUZIONE WM DAL SITO DI KEVIN WILLIAMS   http://www.near-death.com

QUATTRO NDE INFERNALI CONDIVISE (05-05-16)
DAL SITO DI KEVIN WILLIAMS

Nell'arco di soli due giorni, la stessa visione infernale vissuta durante una NDE fu testimoniata indipendentemente da quattro sconosciuti, ricoverati nello stesso ospedale.
Come possono quattro esperienze distinte essere identiche
- e soprattutto- contemporanee? La Dr.ssa P.M.H. Atwater descrive questa insolita NDE collettiva nel suo libro "Coming Back to Life: i postumi delle NDE".


< E'stato alla fine degli anni sessanta (molto prima del mio episodio
[VEDI] e prima di sapere cosa fosse una esperienza di pre-morte ).
Mi trovavo al Sant'Alfonso Hospital di Boise, in Idaho e stavo visitando una signora che si era appena trasferita lì dal sud della California. Aveva subito un attacco di cuore e, dato che la conoscevo da tempo, mi chiamò. Era bianca come un cencio lavato per la paura. Mi disse che, mentre era clinicamente morta, aveva sperimentato un episodio in cui si era ritrovata a galleggiare fuori del suo corpo e poi in un tunnel buio, guidata verso una luce; una volta che ebbe raggiunta la luce, vide un paesaggio sterile, colline brulle, persone nude simili a zombie stipate gomito a gomito a non fare nulla, con lo sguardo fisso su di lei. Era rimasta così inorridita da quello che aveva visto, che aveva iniziato ad urlare e questo la riportò nel suo corpo, dove aveva continuato ad urlare tanto da dover essere sedata. Raccontandomi la sua storia, continuava a dire che la morte é un incubo, poi maledisse ogni Chiesa perchè ingannano la gente con racconti-spazzatura su presunti paradisi. Era inconsolabile.
Mentre ascoltavo pazientemente, altre due persone erano entrate nella stanza, un uomo anziano ed una donna con due stampelle.
Entrambi avevano sofferto di insufficienza cardiaca grave e poi si erano ripresi dopo essere stati dichiarati morti. Mi rivelarono sostanzialmente la stessa storia della signora che conoscevo ed erano ugualmente spaventati. I tre avevano saputo della similarità delle loro esperienze dagli infermieri che avevano confrontato le note su pazienti che descrivevano strane allucinazioni.
Questo era un caso fortuito ed istintivamente cominciai a porre loro domande precise, alle quali ognuno rispose senza esitazioni.

Ecco ciò che le mie domande hanno rivelato:

(1) Nessuna di queste persone apparteneva alla stessa Religione , stato sociale, o stile di vita.
(2) Nessuna aveva amici ed interessi comuni, né avevano lo stesso medico curante.
(3) Non si erano mai viste prima.
(4) Tutte avevano vissuto una vita lunga con diversi gradi di difficoltà e successi.
(5) Due di loro erano ancora sposati coi loro coniugi originali ed avevano diversi figli adulti.
(6) La signora dalla California aveva divorziato diverse volte e non aveva figli.

I comuni denominatori che riuscii a trovare, oltre  ai loro disturbi cardiaci e all'ospedale in cui erano ricoverati, erano che:

(1) Tutti e tre avevano soppresso sensi di colpa di vario tipo repressi in profondità dentro sé stessi.
(2) Questo senso di colpa sembrava piuttosto doloroso per tutti e la strana "visione" durante la NDE,
 era servita solo ad aumentare la loro sofferenza.
(3) Ammisero di aver incontrato ciò che temevano maggiormente nel morire, il che aveva confermato e rafforzato la loro già forte convinzione che i propri "peccati" sarebbero stati puniti.

Prima di andarmene, un'infermiera mi prese in disparte e m'informò che c'era ancora un altro paziente, un uomo così scosso da rifiutare di parlare, sebbene continuasse a borbottare parole tipo "
le colline, le persone nude, tutti mi fissavano."
Purtroppo non mi fu permesso di vederlo.
Perché quattro persone in un arco di due giorni nello stesso ospedale hanno avuto la stessa esperienza di base causata dallo stesso tipo di disturbo è per me un mistero. Non potevo offrire alcuna consolazione per nessuno di loro, ma solo ascoltare e porre domande.
Il tutto fu così snervante che tremavo quando me ne andai.
Che ne è stato di queste quattro persone, io non lo so. La signora dalla California divenne così irrazionale e maleducata, che smisi di farle visita, ma se avessi saputo allora quello che so adesso, avrei gestito la situazione in modo ben diverso.
Queste persone erano assolutamente convinte che ci sia un inferno e che meritavano di andarci a finire...>

Analisi Del Webmaster Kevin Williams

Mi sembra di capire che le persone nude simili a zombie erano stati una volta i pazienti di quell'ospedale che avevano sperimentato la stessa esperienza di morte mentre erano lì ricoverati.
Le persone che muoiono negli ospedali spesso soffrono di malattie orribili o di incidenti traumatici, in condizioni terribili. Questo spiegherebbe l'aspetto terrificante di questi ex pazienti. Si deve anche notare che la folla di persone nude osservate durante la NDE dai quattro pazienti è una situazione temporanea - non un inferno eterno - e che si erano riuniti per salutare i nuovi arrivati.

Analisi Del Webmaster PdA

Sono sostanzialmente d'accordo con Kevin, è la legge dei simili coi simili che vige nell'Aldilà, degli uccelli dello stesso stormo che si alzano in volo tutti insieme. Colpisce anche il fatto che i sensi di colpa inculcati dalle religioni possano creare poi dei "passaggi" così traumatici ed ecco perchè, per avvicinarsi allo Spiritualismo ed accettarlo, dobbiamo spogliarci di tutti i pregiudizi, dogmi e superstizioni che ci sono stati inculcati fin dall'infanzia. Solo una mente libera ed aperta può transitare tranquillamente nelle dimensioni superiori senza traumi di alcun tipo. Per concludere, vorrei tanto che gli scettici, o pseudo scettici, mi spiegassero come è possibile spiegare con meccanismi fisiologici un'allucinazione collettiva così vivida e contemporanea senza mettere in gioco
 l' indipendenza della coscienza dal cervello...

TRADUZIONE E ADATTAMENTO: WM DAL SITO: http://www.near-death.com/

 

 DUE NDE CONVALIDATE (11-04-16)
Ken Barnes ha avuto due esperienze di pre-morte (NDE) in cui ha lasciato il suo corpo e ha avuto esperienze che hanno confermato la sua fede nella vita dopo la morte. Se uno crede in tale NDE o no, la storia di Barnes è fatta di perseveranza, di perdono, e di positività di fronte alle avversità. La prima NDE è presumibilmente accaduta quando aveva 9 anni.
Una brutta reazione ai farmaci stava per ucciderlo ed i medici gli avevano dato solo un giorno o due da vivere. Ricorda che stava accanto ai suoi genitori in ospedale, parlava con loro, ma non lo potevano sentire. Poi vide il proprio corpo sul letto.
Un Ministro di culto era accanto ai suoi genitori, a celebrare gli ultimi riti. Quindi Barnes fu finalmente rianimato e successivamente disse a suo padre di questa esperienza. Questi replicò che stava guardando troppi film di "Ai confini della realtà", ma lui gli descrisse in dettaglio quello che il religioso indossava.
"Mio padre lasciò cadere la lattina di birra: era diventato improvvisamente un credente " ha detto Barnes in un video pubblicato su YouTube.
Quando Barnes aveva 49 anni, il 12 Ottobre 1998, venne picchiato con mazze da baseball da cinque uomini.  Ha trascorso 32 giorni in rianimazione, tre mesi in ospedale e tre anni in una casa di cura. Mentre era in terapia intensiva, ha lasciato il suo corpo e si è unito a tre Esseri che lo scortarono verso l'Aldilà, un luogo in cui Barnes ha imparato la compassione. Una lezione importante che apprese dalla sua NDE fu come avere compassione per se stesso e gli altri. Pur avendo un corpo pieno di protesi e bulloni, ora non prova nessun dolore il che, dice, è un dono che ha portato con sé dall'Aldilà. Barnes non è arrabbiato con gli uomini che lo hanno picchiato e si spinge fino a dire che: 
"Probabilmente sotto i loro cappotti potrebbero  averci avuto le ali !"
Chiamare i suoi aggressori Angeli è qualcosa che Barnes ha detto che è difficile da capire per molte persone, ma lui è grato a loro (non sono mai stati catturati e lui non sa chi sono), perché l'esperienza lo ha cambiato profondamente in meglio.
Ora  lavora in un ospizio, dedicando il suo tempo ad aiutare i malati terminali di cancro a venire a patti con la morte. Barnes conclude:
 "[La morte] è solo l'inizio, non la fine."

By - The Epochtimes.com

LA NDE di Mark Horton (07/04/16)
Mark Horton è stato un genio dell’informatica. Ha lasciato definitivamente questo mondo il 7 settembre del 1996 a causa di un cancro, dopo aver partecipato attivamente all'ideazione e allo sviluppo del Sistema Operativo Linux. La sua avventura si situa ben oltre lo schema classico elencato da Raymond Moody.

Un giorno gli venne chiesto dove andasse a prendere tutte le sue informazioni e lui rispose:

<<Nell’universo, in altre parole, nel sistema di informazione universale! Personalmente non sono mai passato per il tunnel buio con la luce in fondo che attira le persone che lo attraversano. Mi sono trovato direttamente nella luce. Solo più tardi ho capito veramente questa differenza importante.
Le persone che arrivano direttamente nella luce subiscono una forma di trasformazione fisica e psichica, vale a dire che non siamo più realmente degli esseri umani come prima! Non reagiamo più allo stesso modo, non pensiamo più come gli altri e le nostre reazioni sono diverse.
Naturalmente abbiamo la stessa forma e siamo esseri sociali, e quando veniamo invitati a cena mangiamo come gli altri. Ma noi percepiamo il sottile, l’aura e molte altre cose! A volte però ci sentiamo molto soli, perché non ci sono tante persone come noi su questa Terra. Noi adempiamo la missione che ci è stata assegnata per l’evoluzione e la trasformazione dell’umanità.
Viviamo in una società in cui conta soprattutto l’apparenza, ed è una limitazione tragica. Io vi dico che vivere in funzione delle apparenze significa fallire la vita! Dobbiamo innanzitutto vivere con noi stessi. Solo trovando Sé stessi è possibile trasformare la propria vita e la vita degli altri.»
Ecco l’esperienza di premorte di Mark Horton, così come l’ha vissuta nel 1992 e in seguito descritta.

-------------------------------------
«Sono “morto” per totale arresto renale, epatico e per arresto respiratorio.
Dato che mi trovavo in coma, non so quando sia cominciata la mia NDE. Consultando il mio rapporto medico, presumo sia stato durante il capodanno del 1992. È stata quella sera che i miei organi si sono bloccati e i medici hanno avvertito i miei genitori di contattare un servizio funebre, perché avevo poche possibilità di superare la notte. Venne loro spiegato che anche se fossi sopravvissuto, avrebbero dovuto mettermi in dialisi fin dal mattino seguente e che probabilmente lo shock mi sarebbe stato fatale!  Da quanto ho letto sul rapporto medico, l’arresto respiratorio è avvenuto durante la sera e sono stato messo sotto respirazione forzata. Penso che sia stato allora che sono “partito”. Ho un ricordo molto vago: quello di aver osservato il mio corpo dall’esterno, era circondato da tubi e macchinari, ma onestamente non so dire se quel corpo fosse proprio il mio.
Dire che stavo fluttuando non è proprio la descrizione giusta, direi piuttosto che ero come trattenuto, sostenuto in un ambiente caldo e asciutto, sospeso senza nessuna sensazione di pressione o di costrizione, ero semplicemente lì. Mi sentivo al sicuro, caldo, tranquillo, senza sofferenze né senso di confusione, ero completamente consapevole. Poi è cominciata la mia esperienza.
Improvvisamente è apparsa una luce sfolgorante che ha illuminato tutto attorno a me. Sono entrato in quella luce, dopodiché ho sentito che mi sollevavo in alto. Sentivo di essere un puro intelletto che assimilava informazioni e conoscenze. Realizzai che non dovevo fare altro che pensare ad un determinato luogo e tempo, che immediatamente ero lì, sperimentando tutto ciò che riguardava quel luogo e quel tempo. Non so perché, ma mi sono sempre sentito molto attratto dalla Scozia. Ho degli antenati scozzesi, ma non più di quelli inglesi, svedesi e russi, eppure sento una forte affinità per quella terra, per la sua storia, la sua cultura e la sua musica: non esiste suono al mondo che mi faccia vibrare quanto quello delle cornamuse! Ebbene, uno dei miei primi “viaggi” è stato in Scozia! Mi sono ritrovato su un’alta scogliera sovrastante un grigio e scatenato mare durante una violenta tempesta. Io ero lì! Potevo sentire il vento che mi sferzava e la forza trascinante della pioggia, mentre vedevo e sentivo il fragore del tuono e del mare. Come ho già detto, non ho alcuna idea del motivo per cui sento un così forte legame con quel particolare spazio/tempo. Tutto quello che avevo fatto era stato di pensarci in maniera fugace, e mi sono ritrovato lì!
Il mio pensiero seguente riguardò il calore del Sole e così mi ritrovai in un luogo colmo di luce brillante e di confortevole calore. Non potevo distinguere niente se non una piacevole luminosità che mi avviluppava. Non avevo più la sensazione del corpo fisico ed avevo perso ogni idea di consistenza, sentivo di essere pura e raggiante coscienza!
Semplicemente non esistono parole per descrivere quello stato!
Era tutto immensamente piacevole e confortevole ed andò avanti per microsecondi o miliardi di anni… non avevo alcuna idea del trascorrere del tempo, sapevo solo che il tempo era un costrutto operativo e che non aveva nessun significato e nessuna importanza rilevante per l’esistenza. Avevo letteralmente la sensazione di trovarmi contemporaneamente in ogni luogo dell’universo. Poi quella luminosità cessò e fu sostituita dalla vista della Terra che rapidamente si allontanava sotto di me. Ero ancora avvolto da quel senso di calore e di benessere, e mentre mi muovevo all’indietro a velocità sempre più rapida, la vista della Terra lasciò il posto ad una visione complessiva del nostro sistema solare e poi a quella di un gruppo di stelle che apparentemente si trovavano in uno dei bracci della nostra galassia. Stavo assimilando tutto questo a tanti differenti livelli, livelli che si estendono molto al di là di quella che è la nostra consueta nozione di “vedere”. Potevo ancora percepire la posizione del nostro pianeta, anche se a quella distanza sarebbe stato impossibile nel nostro normale continuum spazio-tempo. Il mio stato d’animo complessivo era costituito da una sensazione di benessere, meraviglia, stupore, appartenenza ed un senso di “giustezza”, il tutto sommato ad un amore travolgente, anche se questa parola è completamente inadeguata per descrivere ciò che provavo.

Per qualche motivo continuavo a muovermi all’indietro, quando all’improvviso mi rilassai completamente e permisi a me stesso di dissolvermi, di fondermi nell’unità che mi circondava. L’esplosione di quell’emozione (ancora una volta le parole sono assolutamente inadeguate), di quell’incredibile amore superò tutto quello che avevo percepito prima. Ero tutto ed ero niente. Ero ovunque e in nessun luogo. La mia coscienza si era ampliata per poter contenere ogni cosa: il tempo, i luoghi ed ogni essere che ero stato, che ero o che sarei mai stato! Ero l’unità ma anche la più piccola parte del tutto. So che questo può sembrare senza senso, a volte anche a me fa questo effetto quando lo leggo sulla carta, ma bisogna viverlo! Non esistono parole per descrivere la gioia, l’amore ed il calore, è veramente indescrivibile! Continuavo ad accelerare allontanandomi verso l’esterno, assimilando, osservando sempre di più! Intere galassie diventavano grandi come granelli di sabbia. Ho visto enormi galassie in collisione fra loro. Ho visto dei “buchi” nello spazio che non erano affatto dei buchi, ma erano pieni di qualche cosa che non riuscivo a comprendere nemmeno in quel mio stato “avanzato”. Forse delle proto-galassie? E c’erano ancora così tante altre galassie da vedere e da sentire, ma potevo ancora percepire dove si trovava il nostro pianeta. Dico “percepire”, perché la nostra piccola galassia, la Via Lattea, era svanita, potevo percepirla ma non più vederla.
E continuavo a procedere verso l’esterno! Cominciai a distinguere una curvatura che si avvicinava da dietro di me e mi resi conto che l’universo era una grande sfera contenente tutte le galassie. La cosa diventava sempre più evidente mano a mano che mi muovevo verso lo “spazio oscuro” (sempre all’indietro), oltre la sfera delle galassie.
Mentre continuavo a muovermi verso l’esterno, apparivano altre galassie sparse.
Poi ho sentito qualcosa di grande, una presenza dietro di me. Mi è sembrato di stare rallentando un po’ e di esitare, ho attraversato quella barriera dopodiché ho visto verso il basso la sfera contenente il nostro universo. Sembrava trasparente e leggermente opaca, come se stessi vedendo i campi di energia che conteneva. Il guscio elettronico di un atomo rappresenta bene questa immagine. Il mio movimento all’indietro continuava ed ora potevo scorgere la curvatura del nostro universo e di altre sfere, che potevano essere solo altri universi. Sembravano essere disposti in un certo ordine, un guscio sferico di universi intorno ad un nucleo che non riuscivo a distinguere. E al di là di quel guscio, un altro, verso cui stavo procedendo a grande velocità. L’impressione generale che mi rimane è simile a quelle sfere intagliate nell’avorio contenute una dentro l’altra che siamo abituati a vedere nei negozi di articoli d’importazione. Non sono più arrivato al guscio successivo. Mentre mi muovevo all’indietro verso il seguente guscio di universi, qualcosa cominciò a tirarmi dal davanti ed improvvisamente iniziai a tornare da dov’ero venuto, in direzione del nostro universo e poi al suo interno. Le altre galassie all’interno del nostro universo via via svanivano ed ho avuto un ultimo “spettacolo” del nostro braccio della Via Lattea. Ed alla fine eccomi di ritorno, stordito, confuso, triste, con un tremendo senso di vuoto per la perdita di conoscenza, di amore e di unità che avevo provato. La mia esperienza di premorte era finita. Dopo di ciò, sono entrato ed uscito dal coma per qualche tempo, non ho idea per quanto. Durante quel periodo ho fatto dei sogni molto intensi, forse delle allucinazioni, se ho capito bene come dovrebbero essere le allucinazioni. Erano sogni molto vividi, quasi concreti, nei quali le persone erano reali, solide, con dei corpi, e con i quali potevo avere delle conversazioni normali e logiche. In più penso di avere vissuto delle “mini-NDE”, in cui ho potuto cogliere di nuovo qualche sprazzo di quell’amore travolgente e di quell’unità che avevo sperimentato durante il mio grande “viaggio”.

In seguito credo di avere inconsciamente tentato di adattarmi, ignorando quello che mi era successo per cercare di andare avanti con la mia vita. Ma era sempre come se mancasse qualcosa, c’era come un qualcosa che mi rodeva dentro.
Alla fine, dopo quasi un anno ho provato a sedermi senza pensare a niente, presumo di poterla chiamare meditazione, e lasciando che la mia mente si rilassasse, tutto ha cominciato a riemergere nella memoria cosciente. Sapevo che non avrei più potuto reprimere quei ricordi. Così li ho lasciati fluire, convincendomi sempre di più che quello che avevo sperimentato era reale, e non un semplice sogno o un’allucinazione, che siamo esseri individuali e allo stesso tempo siamo tutti “uno”, e che l’unica cosa che conta è l’amore! L’amore completo, aperto, senza riserve, che ci riempie totalmente. Questa è la sola cosa che conta, tutto il resto è superfluo! Ormai ero cambiato per sempre! Io semplicemente “sono”! Siamo tutti uno, siamo tutti Dio, o forse Dio è tutti noi.
Ho riflettuto a lungo sulla frase biblica “Dio ha fatto l’uomo a Sua immagine”. Mi domando se questo non significhi in realtà che l’uomo è stato creato ed esiste nell’immaginazione di Dio, che è poi la realtà dell’uomo. Non sono un teologo e non ho intenzione di imbattermi in discussioni teologiche, che sono tutte soggettive, ma per me questa possibile interpretazione di quella frase biblica rimane interessante. Non professo nessuna religione in particolare e non lo farò mai, per me hanno tutte ragione e torto… è l’uomo che ha tentato di regolamentare e controllare l’aspetto spirituale dell’individuo. Adesso so che vivere per la gentilezza e per l’amore reciproco è l’unica e vera religione, se dobbiamo proprio etichettare qualcosa come “religione”. Me lo confermano quello che ho letto e le conversazioni che ho avuto con altre persone che hanno vissuto una NDE. Forse descriviamo la nostra esperienza con parole differenti a seconda delle credenze, anche religiose, tuttavia il messaggio universale di amore e di perdono è lo stesso.
Questa è stata quindi la mia esperienza. Le conseguenze sono ancora presenti ed aumentano ogni giorno. Dire che questo mi ha completamente cambiato è ovvio e riduttivo. Sono ancora interessato al mio lavoro in campo informatico, ma mi preoccupo di più di fare in modo che questo settore possa veramente aiutare le persone. Non sono mai stato una persona materiale, ma non mi dispiaceva possedere delle cose ed ho anche provato un certo attaccamento per queste. Adesso apprezzo ancora la bellezza delle cose, ma il loro possesso non è più importante. Mi capita di dare via una gran quantità di cose, a chi esprime il desiderio o l’interesse di riceverle. Probabilmente vengo etichettato come un pollo da spennare, ma non importa.
Mi succede di piangere per la tristezza presente nel mondo e nella vita della gente. Se posso in qualche modo alleviare la sofferenza di un altro prendendola su di me, lo faccio volentieri. Spartisco gli stessi sentimenti che hanno le altre persone che hanno vissuto una NDE, in modo particolare la totale assenza di paura della morte. Infatti è consolante pensare che ciò rappresenta un ritorno a quello stato meraviglioso. A questo punto, suppongo che molti si chiedano: Valeva la pena di morire?
Pieno di gioia non posso fare altro che rispondere: Sì!

FONTE: www.fisicaquantistica.it ED ALTRI

due NDE Condivise (16-12-15)Piccolo regalo di Natale: barza extra!

Un fenomeno strettamente legato alle DBVs ed NDE è l'esperienza di pre-morte condivisa (SDE), termine coniato dal Dr. Raymond Moody. In queste esperienze, persone che si trovano vicino ad un moribondo, condividono molti degli stessi aspetti della NDE, addirittura lasciando i loro corpi, incontrando gli Esseri di Luce e sperimentando la revisione della vita. Questi spettatori, che sono in buona salute e non stanno per morire, sembrano condividere queste esperienze. Questo fenomeno mette in dubbio la teoria materialistica che le NDE sono causate da allucinazioni di un cervello morente. Nel suo libro, Schegge di Eternità , il dottor Moody ha raccolto le testimonianze di coloro che hanno condiviso le esperienze dei moribondi.
Ve ne offriamo alcuni esempi, grazie al Sito di Kevin Williams

-------------------------------------------------
Johnny e sua moglie

In un esempio di una esperienza di morte condivisa, il dottor Moody riferisce di una donna che ne ha vissuto una col marito morente in cui ha visto eventi di cui era completamente all'oscuro, successivamente convalidati.
"Ero sempre accanto a lui in ospedale e stavo china su di lui e, quando è spirato...é passato attraverso il mio corpo! Provai una sensazione simile a quando si mette il dito nella presa elettrica, solo molto più dolce. Quando questo è successo, tutta la nostra vita si è presentata intorno a noi perchè la stanza d'ospedale e tutto ciò che c'era di fisico è sparito in un attimo.
C'era luce... Una luce bianca e brillante che ho subito capito - e pure Johnny lo sapeva - che era Cristo.
Tutto ciò che abbiamo fatto durante la nostra vita era lì, in quella luce. Inoltre ho visto cose di Johnny ...cose fatte prima che ci sposassimo. Si potrebbe pensare che alcuni di questi episodi potrebbero essere stati imbarazzanti o personali, e così fu, ma non sentivamo il bisogno della privacy, per quanto strano possa sembrare.
Queste erano le cose che Johnny aveva fatto prima che ci sposassimo, infatti l'ho visto con alcune ragazze, quando era molto giovane.
Più tardi le ho cercate nel suo annuario del liceo e fui in grado di trovarle, proprio sulla base di quello che avevo visto durante la revisione della vita, al momento della sua morte. Ho anche visto me stessa prona sul suo cadavere, il che non mi ha fatto star male perché era completamente vivo, proprio accanto a me, a rivedere insieme la nostra vita . A proposito, il riesame della vita è una sensazione...come dire, 'avvolgente'. [
Nota Webmaster: Questo si riferisce alla visione a 360 gradi spesso riferita nelle NDE]
Io non so come altro descriverla...  Era una scena che io e Johnny abbiamo vissuto insieme o anche  separatamente.
Non c'è modo per descriverla con parole diverse, per dire che tutto questo era avvenuto in un lampo, proprio lì al capezzale dove mio marito giaceva morto. Poi, proprio nel bel mezzo di questa esperienza, la bambina che abbiamo perso per un aborto spontaneo, quando ero ancora un'adolescente, si fece avanti e ci abbracciò. Non era la figura di una persona reale, come si potrebbe vedere un essere umano, piuttosto un dolce contorno, l'amorevole presenza di una bambina. Il risultato fu che tutti i problemi che abbiamo avuto per la sua perdita sono stati spiegati e risolti.
Una delle cose divertenti di questa visione panoramica della nostra vita, fu la rivisitazione di quando andammo ad Atlanta, la capitale dello stato, dove c'era esposto un diorama. Così,ad un certo punto, ci siamo trovati a guardare noi stessi in un altro contesto - il diorama-dove ci siamo visti fianco a fianco, come bambini e sono scoppiata a ridere e Johnny rideva, proprio lì accanto a me.
Un'altra cosa strana era che in alcune parti della scena vi erano dei pannelli, dei divisori, che ci impedivano di vedere tutto questo.
Non ho parole adatte per descriverlo, ma gli schermi nascondevano certe parti di entrambe le nostre vite. Non so cosa c'era dietro di essi, ma so che erano i pensieri di Cristo, che ci ha detto che un giorno saremmo stati in grado di vedere dietro quei pannelli. "

2. Una madre morente condivide la NDE con la figlia
In un altro esempio, il dottor Moody ha documentato il racconto di una donna sulla settantina che ha descritto una esperienza di morte condivisa mentre curava sua madre morente. Come sua madre morì la luce nella stanza divenne improvvisamente molto più luminosa e sentì un movimento oscillatorio attraverso tutto il corpo.
 [ Nota del Webmaster: Tali movimenti di oscillazione indicano l'inizio di un'esperienza di uscita fuori dal corpo.]
Poi si trovò a vedere la camera da una diversa angolazione, da sopra e dal lato sinistro del letto anziché dal lato destro.
"Questo dondolìo era molto confortevole nient'affatto come un brivido e soprattutto non come quando si viaggia in una macchina che prende una curva troppo velocemente e causa nausea... no, non mi sentivo a disagio, semmai al contrario.
 Mi sentivo molto più confortevole e tranquilla di quanto non abbia mai provato in vita mia.
Non so se ero fuori del mio corpo o no, perché tutte le altre cose che avvenivano stavano attirando la mia attenzione e restavo incollata a scene della vita di mia madre proiettate per tutta la stanza o intorno al letto. Non si può nemmeno dire se la camera ci fosse più, c'era tutta una porzione che non avevo mai notato prima. Lo paragonerei alla sorpresa che si avrebbe se si fosse vissuto nella stessa casa per molti anni , ma un giorno avessi trovato un grande vano segreto di cui non ne sapevi nulla. Questa cosa sembrava così strana, eppure perfettamente naturale allo stesso tempo. Le scene che lampeggiavano intorno a me a mezz'aria mostravano cose che erano accadute a mia madre, alcune delle quali ricordavo ed altre no. Ho potuto vederla guardare le stesse scene e lei certo le riconosceva, come mi è parso di capire dalla sua espressione mentre le guardava. Le scene della vita di mia madre mi hanno ricordato i lampi dei flash fotografici in cui vedevo scene della sua vita, come in uno dei primi film 3-D degli anni '50 e lei era già fuori dal suo corpo.
Ho visto mio padre, scomparso sette anni prima, lì dove ci sarebbe dovuta essere la testata del letto ma, a questo punto, il letto era diventato irrilevante ed al suo posto c'era mio padre che interagiva con mia madre, ormai fuori dal corpo. Lo guardai dritto in faccia e ricevetti conferma dell'amore che c'era stato tra noi, ma poi lui tornò di nuovo a concentrarsi su mia madre.  Sembrava un giovane uomo, anche se aveva 79 quando morì. C'era un gran bagliore su tutta la scena e intorno a lui che molto pieno di vita.
"Una delle sue espressioni preferite era 'datevi una mossa' e di sicuro dallo sguardo potevo capire che stava dicendo proprio questo a mia madre. Una parte di lei che era trasparente si fermò e passando attraverso il suo corpo scivolò via nella luce con mio padre e scomparve. La stanza fu come scossa di nuovo, o lo fece il mio corpo, ma questa volta andò indietro nella direzione opposta, poi tutto tornò alla normalità. Sentivo grande tenerezza provenire da mia madre e da mio padre.
L'intero evento traboccava di amore e gentilezza e da quel giorno mi domando:.
È il mondo in cui viviamo solo frutto della nostra immaginazione?"

(Traduzione WM dal Sito di Kevin Williams)

UNA NDE DEL 1669 (10-06-15)
Dal blog di M. Prescott
---------------------------------------------
Traggo questo racconto dal libro "La mente immortale", di Ervin Laszlo e Anthony Peake.
Anche se ho letto molti racconti di esperienze di pre-morte, non credo d'aver mai trovato nulla di simile prima d'ora.  Laszlo e Peake scrivono:
Un antico racconto di NDE riguarda l'esperienza che ha avuto luogo nel mese di Novembre del 1669, a Newcastle upon Tyne nel Nord Est dell'Inghilterra (o, in alcuni rapporti, nel Galles del Sud). Il rapporto è presente in un opuscolo religioso scritto dal Dr. Henry Atherton e pubblicato a Londra nel 1680. A quattordici anni, la sorella di Atherton, Anna, era malato da tempo quando improvvisamente morì.  La donna che l'aveva assistita utilizzò l'unico metodo disponibile al tempo per l'accertamento del decesso: porre uno specchio vicino alla bocca ed al naso della ragazza. Non vi fu nessun segno di respirazione che potesse appannare il vetro e così furono messi dei carboni ardenti vicino ai piedi che non sortirono alcuna risposta. Era chiaramente in uno stato di ciò che ora potrebbe essere definito "morte clinica". Tuttavia, Anna si risvegliò successivamente.
Quando ne fu in grado, descrisse d'aver visitato il Cielo, guidata da un Angelo.
Questo é il suo racconto:
"Cose gloriose ed indicibili ho visto, come Santi e Angeli tutti immersi nella gloria ". Sentì indicibili musiche divine, inni ed alleluia.' ma non le fu permesso di entrare in Paradiso, perchè l'Angelo le disse che "lei doveva tornare [sulla Terra] ancora per un pò e prendere congedo dei suoi amici, ma che dopo poco tempo sarebbe stata ammessa".
Come previsto dal suo "Angelo", Anna morì quattro anni dopo e, secondo l'opuscolo, partì "..con la grande certezza della sua imminente felicità." Mentre era nel suo stato di pre-morte, Anna riferì di aver visto persone che aveva conosciuto e che erano già morte.
 Fra queste, c'era un individuo che, per quanto Atherton ne sapesse, era ancora vivo all'epoca dei fatti.
 Tuttavia, successivamente scoprì che era dipartito un paio di settimane prima di Anna.
La fonte citata è di Henry Atherton,
La Resurrezione Provata (T. Dawes, 1680):
http://quod.lib.umich.edu/e/eebo/A69494.0001.001/1:1?rgn=div1;view=fulltext (Clic)

Il racconto contiene molte notevoli caratteristiche simili alle moderne NDE, tra cui:
Uno stato di morte apparente in cui il paziente è completamente insensibile
Visioni di esseri celesti
Musica Eterea
Una barriera che impedisce l'ingresso in Paradiso
Un essere celeste, che comanda di tornare alla vita terrena
La presenza di amici defunti e persone care
Garanzia della realtà della vita dopo la morte che persiste anche dopo essere stati rianimati

Il racconto include anche un evento a volte osservato nelle visioni sul letto di morte: il riferimento ad una certa persona morta quando questo fatto avrebbe dovuto essere sconosciuto al Ritornato. C'è anche il particolare interessante della previsione accurata della propria morte imminente, visto che non sembrerebbe esserci alcuna ragione evidente per una ragazza di quattordici anni,
di ritenere che il suo ritorno alla vita sarebbe durato solo per un "breve periodo".
L'opuscolo, che è piuttosto breve, è una lettura interessante. Esso comprende ulteriori informazioni. Anna sarebbe passata attraverso tre diverse porte, ma era stata fermato prima della quarta. Inoltre,l'Angelo che l'aveva guidata era "
tutto vestito di bianco" ed era presente nella stanza, quando aveva raccontato la sua storia. Anche nelle moderne NDE, gli esseri eterei incontrati sono spesso descritti come rivestiti di bianche tuniche.
Il fratello di Anna, descritto come un "Medico di Caermarthen," naturalmente interpretò la storia in conformità con la sua fede protestante, indicando questa storia come un possibile spunto di riscatto per la corrotta ed immorale società del tempo.
Senza dubbio ci sono significativi elementi di sovrapposizione culturale nella NDE, come gli "alleluia" che Anna ha sentito, ma gli elementi di base trascendono le differenze culturali che tendono a persistere da più di tre secoli, anche ai giorni nostri.

(Trad Webmaster  dal sito di Michael Prescott)

NDE CON GUARIGIONE! (21/04/15)
L'esperienza di Annabel Beam è stata accompagnata dalla scomparsa inspiegabile di tutti i suoi problemi di salute.
A nove anni, si era arrampicata su un albero, ma un ramo si ruppe  e cadde a terra da un'altezza di 10 metri, battendo la testa e rimanendo incastrata in una cavità dell'albero stesso (vedi foto). Mentre giaceva incosciente, Annabel ha sperimentato qualcosa di innegabilmente straordinario: un viaggio in un luogo ultraterreno che ha identificato col Paradiso.
"
Ho visto un cielo brillante ed ho incontrato la mia bisnonna Mimì che era morta un paio di anni prima. E' così che ho capito che ero in paradiso", ha detto durante un'intervista televisiva della Fox News.
Fortunatamente la sua esperienza di pre-morte è stata di breve durata con un pieno recupero dalle poche ferite riportate. Ancora più notevole, tuttavia, è il fatto che,
dopo l'incidente, sembra essere stata anche curata da due malattie mortali del tubo digerente di cui aveva precedentemente sofferto, entrambe  incurabili (*), diagnosticate quando aveva cinque anni e non assume più alcuno dei dieci farmaci che era costretta ad ingurgitare quotidianamente.
Per aggiungere altro mistero al suo racconto, Annabel crede di aver visto, durante la sua esperienza, Gesù che teneva per mano una bambina. I suoi genitori ritengono che la ragazza ha visto una sorella mai nata a causa di un aborto spontaneo, avvenuto qualche tempo  prima che lei venisse al mondo e di cui Annabel non sapeva nulla. L'esperienza insolita e la sua guarigione improvvisa continuano a sfidare ogni spiegazione e vien da chiedersi se i nostri Amici Celesti non stiano rincarando la dose per mettere a tacere gli scettici.
 Fin quando i Ritornati raccontano del tunnel, della Luce e dei gioiosi incontri con i loro Cari, i miscredenti possono tranquillamente liquidare la faccenda con il termine di "allucinazioni", ma quali spiegazioni dovranno inventarsi per spiegare la completa scomparsa di due malattie incurabili?  Dopo aver esaminato tante NDE, ci pare evidente che ci sia un piano ben congegnato messo in atto per farci accettare gradualmente il fatto che la morte non esiste. Tanto quadra perfettamente con quanto sappiamo sul Libero Arbitrio:
nessuno di noi viene forzato a credere, sono i fatti che devono parlare!
--------------------------------------------------------------------
(*)Pseudo-ostruzione e disordini della motilità antrale

Webmaster
 http://insider.foxnews.com/2015/04/14/miracles-heaven-near-fatal-fall-cures-sick-little-girls-symptoms

NDE  CON TRAGICA CONVALIDA
(11-04-15)

Vi presentiamo un'altra NDE verificata dai fatti. La tragica premonizione che la Dr.ssa Mary Neal ricevette dagli Angeli e da Gesù, si concretizzò
puntualmente a dieci anni di distanza...

Le idee della Dr. Mary Neal -che si autodefinisce una ex-scettica- sulla spiritualità furono radicalmente mutate nel corso di una esperienza di pre-morte avvenuta durante un'escursione in kayak lungo un remoto fiume cileno nel 1999. Con il suo kayak capovolto che la imprigionava sotto l'acqua tumultuosa, la Neal non avrebbe respirato tra i 15 ed i 25 minuti, secondo quanto testimoniato dalle guide che erano con lei durante l'escursione.
Per tutto il tempo trascorso durante quello che lei definisce il suo "annegamento", sostiene di aver avuto un'esperienza celestiale in cui è tornata a Dio, in presenza di Gesù e degli Angeli.
E 'stato un evento che cambia la vita di una persona che non era affatto religiosa. L'incidente inoltre ha spinto la Neal a scrivere il suo libro best-seller, "To Heaven and Back (recentemente tradotto in italiano) che ha trascorso diverse settimane in cima alle classifiche editoriali del New York Times .
"Non avrei mai l'ardire di affermare d'essere stata particolarmente religiosa, certamente però credevo in Dio. Penso di essere stata un pò come tutti: speravo ci fosse qualcosa di più, una ragione per cui siamo qui, ma ero molto occupata e non ho mai messo la spiritualità in prima linea nella mia vita."
Chirurgo spinale in Wyoming, Mary Neal riportò fratture alle due gambe e problemi polmonari a seguito dell'incidente; trascorse un mese in ospedale e mancò per sei mesi dal lavoro, costretta su una sedia a rotelle. Come medico, è abituata ad avere una spiegazione biologica per i fenomeni di pre-morte, come luci ed emozioni, ma ritiene che questa sia stata una situazione totalmente diversa.
"Mi piacerebbe aver una spiegazione scientifica, ma so che è impossibile. La mia esperienza è durata un minimo di 15 minuti esclusi i cinque o più minuti necessari per capire che non ero lì, dove ero, etc. Quando si è morti per tanto tempo, non credo che ciò che si vive possa essere solo la reazione chimica di un cervello morente.  Un cervello non può sopravvivere così a lungo."
Mary sostiene di essere sopravvissuta perché le venne detto da Dio che la sua famiglia avrebbe avuto bisogno di lei per far fronte ad una tragedia imminente e che il mondo doveva sentire la sua storia. Le fu detto che suo figlio Willie, che aveva 9 anni al momento, sarebbe morto, ma non le vennero dati dettagli specifici.
Nel 2009, Willie è stato ucciso in un incidente d'auto a 19 anni da un automobilista che parlava al cellulare.
[A conferma che la sua esperienza è stata reale, checchè ne vogliano dire gli Scettici!  - NdR-]
"Io non pretendo di avere tutte le risposte. Uno dei miei figli mi ha detto che sono stata cacciata dal Paradiso, ma il mio mandato primario non era legato alla morte di Willie, bensì quello di tornare e condividere la mia storia, perché la mia storia è confortante e rassicurante ed ispira gli altri a guardare veramente dentro le loro vite per trovarvi Dio."
Mary è confortata anche dalla certezza che vedrà ancora una volta il figlio nella vita ultraterrena.
"
Non ho intenzione di far finta che non vorrei che fosse qui, ma so che lo vedrò prima o poi.
So che c'è vita dopo la morte e  so che le promesse di Dio sono assolutamente vere."

Quando le hanno chiesto perché è stata in grado di tornare alla vita quando molti altri muoiono in situazioni simili,
ella ha ammesso che non avrebbe voluto tornare:
"Mi sono posta la stessa domanda molte, molte volte perché Là ho diversi Cari Defunti, e non avrei voluto tornare.
Quasi tutti quelli che hanno avuto un'esperienza di premorte con cui ho parlato non volevano tornare.
Mi sentivo come se fossi a casa, non solo in pace, ero tornata nel regno di Dio ed ero a casa mia! "
La Neal ricorda di essere stata con gli Angeli e con Gesù, un ricordo molto reale, vivido, ed ha anche
ricordato di aver visto una grande struttura a forma di cupola durante la sua NDE."
Era tutto diverso da qui. I sensi erano diversi. Voglio dire la bellezza era incredibilmente intensa, non c'è equivalente terreno."
Neal dice che non ha visto un tunnel di luce, ma piuttosto, qualcosa di molto più ampio.
"Avevo fretta d'arrivare a questa grande, struttura a cupola . C'erano molti Spiriti dentro di essa e quando sono arrivata, sono stati felicissimi di accogliermi e salutarmi, davvero gioiosi al mio arrivo."
Forse le persone che ha conosciuto erano Angeli? Avevano un corpo? Avevano forma fisica? Lei afferma che avevano teste, braccia, gambe e indossavano una sorta di abiti, sapeva che erano lì ad amarla, guidarla proteggerla.
Gli Esseri Spirituali le hanno poi detto che non era il suo tempo e che doveva tornare nel suo corpo.
 
"Ho fatto quello che penso ogni persona ragionevole avrebbe fatto e ho detto, 'No, non ho intenzione. Non potete farmi questo e loro hanno detto, 'Beh, stai andando via, e noi ti porteremo indietro, é una parte del lavoro che devi fare.'
Stavano esplodendo di amore assoluto"
, ha detto a proposito degli Angeli. "Sembravano pieni di compassione, anche se questo non è un aggettivo giusto. Mi vergogno a dirlo ora, e vorrei aver preso appunti, ma non ho davvero notato che aspetto avessero,
non aveva importanza, perchè volevo arrivare all'ingresso del Regno di Dio. "

Lei crede pure che Gesù la aiutò durante l'esperienza di pre-morte prima che i soccorritori riuscissero a rianimarla.

"Mi sento molto presuntuosa nel dire ciò, ma io credo che Gesù mi era accanto quando ero ancora nella barca e mi rassicurava e mi confortava. Lui non somiglia all'immagine che c'era nei miei libri di Catechismo, direi che non lo guardai in modo critico onde essere in grado di dire -per esempio- quale fosse il colore dei suoi capelli. Quello che ho visto è stato solo gentilezza e compassione infinita."

Webmaster da varie fonti Internet

LA NDE E LA SCARPA (05-04-15)

Alcune esperienze di pre-morte sono state confermate da testimonianze. Anche se non costituiscono una prova scientifica sarebbero certamente qualificabili come "prove circostanziali" in grado di essere accolte in un tribunale.
Il Dr. Kenneth Ring ha pubblicato un documento sul Journal of Near-Death Studies su tali prove, nell'estate del 1993.
Forse il caso più famoso di questo tipo è quello di Maria, originariamente riferito dalla sua assistente Kimberly Clark (1984).
Maria era una lavoratrice pendolare che, mentre visitava amici a Seattle, ebbe un grave attacco cardiaco sicchè fu ricoverata all' Harborview Hospital in unità coronarica. Pochi giorni dopo, ebbe un arresto cardiaco ed un'esperienza insolita di OBE. A un certo punto di questa esperienza, si trovò fuori dall'ospedale e vide una sola scarpa da tennis poggiata sul davanzale del lato nord del terzo piano dell'edificio. Maria non solo fu in grado di indicare il luogo in cui questo oggetto era stranamente situato, ma anche di fornire dati precisi concernenti il suo aspetto, come ad esempio che nel punto di contatto del mignolo, la tomaia era consunta e uno dei lacci era bloccato sotto il tacco. Dopo aver sentito la storia di Maria, la D.ssa Clark, con un buon grado di scetticismo e di dubbio, si recò alla posizione descritta per vedere se la scarpa fosse proprio lì. (
Clic sulla foto per il video)
In effetti era proprio e precisamente dove e come Maria l'aveva descritta, salvo che dalla finestra attraverso la quale fu in grado di vederla, i dettagli che Maria aveva specificato non potevano essere individuati. Ecco quanto ha dichiarato la Clark:

 "L'unico modo per cui avrebbe potuto avere una simile prospettiva era se si fosse trovata a volare lì fuori ed in una posizione molto ravvicinata alla scarpa da tennis. Ho poi recuperato la scarpa e l'ho mostrata a Maria; era una prova molto concreta per me. "

https://www.youtube.com/watch?v=WPXK2Ls-xzQ

NON SOLO RODONAIA...  (14-03-15)

Tutti i nostri Lettori conoscono la incredibile, ma documentatissima storia, del Dr. Rodonaia, morto e resuscitato dopo tre giorni, ma non avevamo fino ad ora avuto notizia di altri casi simili.
Grazie ad un nostro Lettore che ce l'ha segnalata, (
ci scusiamo, ma non ricordiamo chi), siamo riusciti a trovare un articolo in Rumeno, tradotto alla meno peggio col traduttore automatico. 
Se qualcuno di voi conosce questa lingua, è pregato di darci un'occhiata
cliccando qui:
http://newwily.info per verificare la bontà del testo.
Anche in queso caso, la Ritornata è rimasta nella Morgue per ben tre giorni, prima di "resuscitare".

--------------------------------------------------------------

Nel 1964, tutta la stampa della regione di Altai, nell'estremo nord della Russia, riportò un evento miracoloso: una donna di 40 anni, nella città di Barnaul, era morta e risorta dopo tre giorni. Klavdia Ustiujanina era una donna semplice, che aveva vissuto una vita tormentata. Raggiunta l'età di 40 anni, fu colpita da un altro castigo: un carcinoma pancreatico avanzato. I medici non le diedero alcuna possibilità di sopravvivenza, ma il Prof. Israele Neimark Isaev, un chirurgo di fama ed uomo eccezionale, non si lasciò intimidire da questa malattia mortale e decise che la paziente doveva essere operata immediatamente, chiedendo l'intervento di alcuni colleghi con una vasta esperienza. Quando venne aperto l'addome, i medici si resero conto che la donna era un cadavere ambulante: tutti gli organi interni erano stati "mangiati" dal cancro!
Durante l'intervento, il cuore della paziente si fermò e, nonostante tutti gli sforzi, i medici non furono in grado di farla rivivere.

Risorta dopo tre giorni

Il Professor Neimark si asciugò il sudore della fronte e sussurrò: "Cacciatemi fuori di qui questo cadavere!"
Il corpo senza vita venne portato all'obitorio dell'ospedale, dove rimase per tre giorni fino a che i parenti non vennero a prenderlo per la sepoltura. Qui avvenne l'incredibile: gli infermieri scoprirono che la donna mostrava chiari segni di vita!
Sotto i loro occhi terrorizzati, Klavdia iniziò a muoversi, aprì gli occhi e la bocca, cercando di articolare qualcosa. L'intero ospedale venne allertato ed i medici iniziarono a praticare la rianimazione. Era davvero un miracolo! Morta per tre giorni e poi tornata in vita! Dopo che Klavdia ebbe recuperato completamente i sensi, raccontò tutto quello che le era successo durante la morte.

Vita dell'aldilà

La sua testimonianza lasciò storditi sia la famiglia che l'intero team di medici. Ecco quanto riferiscono i giornali dell'epoca:
"Quando morii, sentivo la mia anima fuori dal corpo, ma improvvisamente ho visto quel corpo disteso sul tavolo operatorio.
Sapevo d'esser morta ma ciò non mi causava alcuna emozione, come se avessi visto un oggetto e non il mio corpo. Potevo vedere e sentire come i medici si sforzassero duramente per farmi riprendere coscienza. Improvvisamente, mi sono trovata in un altro mondo dove non c'erano case, gente, animali: nulla mi era familiare. Un viottolo che si estendeva in un campo con un prato verde, un percorso non largo nè stretto, la cui fine si perdeva in lontananza. Non ho visto il sole, ma tutto era pervaso da una luce splendida. Senti che non ero sulla Terra, e venni presa da un enorme desiderio di scoprire dove fossi. Alla mia sinistra c'era un cancello enorme, splendente come un sole abbagliante, che mi ricordava la porta della chiesa del mio villaggio. Quando guardai a destra, vidi una donna  che si stava dirigendo verso di me; era alta, la testa coperta con un sobrio mantello, indossava una lunga veste simile ad una veste monastica.
Quando i suoi piedi toccavano il suolo, l'erba si piegava sotto il peso dei suoi passi, ma quando li alzava, l'erba tornava a disporsi in fili rettilinei, come se niente l'avesse schiacciata. Ora so che la donna era il mio Angelo Custode. Venendo alla mia destra, esclamò:
<<Signore, dove inviamo questa donna?>>  Una voce tuonò, ma gentilmente, riempendo l'aria:
"Devi inviarla indietro! Il suo tempo non è ancora arrivato! ".
Poi mi sono svegliata nel mio corpo all'obitorio. "

Ma il miracolo non finisce qui! Sembra che durante la sua morte clinica, Klavdia sia stata completamente guarita dal cancro!
Come prova, rimane la relazione completa stilata dal medico che la seguiva, documento che è venuto alla luce
dopo il crollo del Comunismo, quando alcuni dei file sono stati declassificati dal KGB e resi pubblici.

WEBMASTER - Fonte: http://newwily.info

TRATTANDOSI D'UNA STORIA INCREDIBILE, ABBIAMO CERCATO ALTRI RISCONTRI DIVERSI DA QUELLI PRESENTI NEI SITI RUMENI, SENZA TROVARE NULLA. PREGHIAMO EVENTUALI LETTORI DI QUELLA NAZIONE CHE FOSSERO A CONOSCENZA DEL CASO DI FORNIRCI ULTERIORI POSSIBILI DETTAGLI A CONFERMA DELLA VERIDICITA' DI QUESTA NDE. GRAZIE